Le accuse sono infondate. E' questo, in sintesi, ciò che ha voluto dimostrare il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa convocata, nel tardo pomeriggio, a Pescara.
Il governatore ha chiarito alcune questioni che lo riguardano nell'ambito dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara sulla presunta "rimborsopoli". Per quanto riguarda la vicenda del biglietto aereo della moglie "sarebbe bastato - ha spiegato Chiodi - prendere in considerazione chi ha pagato il biglietto" e quindi visionare "l'ordine di bonifico sul mio conto corrente", che il Presidente della Regione ha mostrato alla stampa e che sarà consegnato agli inquirenti.
"Sulle missioni in una serie di località in cui mi sono recato ovviamente per fini istituzionali e documentabili", ha incalzato, "esiste un elenco con i motivi che le hanno generate, a Nizza, a Capri, a Milano, Torino, a Verona e altro. Di tutti questi viaggi è stata data informazione agli organi di stampa di volta in volta e anche questo materiale di prova sarà consegnato a chi di dovere".
Infine, la campagna elettorale. "Qualcuno - ha detto Chiodi - sostiene che non è iniziata la campagna elettorale. Invece, penso che sono stati convocati i comizi. Dunque, prendiamo atto che è iniziata la campagna elettorale. Ed è cominciata con un atto che qualcuno potrebbe strumentalizzare e quindi, in qualche modo, inquinare i percorsi della campagna elettorale.
Dico subito che se l'obiettivo dovesse essere di farci ritirare dalla competizione elettorale, sappiano tutti che il centrodestra non si ritira. I nostri avversari, chiunque siano, sappiano che affronteremo la campagna elettorale a testa alta perché siamo persone per bene.
Qualcuno potrebbe sostenere - conclude il governatore - che la politica oramai in Italia non serve più e deve essere commissariata con vicesindaci e vice governatori o futuri vice governatori. Si sappia che noi lotteremo fino al 25 maggio, certi che devono giudicarci i cittadini. Se pensa, qualcuno, di strumentalizzare atti della magistratura, sappia che non ci ritireremo e ci devono 'sterminare', come evocato già da qualcuno, ma non sarà facile. Vorrei ancora credere, come ho sempre fatto, anche nella correttezza dell'operato della magistratura. Lo vedremo presto, lo vedremo il 4 febbraio, che sarà la cartina di tornasole".