Martedì, 05 Febbraio 2019 14:55

Regionali, Legnini presenta un piano da 100 milioni per rilanciare il lavoro

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Un piano straordinario per lo sviluppo del lavoro con uno stanziamento totale di risorse superiore a 100 milioni di euro in due anni.

L'ha presentato stamane Giovanni Legnini, candidato presidente della coalizione civico popolare, affiancato da Bruno Paolo Amicarelli, dottorando in Diritto amministrativo, 26enne candidato nella lista Legnini Presidente in provincia di Pescara. Il programma darà "un forte impulso alla crescita occupazionale favorendo uno sviluppo basato su un’innovazione ecosostenibile e un adeguato sostegno ai settori ad alta potenzialità occupazionale come l’agricoltura e il turismo", le parole di Legnini. "Voglio rivolgermi ai giovani del Duemila che voteranno per la prima volta". 

Tre le misure contenute nel Piano: "Torno in Abruzzo", "Mi formo e torno" e "Guardo al futuro".

"Torno in Abruzzo" Un numero sempre crescente di giovani abruzzesi è costretta lasciare la regione per trovare lavoro. L'Abruzzo è al quinto posto per numero di laureati che trovano lavoro fuori regione. Per invertire questa tendenza, si prevede, un contributo a fondo perduto, previa presentazione di un progetto che coinvolga giovani e aziende, fino a 20mila euro per favorire il rientro in Regione delle persone che partite dall'Abruzzo hanno acquisito valide conoscenze e competenze. "Vogliamo far tornare da 500 a 1000 giovani che lavorano all'estero in due anni". La spesa minima necessaria di 10 milioni di euro sarà attinta dai fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all'ASSE I (occupazione) e all'ASSE III (Istruzione e Formazione).

"Mi formo e torno" L'iniziativa intende introdurre un nuovo intervento nell'ambito degli incentivi all'occupazione favorendo l'acquisizione di conoscenze e competenze specifiche sia all'estero che in altre regioni e di maturare un'esperienza da utilizzare nelle aziende del territorio regionale, supportando sia l'offerta che la domanda di lavoro.

Si prevede, per i progetti che saranno selezionati:

  • un contributo a fondo perduto, fino a 20mila euro, per sostenere spese di soggiorno e attività di formazione all'estero o in altre regioni da 6 a 12 mesi;
  • un contributo, fino a 10mila euro, sempre a fondo perduto, per un'azienda che, sin dalla fase di presentazione della richiesta da parte del giovane laureato, si impegna ad assumerlo al termine del periodo di formazione.

Potranno accedervi da 500 a 1000 giovani per un biennio per una spesa minima di 15 milioni di euro reperibile dal POR FSE relativi all'ASSE I (occupazione) e all'ASSE III (Istruzione e Formazione).

"Guardo al futuro" La precarietà del lavoro rappresenta una delle difficoltà maggiori per chi vuole sviluppare appieno il proprio progetto di vita. In questo senso, la misura prevede:

  • Per i disoccupati e i precari con più di 35 anni, un contributo fino a 10mila euro per l'assunzione a tempo indeterminatoe/o per la trasformazione di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, purché garantiti per almeno 36 mesi. Si tratta di una rimodulazione degli strumenti previsti all'interno delle misure relative agli incentivi all'occupazione (sempre a valere sull'Asse I del POR FSE) da destinare alle imprese. Sarà stanziato un importo annuo di Euro 7 milioni di euro.
  • Per i disoccupati di lunga durata e persone a rischio di disoccupazione, incentivi all'assunzione;servizi di accompagnamento e supervisione personalizzati; tirocini e altre forme di formazione sul lavoro. Tali misure saranno utili anche a contrastare l'emergente fenomeno della difficoltà del rientro nel mercato del lavoro, in particolare per gli over 50. Sarà stanziato un importo annuo di Euro 7 milioni di euro.

I tre piani d'azione saranno finanziati con un ammontare di oltre 30 milioni di euro con un utilizzo mirato dei fondi comunitari ancora disponibili a valere sul POR FSE relativi all'ASSE I (occupazione) e all'ASSE III (Istruzione e Formazione) e nei periodi successivi con le disponibilità della nuova programmazione comunitaria 2020-2027. "Queste iniziative per i giovani vedranno anche la sinergia tra le imprese, gli ITS, le scuole e le università al fine di strutturare modelli didattici capaci di promuovere apprendimenti contestualizzati, nonché di fornire agli studenti specifiche capacità, conoscenze ed abilità pratiche immediatamente spendibili sul mercato del lavoro", è stato spiegato stamane.

