Giovedì, 03 Gennaio 2019 15:51

Rischio neve e gelo, sindaci chiedono il rinvio delle elezioni regionali

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“Agevolare la partecipazione democratica al voto rinviando la data delle elezioni in Abruzzo”, a chiederlo è il sindaco di Navelli Paolo Federico che interviene anche a nome di tanti altri sindaci dell’aquilano preoccupati per l’accesso ai seggi.

“Crediamo che la data del 10 febbraio non sia la migliore per chiamare al voto gli elettori della nostra regione. Per capirlo basta vedere la mole di disagi per gli spostamenti che le persone stanno affrontando in queste ore nelle zone montane proprio a causa di neve e ghiaccio. Condizioni meteo che potrebbero essere avverse anche nella vicina data per le elezioni regionali del 10 febbraio. Per questo siamo a chiedere uno slittamento in avanti della data e rendere più agevole il diritto di voto”.  

La richiesta potrebbe puntare a far coincidere la data delle votazioni regionali con quella per le europee previste per fine maggio. In questo modo si potrebbero risparmiare 6 milioni di euro e soprattutto evitare che i seggi non siano raggiungibili a causa della neve.

“Rivolgiamo un appello alle istituzioni”, conclude Paolo Federico, “affinché si punti ad un rinvio delle elezioni regionali, a decretare un risparmio per le casse pubbliche  e si lavori per facilitare la partecipazione democratica, altrimenti si rischia di avere un ulteriore aumento della percentuale dei non votanti. Un fenomeno, quest’ultimo, in continua crescita e che rischia di minare la nostra democrazia. Anche per questo siamo convinti della necessità di un rinvio della data di elezioni regionali”.

Anche Maurizio Bucci, sindaco di Gamberale, comune in provincia di Chieti, si è unito alla richiesta di Paolo Federico.

"Come preannunciato il vero inverno é arrivato in Abruzzo portando con sé numerosi disagi: trovo inconcepibile la decisione di Lolli di mandare al voto gli abruzzesi il 10 febbraio. In qualità di sindaco di Gamberale, Comune che dopo nemmeno 24 ore di precipitazioni è sommerso da oltre un metro di neve, trovo sia una scelta scellerata quella di non accorpare le elezioni regionali con quelle del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento Europeo. Lolli, da abruzzese" spiega Bucci "avrebbe dovuto conoscere le difficoltà che i Comuni montani si trovano a fronteggiare durante l'inverno, e prendere dunque una decisione più saggia. Mi auguro che il ministro dell'Interno Salvini durante il suo imminente tour in Abruzzo, faccia visita soprattutto nell'entroterra, per comprendere in prima persona le difficoltà, e dunque l'impossibilità di un voto nel pieno rigido inverno abruzzese".

Rifondazione comunista è tornata a chiedere l'election day in primavera: "Non prevederlo significa buttare fra i 6 e i 7 milioni di euro per votare nel periodo più freddo dell'anno quando si devono raccogliere le firme, Regione Abruzzo e Governo non accorpando le elezioni come prevede la norma nazionale sull'Election Day, stanno impedendo un corretto svolgimento della consultazione elettorale in programma nella nostra regione il 10 febbraio", spiegano il segretario nazionale di Rc Maurizio Acerbo e quello regionale Marco Fars secondo cui si tratta di "una violazione oltre che di una sospensione della democrazia perché stiamo andando a votare per responsabilità del Pd, del Governo e del ministro Salvini che sta arrivando in queste ore e del M5S che condivide la posizione del Governo, e in violazione della legge che prevede l'election day con l'accorpamento delle date delle elezioni quando si svolgono nello stesso anno. Una situazione di freddo e disservizi che ci impedisce di organizzare banchetti, con alcuni comuni dove la gente non può uscire per la neve, e tutto questo avviene senza neanche ci sia una norma regionale che preveda di dimezzare le firme da raccogliere".

Ultima modifica il Venerdì, 04 Gennaio 2019 13:47

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