Venerdì, 22 Febbraio 2019 00:50

L'Aquila, il rimpasto che non c'è: Biondi temporeggia in attesa delle decisioni di Marsilio

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Sono passate due settimane dalle elezioni regionali ma la verifica politica che dovrebbe portare a un rimpasto di giunta nel comune dell’Aquila è ancora in alto mare. Le tessere da incastrare, del resto, sono molte e non sarà facile per Pierluigi Biondi accontentare tutti.

Nei giorni scorsi si è detto e scritto che a questo giro di giostra sarebbero stati il primo cittadino - forte del 14% ottenuto il 10 febbraio dal suo partito, Fratelli d’Italia, di cui è coordinatore provinciale - e la Lega a dare le carte e a fare la voce grossa, con le altre forze politiche destinate a essere relegate ai margini.

In primis Forza Italia, uscita abbastanza malconcia, in termini di consensi, dal voto regionale. Dopo l’addio dato da Silveri, Della Pelle, Colantoni e Colonna, confluiti tutti nel nuovo gruppo Insieme per L’Aquila, schieratosi compatto con Guido Liris, in questo momento gli azzurri possono contare solo su due consiglieri, Maria Luisa Ianni e il presidente dell’assemblea Roberto Tinari.

Quest’ultimo, tra l’altro, non si sente affatto sicuro del proprio posto e teme qualche imboscata. Si parla da settimane di una mozione di sfiducia che l’opposizione sarebbe pronta a presentare per mandare in confusione il centrodestra, ben sapendo che qualche consigliere della maggioranza non si farebbe troppi scrupoli a votarla.

Fonti interne di FI lasciano intendere che comunque il partito non ha alcuna intenzione di stare a guardare e che alla fine chiederà comunque un assessorato. Anche perché, nel frattempo, anche Paolo Federico, nominato amministratore unico dell’Asm proprio in quota Forza Italia, è migrato in altri lidi, passando con il gruppo di Liris.

Per ora, gli unici ingressi in giunta dati per sicuri da “radio Villa Gioia” sono quelli di Daniele Ferella e Tiziana Del Beato, entrambi della Lega ed entrambi “imprudentiani”.

Soddisfare gli appetiti del Carroccio, che reclama, visto il pieno di voti fatto due settimane fa, almeno quattro assessorati, non sarà semplice per Biondi.

Se dipendesse solo dal primo cittadino, la nuova giunta vedrebbe l’ingresso, in alcune caselle strategiche come ad esempio la Ricostruzione, le Opere pubbliche o il Bilancio, di figure più tecniche che politiche, anche e soprattutto per ridare slancio all’azione amministrativa, obiettivamente in una fase di stallo riconosciuta da tutti, anche dalla stessa maggioranza.

Questa visione ovviamente cozzerebbe con la volontà dei partiti di far valere il proprio peso specifico.

Per questo Biondi (che deve guardarsi le spalle anche dentro FdI: il voto favorevole di De Matteis, Morelli e Dundee all’odg dell’opposizione sui campionati universitari è stato un chiaro segnale di avvertimento) piuttosto che optare per una prova di forza, sta temporeggiando: vuole prima vedere come e da chi sarà composta la squadra di governo di Marco Marsilio.

Se, come sembra, nella nuova giunta regionale ci saranno quattro assessori leghisti, uno dei quali sarà quasi certamente Emanuele Imprudente, il sindaco potrebbe chiedere, al Carroccio, di fare qualche rinuncia a livello comunale e, agli altri partiti, di pensare meno a se stessi e più alla coalizione.  

Ultima modifica il Venerdì, 22 Febbraio 2019 01:01

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