Venerdì, 03 Gennaio 2014 14:23

Bilancio Regionale, opposizioni sul piede di guerra. Chiodi: "Sono esterrefatto"

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"Per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo le risorse correnti coprono le spese. Abbiamo inoltre ridotto le tasse e i debiti sono più bassi del 25% rispetto a quelli che abbiamo ereditato. Resta un disavanzo pesante accumulato in venti anni che non potrà che essere coperto tra dieci o venti anni se non vogliamo distruggere la Regione". Lo ha detto il presidente Gianni Chiodi, stamane, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa per illustrare i contenuti del bilancio di previsione 2014.

Il governatore abruzzese ha detto di essere "esterrefatto" delle critiche dell'opposizione: "alcune volte - ha rilevato - mi sembra di essere su 'Scherzi a parte'. Ricevo critiche durissime da coloro che dovrebbero sapere come stanno le cose per il semplice fatto di averle prodotte. I debiti sono più bassi, resta un disavanzo. Adesso però, ad esempio, non si distraggono più i fondi dal fondo sanitario nazionale per finanziare il bilancio regionale come avveniva in passato. La situazione dell'Abruzzo - ha proseguito - è difficile, però quella del 2008 era drammatica. Nei prossimi anni si libereranno risorse importanti pari a 60 milioni di euro l'anno perchè avremo finito di pagare gran parte delle cartolarizzazioni disposte negli anni passati per far fronte ai disavanzi enormi e ai debiti della sanità. Il disavanzo è di 450 milioni di euro e le nostre entrate fiscali ammontano a 330 milioni di euro. E' chiaro che potrà essere sostenuto un rientro da questo disavanzo in venti anni".

"Non era mai successo in 43 anni di storia della Regione Abruzzo che, per cinque anni di seguito, si riuscisse ad approvare il Bilancio senza andare in esercizio provvisorio", ha ribadito l'assessore al Bilancio, Carlo Masci. "Inoltre, per la prima volta, siamo stati in grado di chiudere il Bilancio senza utilizzare risorse straordinarie".

"In realtà, - ha precisato - abbiamo approvato sei Bilanci e quindi altrettante Finanziarie poichè c'era da approvare anche il Bilancio predisposto dalla Giunta di centro-sinistra. Così come abbiamo approvato cinque rendiconti, dal 2007 al 2011. Ora attendiamo che quest'ultimo venga approvato anche dal Consiglio regionale. Non appena questo accadrà - ha proseguito - siamo pronti ad approvare anche il Bilancio consuntivo del 2012. Ma lo faremo in ogni caso anche se il Consiglio regionale non dovesse approvarlo entro la fine del mese, come auspichiamo".

Rispetto alla posizione dell'opposizione secondo cui il Bilancio non sarebbe veritiero mancando l'approvazione del rendiconto, Masci ha replicato invitando a rileggere la relazione sul Bilancio dei revisori dei conti dove "si ravvedono gli elementi per poter esprimere un sostanziale giudizio favorevole di coerenza interna, di congruità e attendibilità contabile delle previsoni di bilancio". In particolare, nella relazione, i revisori dei conti mettono in evidenza che "il Bilancio dell'Ente rappresenta una realtà caratterizzata da estrema rigidità della struttura finanziaria dovuta, in larga parte, a politiche di spesa operate in epoche passate che, tuttavia, condizionano in maniera determinante, gli equilibri attuali. Correttamente - prosegue la relazione dei revisori - il Bilancio di previsione non prevede l'assunzione di nuovi prestiti".

Riguardo, poi, alla richiesta della Corte di Conti di approvare velocemente i rendiconti 2011 e 2012 per fare la parifica, diventata obbligatoria per legge da quest'anno, Masci ha fatto notare che "è emersa la impossibilità di utilizzare l'avanzo di amministrazione presunto. Questo sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale secondo cui nessuna spesa può essere accesa in poste di bilancio correlate ad un avanzo presunto, se non quelle finanziate da fondi vincolati e regolarmente stanziati nell'esercizio finanziario. A tal proposito, - assicura l'assessore - noi ci siamo attenuti, nella redazione del Bilancio 2014, alle prescrizioni della Corte dei Conti. Su questo non si discute".

