Venerdì, 28 Dicembre 2018 15:49

Complesso Verdeaqua, le opposizioni: "Giunta faccia un passo indietro"

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Continua a far discutere la vicenda del complesso sportivo di Santa Barbara, all’indomani del Consiglio comunale che, di fatto, ha reso manifesto il cambio d'indirizzo dell’amministrazione [ne abbiamo scritto qui], convinta a pubblicare il bando per l’affidamento definitivo in cui verrà calato il progetto esecutivo per la messa in opera dei lavori necessari ad ottenere le richieste certificazioni - a carico del futuro gestore con scorporo della spesa sostenuta dal canone di concessione - piuttosto che svolgere i lavori e procedere con un affidamento provvisorio in attesa del bando definitivo.

Stamane, alcuni gruppi consiliari d'opposizione hanno duramente contestato in conferenza stampa l’intendimento dell’amministrazione. Intorno al tavolo, il capogruppo dell’Idv Lelio De Santis, il capogruppo di L’Aquila Sicurezza e Lavoro Angelo Mancini, i consiglieri del Passo Possibile Americo Di Benedetto e Antonio Nardantonio, il consigliere e segretario cittadino del Pd Stefano Albano.

“Ci sono precise responsabilità che spiegano la situazione di impasse in cui ci troviamo” l’affondo di De Santis, convinto che i tempi per l’affidamento definitivo saranno assai più lunghi dei 5 o 6 mesi ipotizzati per la riapertura del complesso sportivo; “la precedente amministrazione – ha ricordato De Santis – con delibera di Giunta numero 230 del 9 maggio 2017, aveva di fatto avviato la procedura di gara. Da allora, l’attuale esecutivo non ha fatto più nulla. Una colpevole inerzia che ha procurato un danno enorme alla città”.

C’è stata una “sottovalutazione del problema”, ribadisce De Santis; “l’amministrazione non si è messa nelle condizioni di prevenire gli effetti, pure prevedibili, del pronunciamento del Consiglio di Stato e, così, la decisione dei giudici e lo sversamento di cloro coinciso con la sentenza gli sono piovuti addosso senza che vi fosse la capacità di reagire, di dare immediata risposta ai problemi”.

Ed oggi, non ci sono tempi certi per la riapertura del complesso, non c’è un quadro economico e finanziario dettagliato e non è neanche chiaro che ne sarà del mutuo contratto dalla precedente gestione col Centro sportivo Italiano per 2milioni e 200 mila euro, ne restano da pagare 1milione e 300mila, con fideiussione garantita dal Comune dell’Aquila che, a questo punto, si ritroverà a dover ricontrattare il debito. Aggiungete che la cooperativa Verdeaqua Smile chiede 3.8 milioni di euro di danni e capirete che la vicenda rischia davvero di avere un triste finale per i 32 lavoratori, 18 a tempo indeterminato, per le società sportive e per i giovani atleti costretti, ad oggi, ad allenarsi ad orari improbabili in impianti fuori città.

La richiesta delle opposizioni è chiara: la Giunta faccia un passo indietro, trovi la copertura per i lavori necessari nel redigendo bilancio di previsione 2019, intervenendo in ‘dodicesimi’, così da realizzare le opere e affidare il complesso in via provvisoria in attesa del bando definitivo. “Il 30 novembre scorso, allorquando è stata approvata una variazione al bilancio di previsione 2018, l’amministrazione comunale sapeva che era necessario procedere con lavori di adeguamento della piscina; avrebbe potuto appostare una somma a valle di una stima sommaria dei fondi necessari”, ha aggiunto Angelo Mancini; “al contrario, si è fatto finta di niente e, ora, ci ritroviamo in una situazione che non ha soluzione in tempi brevi”.

“Quello delineato in aula dall’assessore Alessandro Piccinini è un atto complesso e, come tale, le valutazioni non possono essere lasciate al caso”, ha continuato Americo Di Benedetto; “è stato prospettato un intervento zoppo, che non tiene conto del mutuo contratto col Centro sportivo Italiano e che, fino al pronunciamento del Consiglio di Stato, non gravava sulle casse dell’Ente. Inoltre, si pensa di scaricare sul futuro gestore un intervento di 200mila euro circa senza che sia stato approntato un quadro economico e finanziario chiaro. Parliamo di un servizio complesso a tariffa: come si intende interpretare la gestione del complesso, in modo privatistico o pseudo pubblico, come accaduto fino a qualche mese fa? Non sfugge a nessuno che le tariffe vengono dimensionate anche al tipo di gestione”.

Si naviga a vista, insomma. “L’amministrazione comunale continua a rincorrere i problemi, a tentare di tamponare le criticità che si manifestano: non è una idea sana di gestione della cosa pubblica. L’allungarsi dei tempi per la riapertura rischia di rappresentare un danno grave per i lavoratori e di causare ulteriori danni alla struttura se non dovesse essere manutenuta nell’ordinario”.

E poi, c’è il rischio concreto che nessuno risponda al bando per la gestione: che succederebbe, a quel punto? “Questa è una amministrazione che scappa, che fugge innanzi ai problemi”, la stoccata di Stefano Albano. “Non solo l’assessore Piccinini non si è posto il problema della gestione del complesso per tempo, ma l’unica idea che ha avuto a seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato è stata d'inviare una mail alla cooperativa che aveva l’impianto in affidamento e chiedergli di continuare a garantire il servizio. La Giunta continua ad evitare il dialogo tentando di scansare i problemi che, però, finiscono per esplodere come bubboni. Il Pd ha chiesto da tempo di ritirare la delega all’assessore Piccinini, la desertificazione dello sport in città è sotto gli occhi di tutti; ma il problema riguarda anche altri esponenti della Giunta, penso al deputato Luigi D’Eramo che, ieri, non si è presentato in Consiglio comunale sebbene fosse all’ordine del giorno un'interrogazione sul Piano regolatore e non si è neanche preoccupato di far pervenire una risposta scritta. Così non si può andare avanti”.

Ultima modifica il Venerdì, 28 Dicembre 2018 16:28

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