Poco dopo le 17:30, l’onorevole Luigi D’Eramo ha rassegnato le dimissioni da assessore comunale; nei giorni scorsi, anche il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente aveva rimesso il mandato nelle mani del sindaco Pierluigi Biondi che, di fatto, si ritrova con una Giunta azzoppata, stante il defenestramento di Anna Lisa Di Stefano, cacciata tre mesi fa e non ancora sostituita, e di Sabrina Di Cosimo. D’altra parte, dovrà dimettersi anche il vice sindaco Guido Quintino Liris, nominato assessore regionale dal governatore Marco Marsilio.
Chiamatelo rimpasto o azzeramento, di certo il tempo è scaduto e, a meno di un mese dal decennale, è arrivato il momento di garantire alla città un governo credibile e nel pieno delle sue funzioni.
“Come ho chiesto nei giorni scorsi – ha spiegato a newstown l’oramai ex assessore D’Eramo, vice coordinatore regionale della Lega – auspichiamo si faccia finalmente chiarezza in termini politici su quale sia l’effettiva composizione dei partiti in Consiglio comunale; non può esserci alcun rimpasto di Giunta se non si renderanno esplicite le reali espressioni dei partiti, chi li rappresenta e quali assessori ne sono riferimento nell’esecutivo”.
D’Eramo non si nasconde dietro il politichese: “ci sono gruppi di nuova costituzione che in Consiglio si definiscono civici pur facendo esplicito riferimento ad un parlamentare europeo ed esprimendosi elettoralmente in Fratelli d’Italia: in questo modo, non si facilita di certo la ricomposizione del governo cittadino. E siccome la Lega i problemi non li crea ma prova a risolverli, chiediamo al sindaco di farsi garante di un momento di necessaria chiarezza: non possiamo restare un minuto di più con un esecutivo non ricomposto politicamente”.
Il riferimento è al gruppo consiliare di Insieme per L’Aquila, costituito a valle della scissione maturata in seno a Forza Italia, che ha aderito a Direzione Italia, il movimento politico di Raffaele Fitto federato con Fratelli d’Italia: con questa logica il vice sindaco Liris ha trovato un posto nella lista di FdI alle recenti elezioni regionali. Un passaggio politico condiviso col sindaco Pierluigi Biondi – coordinatore provinciale del partito - e che ha aperto, però, una profonda frattura nel partito cittadino, con gli assessori Carla Mannetti e Alessandro Piccinini al fianco di Biondi e Liris e il gruppo consiliare, invece, apertamente schierato con Luca Ricciuti.
Anche per questo, aggiunge il deputato aquilano della Lega, “torniamo a chiedere un confronto di maggioranza tra tutti i partiti della coalizione; d’altra parte, questa situazione di caos politico rischia di paralizzare la macchina amministrativa. E’ necessario fare un bilancio dei primi due anni di governo cittadino: comprendere e far comprendere ai cittadini i risultati ottenuti e, così, chiarire cosa non si è riuscito ancora a fare e per quali motivi. Non solo. Va ridefinito il programma di mandato, rimodulando gli obiettivi da cogliere con una scadenza semestrale per la verifica dei risultati ottenuti”.
D’Eramo lo dice chiaramente: “siamo il principale partito del centrodestra, a livello regionale e nazionale, l’unica componente al Governo del paese e, dunque, abbiamo l’obbligo di essere un punto di riferimento anche per la maggioranza in Consiglio comunale”. Ovviamente, questo significa anche avere una rappresentanza più numerosa nella Giunta: non è un mistero che la Lega chiede per sé tre assessorati, uno in più rispetto agli equilibri che si erano cristallizzati a seguito delle amministrative del 2017. “Questo tipo di politica non ci piace, ricorda pagine buie del passato”, taglia corto D’Eramo; “piuttosto, vogliamo parlare di programmi, offrendo la nostra migliore classe dirigente per cogliere gli obiettivi che dovremo darci per i prossimi anni. Tuttavia, finché non si farà chiarezza sulla effettiva composizione dei gruppi consiliari, la Lega resterà a guardare. Non si può dar vita al nuovo esecutivo in questa confusione politica”.
Più chiaro di così.
“Volendo, possiamo chiudere la vicenda in un minuto; la nostra posizione è chiara: si faccia chiarezza sulla effettiva composizione delle forze politiche in maggioranza, poi si potrà procedere con la definizione del nuovo governo cittadino che dovrà corrispondere al consenso elettorale, evidentemente, mettendo nero su bianco gli obiettivi da cogliere nei prossimi anni e che dovremo condividere con la città”.
In altre parole, va sciolto il nodo in seno al partito del sindaco Biondi: gli assessori Piccinini e Mannetti, non essendo più espressione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, vanno considerati in quota Insieme per L’Aquila? A chi fa riferimento politicamente il gruppo di FdI in assise civica? E ancora: che posizione assumerà Forza Italia che, alle elezioni del maggio 2017, aveva contribuito alla vittoria del centrodestra strappando la poltrona di vice sindaco, altri due assessorati pesanti e la presidenza del Consiglio comunale e che si ritrova, ora, con soli due consiglieri comunali, il presidente dell’assise civica Roberto Tinari e la capogruppo Maria Luisa Ianni? E infine: in che ‘quota’ siede in Giunta l’assessore Monica Petrella?
Una presa di posizione, quella di D’Eramo, condivisa dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio De Matteis che, nei giorni scorsi, aveva chiarito come Piccinini e Mannetti non fossero espressione del gruppo consiliare e che, da mesi, chiede l’azzeramento della Giunta. “Va definita una strategia di sviluppo della città e vanno messe a fuoco le priorità: soltanto dopo vengono le donne e gli uomini che dovranno dar vita all'esecutivo”, sottolinea De Matteis ai nostri microfoni. “Ci interessa che la città venga amministrata bene e con idee chiare sul futuro; le pantomime non ci appassionano. Non ci sono più alibi né giustificazioni: la città va finalmente governata in modo adeguato”.