"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti".
Lo scriveva Antonio Gramsci nel febbraio 1917, centodue anni fa, un pensiero attualissimo ed evocativo che è stato scelto per aprire l'iniziativa organizzata dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia all'Auditorium del Parco, un momento di "memoria e di impegno" hanno spiegato il segretario provinciale Fulvio Angelini e il segretario cittadino William Giordano, per ribadire che "non si smette mai di essere partigiane e partigiani".
Ascoltate le parole di Liliana Segre all'atto d'insediamento da senatrice della Repubblica, l'Anpi della provincia dell'Aquila ha consegnato le tessere onorarie a quattro protagonisti della storia della resistenza italiana che hanno reso onore alla città: Giovanni Schippa, 95 anni, partigiano combattente col grado di sottotenente, già Rettore e professore emerito dell’Università dell’Aquila, laurea in Chimica, laurea honoris causa in Ingegneria Chimica, ex presidente della Fondazione Carispaq, Medaglia d’oro del presidente della Repubblica per meriti nel campo della cultura e della scuola, Cavaliere di Gran Croce, autore di oltre cento libri e pubblicazioni scientifiche su riviste e atti di congressi nazionali e internazionali tutti dedicati alle problematiche della ricerca e della didattica universitaria; Arnaldo Ettorre, 94 anni, ex Combattente del Gruppo Patrioti della "Maiella", arruolatosi in seguito alla Liberazione dell'Aquila nel giugno del 1944 con matricola 1425; Umberto Cialente, 93 anni, che aderì ai Gap dopo il 25 luglio, poco più che 17enne, croce al merito di guerra per il conflitto 1940-1945, diploma d’onore di 'Combattente per la Libertà d’Italia' nonché papà dell'ex sindaco dell'Aquila Massimo, commosso in platea; Luciano Badia, in memoria del papà Mario, scomparso nel dicembre scorso a 89 anni, che si definiva partigiano ancor prima di dire il suo nome: Mario Badia doveva essere il decimo dei Martiri aquilani, quel 23 settembre 1943, allorquando un gruppo di giovani partigiani fu catturato sulle montagne, a Collebrincioni; non vollero portarlo con loro, però: "statte a casa amico mio, perché sci troppo quatrano" gli disse Giorgio Scimia.
Successivamente, sono state conferite alcune tessere onorarie a personalità e realtà del territorio che si battano quotidianamente in nome dell'antifascismo, della lotta al razzismo, della difesa del lavoro, della parità di genere e a difesa della Costituzione Repubblicana nata dalla resistenza partigiana. "Oggi come non mai i principi di solidarietà, umanità, giustizia sociale, uguaglianza e legalità sono messi a repentaglio da un vento reazionario, neofascista e spesso violento, da un clima di intolleranza e di odio", è stato sottolineato. "E' un dovere di tutti gli antifascisti reagire a spinte antidemocratiche cercando di costruire quotidianamente - e con i gesti e le azioni di rispetto, tolleranza e difesa dei cittadini più deboli - una società differente fondata sui principi cardine della nostra Costituzione".
Ad ogni personalità o realtà che ha avuto la tessera onoraria dell'Anpi è stato 'dedicato' un articolo della Costituzione. E dunque, ai ragazzi di 'United L'Aquila', la squadra di calcio popolare antifascista e antirazzista che unisce richiedenti asilo e aquilani, più che una realtà sportiva, un vero e proprio progetto politico nel senso più autentico del termine, legato al tessuto umano della città e strettamente interconnesso con il territorio, è stato associato l'articolo 3, 'Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali'.
Lo stesso articolo che ha salutato il riconoscimento all'avvocata Simona Giannangeli, da sempre dedita al contrasto alla violenza sulle donne, sia in veste professionale che attraverso l'impegno civile, co-fondatrice del Centro Antiviolenza che oggi presiede e dove svolge anche attività legale, più volte vittima di gesti intimidatori che non ne hanno però mai fermato l'azione.
Ad Alberto Aleandri, invece, che ha sempre onorato la memoria collettiva mantenendo forte il ricordo di ciò che è stato attraverso la creazione di una grande biblioteca e di un archivio della resistenza, è stato 'dedicato' l'articolo 11, 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo'.
E ancora: a Teresa Nannarone, divenuta suo malgrado un esempio di resistenza per aver affisso alla finestra del suo ufficio affacciato su Piazza Ovidio, a Sulmona, uno striscione di 4 metri che proprio le parole del poeta romano richiamava, "Empio è colui che non accoglie lo straniero", in occasione del comizio elettorale di Matteo Salvini e che, per questo, è stata pesantemente insultata sui social, è stato associato l'articolo 10: 'L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici'.
La tessera onoraria è stata conferita anche ai lavoratori del call center 'E Care' dell'Aquila, a ritirarla simbolicamente le rsu aziendali, come testimonianza del valore centrale che il lavoro ha, o dovrebbe avere, nella nostra società: per loro, che hanno voluto ringraziare l'ex presidente vicario di Regione Abruzzo Giovanni Lolli - anch'egli in platea - per l'impegno profuso a tutela dei posti di lavoro, gli articoli 1, 4 e 35 della Costituzione.
Al decano del giornalismo Amedeo Esposito, 70 anni di attività festeggiati proprio ieri, che ha dedicato la sua professione e la sua cultura alla pratica quotidiana antifascista, fino ai giorni scorsi con articoli molto critici su alcune scelte dell'amministrazione comunale, tra le altre l'introduzione del 'daspo urbano', è stato 'dedicato' l'articolo 21, 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure'.
Il riconoscimento è stato tributato anche a Giovanni Legnini, originario della terra in cui nacque la 'Brigata Maiella', già sindaco di Roccamontepiano, parlamentare, sottosegretario di Stato e vice presidente del Csm, prima della candidatura a governatore alle recenti elezioni regionali a capo della coalizione di centrosinistra, declinando con fermezza e chiarezza due concetti chiave, democrazia costituzionale e antifascismo: a Legnini è stato associato l'articolo 104 della Costituzione, 'La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il Consiglio superiore della magistratura è presieduto dal Presidente della Repubblica. Ne fanno parte di diritto il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione'.
Infine, è stata riconosciuta l'importante attività svolta da Don Aldo Antonelli, prete free-lance come ama definirsi, parroco emerito appassionato della parola cui è stato 'dedicato' l'articolo 2, 'La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale'.
Una serata bella, nel senso pieno del termine, e commovente, quella organizzata dall'Anpi, una boccata d'aria fresca in una città che, purtroppo, negli ultimi tempi ha raccontato di sindaci sceriffi, norme anti-accattonaggio e di crociate anti immigrati sull'onda di un clima di intolleranza che spira nel Paese e che si sta facendo soffocante.