Il summit a Roma di Forza Italia con Silvio Berlusconi sulle elezioni in Abruzzo "è stato una riprova della coesione del partito in tutte le sue componenti e della condivisione delle linee guida per la conquista della Regione".
Si legge in una nota della segreteria regionale che, "al di là di ricostruzioni giornalistiche parziali e avventuristiche", ribadisce "la compattezza negli obiettivi e la condivisione del percorso per raggiungerli". Con convinzione e "ricchezza di argomentazioni", gli esponenti regionali di Forza Italia hanno ribadito al leader Berlusconi che "Forza Italia in Abruzzo è l'unica espressione politica in grado di identificare e indicare un candidato autorevole e conosciuto, in grado di vincere la competizione elettorale e riportare il centrodestra alla guida della regione. Gli azzurri sono peraltro gli unici della coalizione ad avere esperienza amministrativa in Consiglio regionale", è stato ribadito.
Parlamentari, consiglieri regionali e sindaci - erano presenti, tra gli altri, il coordinatore regionale Nazario Pagano, il deputato Antonio Martino, i consiglieri regionali Emilio Iampieri, Paolo Gatti e Mauro Febbo, il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, il primo cittadino di Chieti Umberto Di Primio - hanno confermato a Berlusconi che "Forza Italia, tra tutte le anime del centrodestra, è la sola ad avere una classe dirigente formata, attrezzata, competente ed esperta, e che quindi è l'unica a possedere tutti i requisiti per dare un valore aggiunto alla coalizione indicando un candidato forte sul quale far convergere il supporto. Il quadro delineato fa leva sulla necessità di massimizzare le possibilità di vincere le elezioni e assicurare un buon governo all'Abruzzo".
L'insoddisfazione degli esponenti di Forza Italia - è stato chiarito - è legata alla "scarsa rappresentatività sul territorio degli esponenti della terna fornita da Fratelli D'Italia, non certamente alle qualità personali dei tre candidati espressi. Di qui la richiesta corale a Berlusconi di un passo fattivo per rivedere l'impegno assunto su scala nazionale, proprio per le peculiarità dell'Abruzzo".
Alla luce delle risultanze del vertice, Berlusconi ha chiesto una settimana di tempo "per studiare i punti programmatici e i candidati di sintesi, per giungere a quella vasta condivisione che è alla base del preesistente accordo del centrodestra".
A stretto giro la replica di Giandonato Morra, nella lista di nomi sottoposta al tavolo nazionale da Fratelli d'Italia. "Il tavolo sta per riunirsi e, così, chiuderemo questa querelle: qualche alleato credo che stia giocando più a tressette a perdere, piuttosto che parlare di un programma, di un candidato condiviso, e di lavorare per far tornare il centrodestra al Governo di questa regione", le sue parole all'Ansa, a margine della conferenza stampa convocata a Pescara per ufficializzare l'adesione di Benigno D'Orazio al partito della Meloni. "Mi auguro - ha aggiunto Morra - che quanto prima arrivi il nome del candidato presidente del centrodestra. D'altra parte, Fratelli d'Italia ha esaurito da tempo il suo compito visto che ci era stata chiesta una terna di nomi che è stata poi fornita. Il tavolo nazionale è in via di convocazione, e questo ritardo ha permesso a qualcuno di farne una polemica tutta abruzzese, ma io mi permetto di far notare che ci sono altri problemi a livello nazionale, come la Lega al Governo con Fratelli d'Italia e Forza Italia all'opposizione".
Sulla bocciatura della terna di nomi, Morra ha aggiunto che "la non convinzione non parta da un giudizio sulle persone che la compongono ma dalle ambizioni personali. Qualcuna legittima, qualcuna sovraordinata o sovrastimata perché credo che dietro i tre, e mi dispiace che ci sia anche io, ci sono tre persone con le loro storie, e state certi, anche con un futuro politico. E allora ben venga il tavolo nazionale, chiudiamo questa partita e stendiamo un velo pietoso".