"Uno dei primi impegni che la Regione Abruzzo, riconquistata dal centrodestra dovrà onorare, è quello di essere parte attiva nel porre in essere e finanziare percorsi di specializzazione medica, favorendo l'integrazione e la sinergia tra Università e ospedale, iniziando con il finanziare le Scuole di Specializzazione".
Ad affermarlo è Guido Quintino Liris, candidato al Consiglio regionale nella lista di Fratelli d'Italia, alle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo.
"Asl e Università devono continuare nel rafforzamento del loro rapporto virtuoso, una collaborazione che sia di vicendevole arricchimento. All'interno di questo rapporto devono essere centrali le Scuole di Specializzazione, da conservare e ampliare sia nel loro numero che in quello dei posti a disposizione degli specializzandi. La Regione, come già accade altrove, deve finanziare posti ad hoc ulteriori rispetto a quelli sovvenzionati dal Ministero, ricordando che gli specializzandi in molti casi rappresentano una forza lavoro indispensabile per garantire l'operatività dei reparti ospedalieri", spiega ancora Liris.
"In altri territori virtuosi - prosegue il vice sindaco - è l'Ente regionale ad offrire i percorsi di specializzazione, finanziando nuovi posti e supplendo così all'assenza del Ministero. Solo in questo modo si può elevare la qualità della nostra offerta sanitaria, e creare eccellenze professionali sul territorio. Alcune tipologie di specializzazione, hanno rappresentato la storia positiva della provincia aquilana, e della sua Università. Non possono andare a morire per negligenza, e per incapacità di inquadrare i problemi, e individuarne le soluzioni".
Secondo Liris, "l'amministrazione regionale uscente non è stata capace di creare una sanità distribuita sul territorio. L'ospedale ha un suo ruolo specifico per i malati acuti, quello che non è stato fatto è realizzare la sanità di prossimità, che deve essere il più vicino possibile ai pazienti e farsi carico delle malattie croniche e degenerative. Si è anzi registrato un abbassamento della qualità dei servizi, in nome di una razionalizzazione, che poi nei fatti si è tradotta in tagli indiscriminati".
Ed in questo senso, osserva ancora Liris, "non c'è stata una volontà di integrare in maniera forte la sanità offerta dalle Asl e dagli ospedali, con l'Università, che pure è un fiore all'occhiello in particolare nella provincia dell'Aquila". In tal senso, "sono state dimenticate le Scuole di Specializzazione, e molto spesso sono proprio gli universitari specializzandi a reggere i reparti, a dare un contributo fondamentale al funzionamento dei nostri ospedali".