Il grande bluff.
Potremmo definire così le dimissioni del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, giustificate, ieri, col mancato trasferimento, da parte del Governo, dei 10 milioni di euro necessari a salvaguardare gli equilibri di bilancio; d'altra parte, si è detto, senza quei soldi il Comune dell'Aquila non potrebbe approvare il bilancio di previsione entro il 31 marzo: un passaggio ineludibile, previsto dalla legge, in mancanza del quale scatterebbe il commissariamento. E il sindaco dimissionario ha tenuto a ribadirlo in favore di telecamera: "personalmente, non sono disposto a mettere le mani nelle tasche delle imprese e delle famiglie, né sono disposto a fare l'esattore per conto terzi".
Tuttavia, il motivo delle dimissioni è da cercare altrove, e non è affatto un mistero. Il passo indietro del primo cittadino è dovuto alla crisi che sta dilaniando il centrodestra, alle prese con un rimpasto di Giunta che, ad un mese dalle elezioni regionali, stenta ad andare in porto.
Pierluigi Biondi ha voluto forzare la mano, mettere con le spalle al muro le forze di maggioranza conscio che la maggior parte dei consiglieri di centrodestra non ha alcuna intenzione di 'andare a casa'. Anzi. Una prova di forza che il sindaco ha inteso inscenare per mettere a tacere i mal di pancia in seno alla coalizione e tornare più forte di prima a Palazzo Fibbioni giusto in tempo per celebrare il decennale. Politicamente comprensibile, certo, se non fosse che il sindaco dell'Aquila si è fatto scudo con i problemi che vive la città, con le difficili dinamiche della ricostruzione che, tanto delicate, dovrebbero essere messe al riparo dalle piccole questioni di parte.
Una scelta scellerata.
A margine dell'annuncio delle dimissioni, avevamo scritto: "... Pierluigi Biondi tornerà sui suoi passi, giusto in tempo per il decennale: è plausibile, anzi, che il sindaco dimissionario sia già consapevole che, nei prossimi giorni, i fondi per il riequilibrio del bilancio arriveranno. Dunque, la decisione assunta oggi è squisitamente politica, per mettere con le spalle al muro i partiti di maggioranza...". Ebbene, siamo in grado di dimostrarlo.
Ieri sera, il sottosegretario con delega alla ricostruzione Vito Crimi ha invitato il sindaco dimissionario a "non scaricare sul governo responsabilità che non ci appartengono. Proprio ieri - ha aggiunto Crimi - ho personalmente garantito al primo cittadino che la prossima settimana sarà varato il decreto sisma, il quale prevede un finanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano". Dunque, l'affondo: "Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all'amministrazione locale".
In effetti, il giorno prima delle dimissioni - in una intervista pubblicata sulle pagine del quotidiano 'Il Centro' e rilasciata il giorno prima, presumiamo - Biondi si era detto tranquillo: "Il sottosegretario Crimi mi ha assicurato che i 10 milioni verranno inseriti nel decreto legge concernente misure a favore dell'area dell'Etna colpita dal sisma del 26 dicembre 2018; Crimi mi ha anche confermato - ha aggiunto il primo cittadino - che se il provvedimento non dovesse arrivare al voto in tempo utile, il Viminale provvederà al differimento della scadenza con un intervento ad hoc".
Proprio martedì, però, con la nomina di Raffaele Daniele a vice sindaco la situazione in maggioranza era deflagrata e, l'indomani, con 'Il Centro' in edicola, il Consiglio comunale era stato sciolto per mancanza del numero legale, con i banchi del centrodestra rimasti vuoti. E proprio quel giorno, Biondi è andato a Roma per incontrare Crimi. Ieri le dimissioni: evidentemente, il sindaco non aveva avuto le risposte che si aspettava sebbene il giorno prima si fosse mostrato sereno. Eppure, il sottosegretario ha tenuto a chiarire di aver garantito al primo cittadino che la prossima settimana sarà varato il decreto sisma.
E quindi? NewsTown è in grado di svelarvi la bozza del decreto sisma, già pronto, e che, se arrivato a noi, presumibilmente Crimi avrà mostrato al sindaco nell'incontro di mercoledì. Potete scaricarlo qui.
All'articolo 17, recante Contributo straordinario per il Comune de L’Aquila e ulteriori provvidenze per i Comuni fuori cratere, si legge: "All’articolo 3 del decreto legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, dopo il secondo periodo, è aggiunto il seguente periodo: “Per l’anno 2019 è assegnato un contributo straordinario dell’importo di 10 milioni di euro”; b) al comma 2, secondo periodo dopo le parole: “2 milioni di euro”, sono aggiunti le seguenti: “e di 500 mila euro per le spese derivanti dall’attuazione di quanto previsto dall’art. 2 bis, comma 32 del Decreto-Legge 16 ottobre 2017, n.148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172 e per l’espletamento delle pratiche relative ai Comuni fuori del cratere.”.
Insomma, il decreto sisma è pronto - come annunciato da Crimi - e prevede lo stanziamento di 10 milioni per il bilancio del Comune dell'Aquila; già settimana prossima dovrebbe essere varato e, a quel punto, il bilancio di previsione potrà essere chiuso nei termini di legge.
A quel punto, è prevedibile che il sindaco vorrà intestarsi il risultato - scene già viste in passato - e nel frattempo gli equilibri di maggioranza si saranno ricomposti. Resta la presa in giro di una città, la strumentalizzazione di problemi, quelli della ricostruzione, che dovrebbero essere trattati con altissimo senso istituzionale. A meno di un mese dal decennale.