Martedì, 11 Dicembre 2018 14:19

Congelate le deleghe a Di Stefano, le donne d'opposizione: "Se Biondi non rimuove Tinari, sarebbe solo un atto di misoginia politica"

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"Se il sindaco Pierluigi Biondi, come apprendiamo da sue dichiarazioni, gode della forza politica di disporre del gruppo consiliare di Forza Italia tanto da farlo riunire per l’approvazione di un documento in sua difesa sulla vicenda Martino e contestualmente dichiarare lo scongelamento delle deleghe dell’assessore Annalisa Di Stefano solo in caso di una sua pubblica presa di distanza dalle posizioni del suo coordinatore cittadino, allora il sindaco Biondi deve pretendere anche la rimozione del presidente del Consiglio Roberto Tinari, anch’egli presente alla conferenza stampa incriminata".

Si legge in una nota firmata dalle consigliere comunali Emanuela Iorio (Il Passo Possibile) ed Elisabetta Vicini (Democratici e Socialisti) e da Fabiana Costanzi, responsabile Cultura del Partito Democratico.

"Diversamente sarebbe soltanto un vistoso segno di arretratezza culturale - l'affondo - un atto di violenza politica contro la parte che si ritiene più debole, nel caso di specie una donna: un atto di pura misoginia politica. Come le streghe perseguitate dalla Santa Inquisizione, l’assessore al Bilancio scamperà il rogo solo in caso di abiura, mentre il suo collega di gruppo continuerà a sedere, senza conseguenze, sullo scranno più alto del Consiglio Comunale".

Se le scorse amministrative (come le prossime elezioni regionali) hanno avuto il merito di dare all’elettore la possibilità di scegliere i candidati attraverso la doppia preferenza di genere, "il primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo non sembra voler accettare il vento del cambiamento costruendo nella sua giunta una parità più formale che sostanziale. All’assessore Di Stefano va la nostra solidarietà per l’atto discriminatorio che avalla l’ascesa, o la permanenza, in politica di una donna solo in base a presupposti di vassallaggio, se non addirittura di consegna ancillare. E siccome il rispetto per le idee personali non può essere una variabile rispetto alla collocazione di schieramento o di formazione ci aspetteremmo una netta presa di posizione sulla vicenda anche dalle consigliere della maggioranza". 

Ultima modifica il Martedì, 11 Dicembre 2018 14:47

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