Mercoledì, 29 Gennaio 2014 10:06

Chiodi ammette: "Una debolezza quella ragazza però non l'ho favorita"

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"E' stato un errore. Ho già parlato con mia moglie Daniela e con la più grande delle mie tre figlie, che ha 22 anni e studia a Roma. Confido nella loro comprensione e alla fine, malgrado tutto, spero di tenere unita la mia famiglia. La magistraura ha messo insieme due fatti: uno privato, uno pubblico, e questo è grave".

Parole del governatore Gianni Chiodi. Che conferma le indiscrezioni pubblicate ieri da 'Il Fatto Quotidiano'. Se in un primo momento Chiodi aveva annunciato querele e denunce per diffamazione, stamane - in una lunga intervista al Corriere della Sera - conferma invece di aver ceduto ad una debolezza.

Facciamo ordine. Il Fatto Quotidiano ha svelato stralci dell'indagine dei carabinieri del nucleo investigativo di Pescara sulle missioni istituzionali della giunta regionale. Il 15 marzo 2011 - scrive Antonio Massari - il Presidente della Regione soggiorna all'albergo Del Sole di Roma: paga in contanti 340 euro e poi chiede il rimborso – di 357 euro – all’ufficio regionale. Gli investigatori si presentano in albergo, in zona Pantheon, e chiedono al gestore il registro degli ospiti. E il registro – stando agli atti d’indagine – è chiaro: nella stanza 114, quella notte, Chiodi non ha dormito da solo. Ha ospitato una donna. E il soggiorno è stato rimborsato con soldi pubblici.

E su questo episodio, il 4 febbraio, Chiodi dovrà rispondere alle domande dei pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, che lo accusano di truffa, falso e peculato. La questione, però, assume contorni ancor più torbidi. Il Fatto Quotidiano ha scoperto un dettaglio ulteriore: tre mesi dopo, alla signora registrata nella stanza 114, è stato affidato un importante incarico pubblico. La nomina avviene a luglio. Con decreto dei ministeri. E avviene proprio su indicazione della giunta regionale guidata da Chiodi. Non si tratta di un incarico privato: è una selezione con bando pubblico. Il bando pubblico viene pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione, che lo approva il 20 dicembre 2010, e la signora della stanza 114 presenta la propria candidatura. Insieme ad altre 22 persone. La macchina burocratica si mette in moto e il 9 marzo 2011 la Regione costituisce “il gruppo di lavoro per l’istruttoria delle istanze presentate”. Sei giorni dopo – stando agli atti d’indagine – la signora dorme con Chiodi nell’albergo Del Sole di Roma.

Il “gruppo di lavoro” istituito dalla Regione provvede all’istruttoria: solo 12 candidati – si legge nei documenti regionali – sono in “possesso dei requisiti”. La signora della stanza 114 è tra loro. Ma è necessaria una ulteriore “scrematura” poiché i posti a disposizione sono soltanto due.

La commissione regionale, il 6 aprile, decide di “rimettere” alla giunta il compito di individuare i designati: la giunta guidata da Chiodi, quindi, dovrà scegliere soltanto due nomi su una rosa di 12 candidati. E tra loro c’è proprio la donna che, pochi giorni prima, ha dormito nella stessa stanza con il governatore. Il 16 maggio – due mesi dopo quella notte trascorsa in albergo – la giunta, con una delibera, designa la signora per il ruolo indicato. Ruolo che diventerà definitivo – un incarico quadriennale – con la nomina vergata dal ministero del Lavoro: di fatto, quella del ministero, è però soltanto una “ratifica”. E non si tratterebbe dell’unica donna che, dormendo con un esponente della giunta Chiodi, si ritrova ad avere un ruolo con la Regione. Il Fatto Quotidiano ha già rivelato, nei giorni scorsi, che l’assessore Nazario Pagano (Forza Italia), presidente del Consiglio regionale, avrebbe ospitato nelle sue camere d’albergo – pagando con soldi pubblici – ben quattro donne tra i 35 e i 45 anni.

Stamane, la conferma di Gianni Chiodi. "E' stato un errore. Ho già parlato con mia moglie Daniela e con la più grande delle mie tre figlie, che ha 22 anni e studia a Roma. Confido nella loro comprensione - ha detto al cronista Fabrizio Caccia che ha intervistato Chiodi nella sua abitazione teramana - e alla fine, malgrado tutto, spero di tenere unita la mia famiglia".

"Ho fatto un errore, lo ripeto, una cosa che è finita lì, ma ora provo pure una grande amarezza perché qui mi si vuol far passare per uno che ha fatto la cresta alle spese, che ha chiesto rimborsi che non gli spettavano". Chiodi si dice pronto a documentare il suo racconto: la stanza d'albergo la pagò lui stesso in contanti, 340 euro, e poi presentò al suo ufficio in Regione la fattura per il rimborso. "Ma il foglietto era chiaro - afferma il presidente nell'intervista - indicava che la camera era occupata da due persone, perciò non so se la cosa sia sfuggita all'ufficio regionale o alla Ragioneria. Stiamo ricostruendo, toccava a loro decurtare la spesa sostenuta per l'ospite".

Spiegazioni che il governatore dovrà fornire ai magistrati nel corso dell'interrogatorio già fissato al prossimo 4 febbraio. Come detto, però, la questione ha ben altri torbidi contorni: la donna ha ottenuto, due mesi dopo l'incontro, un incarico pubblico quadriennale alle Pari opportunità regionali, con tanto di nomina del ministero del Lavoro.

"Quello di cui si parla - spiega Chiodi - non era un concorso pubblico e quella persona che oggi prende 200 euro al mese io non l'ho mai favorita. Il suo curriculum fu valutato da una commissione regionale di cui facevano parte pure i sindacati, compresa la Cgil. Immaginate che io possa andare dalla Cgil e chiedere di favorire ua persona?". Il presidente, infine, ricorda di aver costruito tutta la sua vita politica "sulla base della correttezza, del rigore dell'attenzione ai conti, combattendo con lobby potentissime e antichissime per risanare la sanità. Il 25 maggio in Abruzzo si vota ed è chiaro che qualcuno mi vuole far fuori. Ma non s'illudano i miei nemici, saranno gli elettori a dirmi, quel giorno, se dovrò andar via".

Ultima modifica il Mercoledì, 29 Gennaio 2014 10:43

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