Sul piede di guerra, le opposizioni. "Chiodi e Masci dimenticano, anzi omettono di dire che l’Abruzzo rimane ultima e sola, in Italia, senza il giudizio di parificazione del Bilancio", attacca Carlo Costantini del Mov 139. "L’isolamento dell’Abruzzo smentisce le stesse affermazioni di Chiodi, il quale si giustificava ritenendo i suoi ritardi un fatto, benché riprovevole, usuale anche per le altre regioni. Dal sito della Corte dei Conti risulta, infatti, che le singole Sezioni regionali di controllo, per la quasi totalità delle regioni italiane, hanno già effettuato il giudizio di parifica, come previsto dal D.L. 174/2012. Manca soltanto l’Abruzzo, affiancato ancora per qualche giorno da Campania, Molise e Valle d’Aosta (a statuto speciale, per la quale vigono altre norme). In ogni caso la Valle D’Aosta, ad oggi, ha approvato il rendiconto 2012, trasmesso alla Corte per i conseguenti adempimenti. La Campania e il Molise si apprestano a farlo entro pochi giorni, mettendosi anch’esse in regola".

Incalza Costantini: "L’Abruzzo è fermo al rendiconto 2011, ancora da approvare, mentre non si vede neanche la bozza del rendiconto 2012: un ritardo abissale. Le Regioni, ponendosi in regola con l’approvazione dei rendiconti, non vogliono rischiare che vi siano contestazioni governative e farsi invalidare il Bilancio preventivo".

Ma che cos’è un giudizio di parificazione? "Sostanzialmente la certificazione della veridicità e regolarità di una gestione finanziaria, confrontandone le risultanze con le scritture e con la legge di bilancio. La verità è che Chiodi e la sua Giunta si sono finora attribuiti, con il classico gioco delle tre carte, una presunta azione di risanamento che nei fatti non esiste. Adesso, però, hanno paura di ciò che potrebbe emergere da un’operazione finalmente di trasparenza, così preferiscono continuare a mentire agli abruzzesi ed evitano accuratamente che dal confronto sulle carte possa emergere la vera realtà. Tirano a campare fino al termine della Legislatura, con la speranza mal riposta di essere rieletti; sennonché ci ha messo lo zampino il Governo, che per la prima volta chiede la verifica dei conti da parte della Corte. In assenza di questo giudizio, Chiodi se la suona e se la canta".

Intanto il centrosinistra - compatto, almeno in questa occasione - è pronto a presentare un esposto congiunto alla Corte dei conti e ai revisori dei conti, per capire se la scelta della maggioranza di utilizzare risorse relative a spese obbligatorie per finanziare il maxi emendamento che riserva 9milioni a cultura, parchi e agricoltura, sia stata legittima. "L'assessore al bilancio all'Abruzzo, al massimo, può raccontare come è andata l'ultima partita del Pescara visto che mentre il Consiglio era convocato per l'approvazione del bilancio lui stava allo stadio", ha attaccato il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro.

"La battaglia di questi ultimi giorni ha smascherato la menzogna: durante la gestione Chiodi il debito complessivo della Regione Abruzzo è continuato a salire. Nessun risanamento, ma altre cambiali rinviate al futuro. Il rendiconto 2010 ha chiuso con un disavanzo pari a 433 milioni di euro, venti milioni in più dell'anno precedente. Il rendiconto 2011 ha chiuso con 484 milioni di euro, ovvero 70 milioni in più in due anni. Ora mancano altri due rendiconti. Se il trend di crescita è questo, come pare, siamo di fronte ad un disastro".

"Invieremo il ricorso predisposto alla Corte dei conti - conclude D'Alessandro - anche al Governo nazionale perché sappia cosa è accaduto e agisca per quanto di competenza. Qui si rischia che salti tutto con gravissime conseguenze per gli abruzzesi e chi ci ha condotto a questa situazione deve rispondere in tutte le sedi".

Ultima modifica il Venerdì, 03 Gennaio 2014 14:35

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