Le nuove imprese agricole dei giovani L'agricoltura è un'attività fondamentale per il nostro territorio sia dal punto di vista economico, che ambientale e sociale. "Riteniamo importante favorire il ricambio generazionale e l'insediamento di giovani imprenditori agricoli, anche per favorire l'introduzione, nelle aziende agricole, di sistemi innovativi di processo e di prodotto atti a migliorare la capacità di collocamento dei prodotti, favorendo così la crescita occupazionale e dell'intero comparto".

Per questo, Legnini intende mettere in campo servizi formativi e consulenziali e strumenti finanziari di accesso al credito per sostenere le nuove imprese. "Finanziati tramite una rimodulazione dei fondi ancora disponibili all'interno del FEASR, metteremo in atto azioni specifiche per favorire l'innovazione imprenditoriale nel campo dell'agricoltura e dell'agroalimentare promuovendo attività di giovani agricoltori. I fondi utilizzabili in due anni saranno di 25 milioni di euro con una stima da 300 a 400 nuove imprese agricole. Essi saranno reperiti con l'utilizzo del Fondo per lo sviluppo rurale già programmato per 10 milioni di euro e un ulteriore stanziamento di 15 milioni sui fondi non ancora impegnati e da riprogrammare".

"Creo la mia impresa" "Intendiamo promuovere la capacità di dare vita a nuove imprese capaci di generare crescita ed occupazione. Lo faremo rafforzando il sistema di finanziamenti diretti alle nuove imprese".

In particolare, ci sarà una misura specifica per favorire l'autoimprenditorialità che si aggiungerà a quella già prevista con "Resto al Sud", gestita da Invitalia. "Destineremo 10 milioni di euro ogni anno per due anni, che saranno reperiti con una rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, con una stima da 100 a 200 nuove imprese all'anno per un contributo pro-capite medio da 50.000 a 100.000 euro. Per la nascita delle nuove imprese, accorderemo priorità a quelle del comparto del turismo visto che si tratta di un settore che in Abruzzo ha notevoli potenzialità ancora inespresse".

Crescita delle imprese sostenibili "Favoriremo la imprese che intendono innovare nel rispetto della sostenibilità sia ambientale che sociale. Prevediamo di incrementare il cofinanziamento da parte della Regione: destineremo 20 milioni di euro ogni anno che saranno resi disponibili grazie con la rimodulazione del Fondo di Sviluppo e coesione, utilizzandone i risparmi, e definanziando alcune misure del Masterplan non urgenti o non cantierabili".

In particolare, verranno favorite:

  • iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso progetti di innovazione, ampliamento e ristrutturazione; la misura consente il finanziamento di attività con un investimento minimo pari ad 1,5 milioni di euro ed è necessario garantire un cofinanziamento regionale pari ad almeno il 10% del finanziato. Tale misura di sostegno all'investimento sarà finanziata in base alla legge 181/89: incentivi per il rilancio delle aree colpite da crisi industriale e di settore;
  • Contratti di Sviluppo: sostegno agli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale. L'investimento complessivo minimo richiesto è di 20 milioni di euro. Solo per attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli si riduce a 7,5 milioni di euro. La quota di cofinanziamento regionale deve essere di almeno il 10% del finanziato;
  • Accordi per l'Innovazione: Progetti riguardanti attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo di una o più delle tecnologie identificate dal Programma quadro dell'Unione europea per la ricerca e l'innovazione 2014 – 2020 "Orizzonte 2020" in stretta sinergia con le tre università abruzzesi;
  • Progetti di ricerca e sviluppo. Dovranno prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro e non superiori a 40 milioni di euro, avere una durata non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della proposta progettuale al MISE. Quota statale 20%; cofinanziamento regionale minimo il 3% (che lo Stato raddoppia in aggiunta al 20%). Per tutte queste misure daremo priorità alle imprese che investono in progetti industriali sostenibili previsti dalla "Carta di Pescara", il documento programmatorio che recepisce gli indirizzi delle politiche europee sul tema della sostenibilità ambientale applicata all'industria, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 502 del 21 luglio 2016 ed al quale hanno già aderito oltre 100 imprese condividendone i principi ispiratori di crescita ecosostenibile.

Una particolare attenzione e sostegno sarà data al microcredito. Vi sarà una rimodulazione dei fondi disponibili per rafforzare l'accesso al credito delle micro e piccole: "raddoppieremo il fondo da destinare ai Consorzi fidi per un importo di 20 milioni in due anni favorendo in tal modo l'effetto leva per sostenere l'accesso al credito con i fondi di garanzia collettivi. Il totale degli stanziamenti destinati al lavoro sarà quindi superiore a 100 milioni di euro in due anni, dando così un forte impulso alla crescita occupazionale e favorendo uno sviluppo basato su un'innovazione ecosostenibile e un adeguato sostegno ai settori ad alta potenzialità occupazionale come l'agricoltura e il turismo".

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