"La chiusura del complesso sportivo Verdeaqua è un'altra mazzata al lavoro e ai servizi in città".
A scriverlo in una nota è il capogruppo di Cambiare Insieme - Italia dei Valori in Consiglio comunale, Lelio De Santis. Il consigliere spiega come la recente sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della società Verdeaqua Smile, che gestisce l'impianto, abbia "decretato di fatto la chiusura dello stesso, e la fine, per il momento e non si sa fino a quando, di tutte le attività svolte da circa 700 ragazzi, nonché il licenziamento di 50 lavorator sportivo".
"Un danno incalcolabile -sottolinea De Santis- e ingiustificato per la comunità aquilana che perde importanti servizi sociali e sportivi, oltre che 50 posti di lavoro".
"Interessa poco l'aspetto formale e giuridico, pur importante, che ha portato a questa decisione, ma certamente è più rilevante il risultato negativo prodotto sul piano sociale ed occupazionale, conseguente ad una mancanza di azione amministrativa adeguata e risolutiva di contenziosi lasciati irrisolti e delegati ai Tribunali".
"Va ricordato che la società Verdeaqua aveva un legittimo affidamento della gestione dell'impianto sportivo sino al 2037, in virtù di proroga risalente al 2002, a seguito del contratto sottoscritto dal Comune con l'Istituto per il credito sportivo, per l'ampliamento della struttura per un importo di 2 milioni 122mila 850 euro".
"Il contenzioso sorto per l'utilizzo legittimo dell'impianto, da parte di altre società sportive, e la delibera consiliare numero 66 del 22 agosto 2016 hanno determinato uno scontro giuridico sulla regolarità dell'affidamento -prosegue De Santis- senza la giusta mediazione delle giunte, di ieri e di oggi, che non hanno tenuto bene a mente le conseguenze di decisioni lasciate alle sentenze dei Tribunali".
"Il risultato è sotto gli occhi di tutti: l'impianto sportivo è chiuso, i servizi sono negati, i lavoratori sono licenziati. Chi ha vinto? Di sicuro ha perso la città -conclude il consigliere- e la politica non ha dato un buon esempio di efficienza amministrativa e di capacità nel curare l'interesse generale".