Si allungano i tempi per la riapertura del complesso sportivo di Santa Barbara, con gravissimo danno per le associazioni sportive che usufruivano, in particolare, della piscina, per gli atleti, costretti ad allenarsi ad orari improbabili in strutture anche fuori città e, soprattutto, per i 32 lavoratori - oltre l'indotto - che erano impiegati dalla precedente gestione.
Infatti, a differenza di quanto annunciato nei giorni scorsi, a valle di approfondimenti tecnici, la giunta comunale ha deciso di procedere col bando di gara per l'affidamento definitivo del complesso per 15 o addirittura 20 anni, con i soggetti interessati che dovranno accollarsi i lavori d'adeguamento dell'impianto, per 200mila euro circa, che verranno detratti, ovviamente, dal canone di gestione previsto.
"L'attenzione dell'amministrazione comunale sulla vicenda è massima", ha spiegato stamane in Consiglio comunale l'assessore Alessandro Piccinini; "purtroppo, la situazione si è fatta di giorno in giorno più complicata. Le verifiche di Asl e Vigili del Fuoco, a seguito dello sversamento di cloro, hanno fatto emergere diverse irregolarità che la precedente gestione aveva ignorato, tant'è vero che non ha fornito le certificazioni che avevamo richiesto. E' necessario, dunque, mettere in regola il complesso: in questo senso, abbiamo dato incarico ad un tecnico specializzato che dovrà produrre il progetto esecutivo che verrà calato nel bando di gara per l'affidamento definitivo scomputando i costi degli interventi dal canone di locazione dovuto dal futuro gestore al Comune".
Piccinini ha assicurato che nel bando verrà inserita anche la clausola sociale al fine di tutelare gli attuali livelli occupazionali e salariali.
"E' l'unica strada percorribile", ha tenuto a sottolineare l'assessore con delega allo sport; "se dovesse essere il Comune ad occuparsi dei lavori, infatti, i tempi sarebbero lunghissimi". E sul mutuo col Centro sportivo Italiano che gravava sul precedente gestore, "troveremo il modo di dilazionarlo": in altre parole, sarà l'Ente a farsene carico, per non scoraggiare chi dovesse essere interessato a gestire il complesso. In sostanza, si tenterà di strappare un accordo per versare una quota di 100mila l'anno per vent'anni.
I tempi si preannunciano lunghi, come detto, e il capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco lo ha spiegato chiaramente: il bando non verrà pubblicato prima della fine di gennaio, in attesa della consegna del progetto definitivo sui lavori da realizzare per ottenere le dovute certificazioni; i tempi minimi di pubblicazione sono di 40 giorni e, dunque, si arriverà alla fine di marzo; poi ci sono i tempi tecnici per l'aggiudicazione, almeno 35 giorni, e - una volta affidata la struttura al futuro gestore - bisognerà attendere che vengano completate le oere di adeguamento.
Se la procedura filerà liscia, e non ci saranno eventuali ricorsi, il complesso non riaprirà prima di giugno.
Per questo, i consiglieri di opposizione sono sul piede di guerra. Americo Di Benedetto ed Emanuela Iorio del Passo Possibile hanno ribadito che, a parer loro, il Comune dell'Aquila dovrebbe farsi carico dei lavori, con una variazione di bilancio straordinaria dovuta alla somma urgenza, così da poter affidare in tempi brevi la gestione del complesso in via provvisoria, in attesa del bando per l'aggiudicazione definitiva; anche perché, è stato ribadito, i tempi potrebbero pure allungarsi, e il bando di gara potrebbe andare anche deserto, considerato che il futuro gestore dovrebbe accollarsi l'onere di realizzare i lavori e il complesso avrebbe bisogno di ulteriori lavori di manutenzione, in particolare per i campi da calcetto e la pista di pattinaggio. Così fosse, il danno sarebbe irreparabile.
Ai lavori del Consiglio, stamane, ha partecipato anche il segretario provinciale della Cgil, Francesco Marrelli, e la funzione pubblica del sindacato con una delegazione di lavoratrici e lavoratori: "Per parte nostra, torniamo a ribadire che è necessario capire le tempistiche per la riapertura del complesso sportivo al fine di tutelare i livelli occupazionali e per riconsegnare alle associazioni sportive, agli atleti e alla cittadinanza un luogo deputato allo sport e all’aggregazione sociale", il commento di Marrelli a margine dei lavori. "Riteniamo pertanto urgente che l’amministrazione comunale istituisca un tavolo di coordinamento e di programmazione, convocando i dirigenti dei settori interessati (opere pubbliche e bilancio), la Asl, la Cgil e i rappresentanti delle società sportive. È necessario comprendere, in relazione alle prescrizioni della Asl, quali lavori servono per riaprire l’impianto e il loro costo effettivo, rendendo celeri le tempistiche per la loro realizzazione".
D'altra parte, il complesso sportivo di Santa Barbara è per sua natura e per i servizi che offre alla collettività tra i primi in regione, con circa 4000 utenti che frequentano regolarmente la struttura e utilizzano i vari servizi e le varie discipline sportive, atleti che oggi sono costretti a un esodo forzoso verso altre strutture in tutta la provincia ed anche oltre, con costi ulteriori per le famiglie. "Dunque, è necessario un atto di responsabilità che dovrà arrivare in tempi brevi al fine di garantire la continuità lavorativa dei dipendenti e dei collaboratori sportivi, e che preveda la rapida ripresa della funzionalità dell’impianto e di tutti i servizi. Ricordiamo ancora una volta che i lavoratori sono senza stipendio dallo scorso mese di agosto e che la situazione rischia di degenerare fino al licenziamento di tutti i dipendenti, 18 a tempo indeterminato, di cui 6 diversamente abili, e 14 collaboratori sportivi. Questi ultimi, tra l’altro, in caso di licenziamento non avrebbero nessun sostegno al reddito per la natura contrattuale del loro rapporto lavorativo. Il ripristino della funzionalità dell’impianto deve essere quindi una priorità dell’amministrazione comunale, per garantire il lavoro e per far ripartire i luoghi di aggregazione del nostro territorio, colpito anche nei luoghi di socialità dalla crisi economica e dal terremoto".