E' scontro tra il sindaco di Navelli Paolo Federico, in rotta verso Direzione Italia di Raffaele Fitto dopo la rottura con Forza Italia, e il primo cittadino di Barisciano Francesco Di Paolo, coordinatore dei sindaci del cratere e candidato alle prossime elezioni regionali in una delle liste civiche del candidato presidente di centrosinistra Giovanni Legnini: motivo del contendere, l'incontro del pomeriggio, a Fossa, tra i sindaci del cratere e lo stesso Legnini, 'favorito' proprio da Di Paolo.
"È inaccettabile assistere all’azione di chi esercita, in maniera parziale ed elettoralistica, un ruolo che, al contrario, dovrebbe essere terzo e di garanzia per l’intero cratere sismico", l'affondo di Federico. "Il coordinatore dei sindaci del cratere, Francesco Di Paolo, dovrebbe dimettersi o autosospendere perché in questa veste promuove iniziative di tipo politico, piegando il suo incarico alla sua candidatura per il Consiglio regionale. Questo è lo stile del Pd”.
Le questioni lasciate insolute dal centrosinistra sono state affrontate e risolti dal centrodestra - ha aggiunto Federico - "a partire dalla individuazione di procedure speditive per la ricostruzione dell’edilizia scolastica, alle risposte concrete date ai problemi dei lavoratori Ripam e, infine, alla stabilizzazione del contributo per il Gran Sasso Science Institute, approvata con un emendamento alla legge di bilancio firmato dal premio Nobel Carlo Rubbia e da rappresentante di questa terra, il senatore Gaetano Quagliariello. E cito solo alcuni esempi. Ed è giusto che tutti ricordino che era in carica il Governo Renzi e la Regione era guidata da D’Alfonso il 14 agosto 2015, quando venne notificata dall’Europa la procedura di infrazione con la conseguente decisione di richiesta alle imprese di restituzione delle tasse sospese dopo il sisma 2009. Nessuno si degnò di dire mezza parola – ha concluso Paolo Federico – Questi sono i fatti: voglio augurarmi che verranno debitamente rammentati al candidato presidente Legnini, così come i disastri fatti in Abruzzo dal centrosinistra sia nel primo che nel secondo cratere".
Pronta la replica del sindaco di Barisciano: "Giovanni Legnini ha espresso la volontà di incontrare in via prioritaria, per la sua prima uscita pubblica nel nostro territorio, i sindaci del Cratere del 2009, per discutere con loro delle problematiche relative alla ricostruzione. Se anche gli altri candidati presidente dovessero mostrare la stessa sensibilità e volessero chiedere o organizzare un incontro, sarebbero liberi di farlo", le sue parole.
L’incontro tra Legnini e i sindaci è in programma oggi, giovedì 17 gennaio, alle 17:30, a Fossa. "Federico mi accusa di essere parziale e di voler sfruttare il mio ruolo per fini elettorali”, ha proseguito Francesco Di Paolo; "nulla di più falso. Giovanni Legnini, per la cui candidatura, lo ricordo, hanno firmato un appello 162 sindaci abruzzesi, aveva manifestato la volontà di fissare un incontro con i primi cittadini dei comuni del Cratere 2009 per riprendere il filo di un discorso interrotto nell’autunno del 2014, quando si dimise da sottosegretario al ministero dell’Ecomomia con delega al Cipe e alla ricostruzione per andare a rivestire la carica di vice presidente del Csm. A quel punto, ho scritto un’e-mail a tutti i 56 sindaci del Cratere, per avvisarli, agendo a titolo personale e non come coordinatore delle aree omogenee. Se anche gli altri candidati presidente vorranno fare altrettanto, sono liberi di agire di conseguenza".
Il sindaco di Navelli - ha dunque aggiunto Di Paolo - "mi invita a dimettermi o a auto sospendermi da coordinatore delle aree omogenee. Vorrei fargli presente, tuttavia, che alle elezioni regionali del 2014 si candidarono l’allora coordinatore delle aree omogenee Emilio Nusca e il vice coordinatore Sandro Ciacchi - quest’ultimo, peraltro, nelle fila del centrodestra - e nessuno dei due si dimise o si auto sospese".
"Federico parla di ‘questioni lasciate insolute dal centrosinistra’ inerenti la ricostruzione. Vorrei sommessamente ricordargli che se in questi anni la ricostruzione, pubblica e privata, è potuta andare avanti, all’Aquila come in tutti gli altri comuni del Cratere, dunque anche a Navelli, è stato grazie ai 5.1 miliardi di euro inseriti nella legge di Stabilità del 2014. Risorse ottenute attraverso un lavoro straordinario svolto da Legnini proprio insieme a noi sindaci e agli altri amministratori locali e ai rappresentanti istituzionali del territorio. Quanto alla questione della restituzione delle tasse sospese - la stoccata di Di Paolo - Federico prende un abbaglio, scambiando la data della notifica della procedura di infrazione per l’infrazione stessa, la cui responsabilità, invece, ricade interamente sul governo di centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, che non notificò a Bruxelles le misure degli sgravi fiscali tramite la propria rappresentanza permanente presso l’Unione Europea. Una verità ormai acclarata, che Federico e il centrodestra aquilano fingono di non sapere per pura faziosità".
E sempre a proposito di tasse, "non mi pare di aver mai visto Paolo Federico in uno dei tavoli convocati dalla Regione per approfondire l’argomento e studiare le possibili soluzioni. Le assenze del sindaco di Navelli sono facilmente riscontrabili attraverso la consultazione dei verbali delle sedute".
Infine, l'ultimo affondo: "Federico solleva questioni di opportunità politica e attacca a testa bassa il centrosinistra, sia quello nazionale che quello locale, dimenticando che la sua nomina a commissario della comunità montana Campo Imperatore-Piana di Navelli fu voluta e avallata, a suo tempo, da una giunta regionale di centrosinistra, quella di Luciano D’Alfonso".