Giovedì, 20 Dicembre 2018 19:59

Regionali, Bersani lancia Legnini: "Lui candidato di serie A". L'ex vice presidente del Csm: "Nessun patto del Nazareno, falso che parte del centrodestra voglia sostenermi"

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"Fantasie allo stato puro".

Giovanni Legnini, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra, bolla così le voci alzatesi in questi giorni e rilanciate oggi dal quotidiano Il Tempo, secondo le quali alcune frange del centrodestra abruzzese sarebbero pronte a convergere sul suo nome alle elezioni del 10 febbraio.

L'ex vice presidente del Csm, all'Aquila insieme a Pierluigi Bersani per partecipare a un incontro organizzato da Articolo 1, nega qualsiasi trattativa sottobanco ma ribadisce di essere al lavoro per costruire una coalizione in grado di parlare a un elettorato ampio, che vada da destra a sinistra passando per i Cinque Stelle.

"Mi sto muovendo, come è noto" ha detto Legnini ai giornalisti "nel contesto di uno spettro più ampio, di una coalizione aperta, plurale, civica, rappresentativa non solo del centrosinistra ma della società civile, del mondo del lavoro, delle professioni, della cultura e dell'istruzione, tutti settori che saranno ampiamente rappresentati nelle liste. C'è da comporre un progetto politico capace di rendere la competizione una competizione effettiva e di puntare alla vittoria elettorale".

Parole che lascerebbero intendere una volontà di affrancamento non solo dai partiti, in primis il Pd (Legnini non smette mai di ricordare di non essere più tesserato), ma anche dai 5 anni di governo dalfonsiano.

Lui, Legnini, nega e rimanda all'appuntamento che si terrà sabato prossimo nel padiglione Becci del porto turistico di Pescara, nel quale incontrerà gli amministratori locali di tutto l'Abruzzo, per svelare i primi punti del suo programma: "Non c'è nessuna volontà di affrancamento, io voglio animare un altro progetto politico, che definirò con tutti coloro che vi aderiranno. Sabato inizierò a dire qualcosa in più nell'incontro convocato con i sindaci, che sarà un incontro aperto a tutti. Poi proseguiremo con il confronto programmatico. In questi anni sono state fatte molte cose. Tutto ciò che di positivo è stato fatto lo completeremo, tutto ciò che c'è da cambiare lo cambieremo".

E a proposito di sindaci: nonostante molti di loro chiedano che si vada a votare in primavera, per Legnini la data delle elezioni rimane quella del 10 febbraio: "Sono rispettoso dei ruoli e delle istituzioni, considero questo come uno degli aspetti fondamentali della mia concezione della politica. Ad oggi c'è un provvedimento pubblicato sul Bura che dice che si voterà il 10 febbraio, se qualcuno vuole votare in un'altra data lo dicesse. Io non lo chiedo".

Bersani: "Legnini candidatura di serie A, con lui Abruzzo ha grande occasione"

"Per Legnini verrei anche a piedi".

Pierluigi Bersani è il primo leader nazionale a venire in Abruzzo in sostegno di Legnini da quando l'ex sottosegretario ha ufficializzato la propria candidatura.

"Alla fine contano le persone" afferma l'ex segretario del Pd, ora esponente di Articolo 1 "Ho visto Legnini all'opera e ho sempre pensato che fosse una persona in grado, per competenza, onestà e capacità, di svolgere qualsiasi ruolo a livello nazionale. Stiamo parlando di una candidatura di serie A, e penso che faccia bene a rivolgersi a un mondo ampio e civico perché alla fine lui, per la sua esperienza e le sue capacità, rappresenta questo. L'Abruzzo ha davanti una grande opportunità, spero che non la sprechi".

Dal nuovo progetto politico che Legnini vuole costruire per governare l'Abruzzo, dice Bersani, potrebbero arrivare segnali anche a livello nazionale per una sinistra che deve sì rinascere ma da basi nuove: "Tutta la nostra vicenda deve ripartire dal basso, da esperienze nuove, perché quel che c'è adesso non è sufficiente a fronteggiare una destra dai tratti inquietanti. Perciò ben vengano tutte le iniziative che hanno una visione aperta e che possano alzare una bandiera progressista e civica".

"Ci vuole una cosa nuova" continua Bersani "Chi vuole fare Macron lo facesse, alla fine discuteremo e ci troveremo, difenderemo la Costituzione assieme. Ma quelle sono posizioni centriste, non della sinistra. Idem chi vuol fare il radicale alla De Magistris, va benissimo. Ma noi dobbiamo avere una formazione nuova, che raccolga tutti quelli che pensano che ci voglia una sinistra plurale, ma una sinistra, con vocazione di governo e non solo di testimonianza. Una sinistra che crei quella novità che può suscitare l'interesse di quelle fasce di popolazione, a cominciare dai giovani, che adesso sono fuori dalla rappresentanza. Solo questo corrisponderebbe all'enorme novità politica che abbiamo nel mondo, in Europa e in Italia, cioè una destra che si presenta come destra sociale e che in realtà porta dei valori regressivi. Io non credo che il centrosinitra, per come è messo oggi, sia in grado di raccogliere questo potenziale. Davanti alla novità che ci è arrivata bisogna innescare una novità. Occorre che qualcuno si alzi e dica 'Abbiamo fatto delle stupidaggini', che riparta da dove c'è stata la rottura con il popolo, ovvero dai grandi temi sociali".

Ultima modifica il Venerdì, 21 Dicembre 2018 22:17

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