Scossone in Giunta comunale.
Il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha disposto, con proprio decreto, la revoca delle deleghe all'assessore al bilancio Annalisa Di Stefano, esponente di spicco di Forza Italia. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni pesanti sulla tenuta della maggioranza di centrodestra in Consiglio comunale e che s'intreccia, di fatto, con la rottura tra il vice sindaco Guido Quintino Liris e gli azzurri verso le elezioni regionali.
Ma andiamo con ordine.
Nei giorni scorsi, il deputato di Forza Italia Antonio Martino aveva tenuto una conferenza stampa a L'Aquila, a seguito della sua nomina a coordinatore comunale degli azzurri; accanto a lui, il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari e, appunto, l'assessore Di Stefano.
Martino non aveva mancato di lanciare alcune stoccate al primo cittadino, prima definendo "psichedelico" il suo tentativo di strappare la candidatura a presidente della Regione e, poi, facendo cenno al rischio che all'Aquila possa scattare l'anatra zoppa, parlando provocatoriamente di una possibile candidatura di Liris a sindaco della città. Ebbene, è arrivata la risposta di Biondi: "L'ex assessore Di Stefano - ha sottolineato il primo cittadino - ha preso parte a una conferenza stampa in cui il mio percorso politico è stato definito 'psichedelico' e si ipotizzava il venir meno di un rapporto di fiducia nei miei confronti in caso di ritorno alle urne a seguito della sentenza del Consiglio di Stato sulla cosiddetta anatra zoppa. Ho atteso pazientemente e in silenzio una presa di distanza che non c'è stata - ha aggiunto - anche in considerazione della concomitanza della cerimonia per la riapertura delle Anime Sante, una festa che non poteva essere turbata dalle vicende amministrative". Dunque, "in attesa di un chiarimento, ho deciso di congelare le deleghe che, per il momento, resteranno in capo al sottoscritto e non verranno riattribuite".
Una prova di forza del sindaco.
Una decisione che s'intreccia, lo dicevamo, con la rottura, oramai nei fatti, tra Liris e Forza Italia.
Come anticipato da news-town, il vice sindaco avrebbe maturato la decisione di rompere con gli azzurri, passando a Fratelli d'Italia, il partito di Biondi, in vista delle elezioni regionali; d'altra parte, alcuni influenti esponenti di Forza Italia stanno facendo campagna elettorale per il consigliere regionale uscente Emilio Iampieri e la discesa in campo di Tinari, d'altra parte, ha finito per rendere davvero impervia la strada a Liris verso uno scranno all'Emiciclo.
E' così che si spiega la conferenza stampa di Martino che, di fatto, ha ridimensionato il ruolo del vice sindaco in seno al partito, lanciando un avvertimento piuttosto chiaro: Forza Italia si opporrà a cambi di casacca in vista dell'appuntamento elettorale. La prova di forza, però, non è riuscita: infatti, il gruppo consiliare azzurro ha disertato la conferenza stampa, sebbene fosse stata convocata a Villa Gioia, in concomitanza col Consiglio comunale straordinario sulla disabilità, proprio per favorire la loro presenza, e così ha fatto l'assessore Sabrina Di Cosimo.
A dire che Liris sarebbe pronto a portare con sé i consiglieri e l'assessore alla cultura - oltre a diversi amministratori del territorio - azzerando di fatto il gruppo di Forza Italia in Consiglio comunale.
Insomma, stante la posizione - pur debolissima - di Tinari che è stato eletto dai consiglieri alla guida dell'assise civica, l'assessore Di Stefano è rimasta, di fatto, isolata, e Biondi ha avuto gioco facile a ritirarle le deleghe. D'altra parte, se davvero Liris dovesse costituire un gruppo consiliare forte, la posizione in Consiglio comunale del primo cittadino verrebbe decisamente rafforzata; di contro, il vice sindaco potrebbe trovare terreno fertile in Fratelli d'Italia, puntando all'elezione in Regione da capolista dei meloniani in provincia dell'Aquila, ed è proprio Biondi che sta componendo il quadro delle candidature da coordinatore provinciale del partito.
Ecco spiegata la sfida lanciata dal primo cittadino a Forza Italia e a Martino, in particolare: volete davvero porre il veto sulla candidatura di Liris in Fratelli d'Italia, ebbene siamo pronti ad azzerrare la vostra presenza in Consiglio comunale. Più chiaro di così. E la vicenda sta avendo ripercussioni pesanti a livello regionale: il deputato azzurro, braccio destro in Abruzzo del coordinatore regionale Nazario Pagano, ha diramato un comunicato stampa durissimo parlando di "atto grave" e di "incomprensibile ostilità nei confronti di Forza Italia in un momento decisivo per il centrodestra impegnato nella ricerca della compattezza sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione alle prossime elezioni. Il nostro partito sospende la fiducia nei confronti di Fratelli d’Italia in seno alla coalizione", l'affondo di Martino.
"Se non c’è un atto immediato di scuse e di restituzione delle deleghe al nostro bravo assessore - ha aggiunto il segretario organizzativo abruzzese - Fratelli d’Italia è fuori dall’alleanza in Abruzzo, non certo per responsabilità del partito della Meloni ma per il comportamento infantile, squadrista e irresponsabile di un sindaco che dovrebbe rappresentare la classe dirigente di una città come L’Aquila che invece pensa a progettare da tempo la fuga dall’amministrazione comunale per approdare in Regione solo per avere stipendi e indennità più alte. Con il coordinatore abruzzese e senatore Pagano abbiamo contattato i vertici nazionali che hanno denunciato l’increscioso episodio al leader nazionale Giorgia Meloni - ha aggiunto il deputato -. Forse oggi una riflessione andrebbe fatta per dare spazio al partito più forte della coalizione che è rappresentato dalla Lega".
Martino è andato giù molto duro col sindaco: "con la massima considerazione per gli impiegati che sono l’anima degli enti pubblici, Biondi deve tornare a fare l’impiegato nel comune di Ocre, voglio ricordare che prima di essere candidato a sindaco, era un dirigente di Casapound, con tutto il rispetto per coloro che credono veramente in quella causa e rimangono convintamente nel movimento. Voglio anche ricordare che Biondi ha contestato la mia candidatura perché non sono dell’Aquila ma originario di un comune a 60 chilometri dal capoluogo regionale, mentre sta sostenendo con forza la candidatura alla presidenza della Regione di una persona degna di rispetto umano e politico come Marsilio, ma che è nato e vissuto a Roma, oltre ad essere coordinatore del Lazio, la classica doppia morale per fini politici personali. Se continua così, non sarà l’anatra zoppa a mandarlo a casa, ma la Comunità aquilana”.
Un braccio di ferro violentissimo. Staremo a vedere. Come triste consuetudine, nel mezzo è finita la città dell'Aquila: "Di Stefano silurata sotto sessione di bilancio con un messaggio chiaro e netto a Martino di non alzare troppo la voce, la Lega che pensa già a come lanciare il proprio candidato Sindaco, Liris ormai pronto alla sua candidatura regionale in Fratelli d’Italia e sullo sfondo la città ferma e disillusa", il commento amaro di Paolo Romano, capogruppo del Passo Possibile.