Martedì, 19 Marzo 2019 19:09

Paolucci: "Ostruzionismo se surroga scatterà anche per il sottosegretario"

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“Se la surroga sarà applicata anche al sottosegretario faremo ostruzionismo”.

La promessa/minaccia arriva da Silvio Paolucci (Pd) nel corso della seconda seduta del consiglio regionale della nuova legislatura, che aveva come ordine del giorno la discussione sul programma di governo presentato dal presidente Marco Marsilio una settimana fa.

Una discussione in cui erano attese soprattutto le repliche delle opposizioni.

Il primo attacco duro sferrato dalla minoranza riguarda, dunque, l’interpretazione della norma che ha introdotto la surroga per i consiglieri nominati assessori.

Proprio Marsilio, qualche giorno fa, aveva affermato che il principio sarebbe stato applicato anche per la poltrona di sottosegretario alla Presidenza, per la quale è stato scelto Umberto De Annuntiis (Forza Italia).

Paolucci, nel suo intervento, ha però preannunciato alla giunta che, se ciò avverrà, l’opposizione, almeno quella di centrosinistra, non farà sconti e si metterà di traverso, andando allo scontro.

“Il regolamento che abbiamo adottato nella passata legislatura” ha ricordato Paolucci “non consente di fare ostruzionismo, se non su tre materie: statuto, modifica del regolamento stesso e legge elettorale. E noi lo metteremo in pratica se sarà adottata la surroga anche per la figura del sottosegretario alla Presidenza”.

Paolucci ha poi definito “deludente” il programma di Marsilio, “una scatola vuota che non contiene degli obiettivi chiari e misurabili sui quali poter valutare l’operato della giunta nei primi 100 giorni. Giunta” ha attaccato Paolucci “che è stata composta a tavolino dai segretari e coordinatori regionali di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ovvero Bellachioma, Pagano e Biondi (il coordinatore regionale di FdI in realtà è Sigismondi ma quella di Paolucci non è stata una svista, ndc). Metodi da Prima Repubblica, nonostante, nel frattempo, le cose siano cambiate e sia stata introdotta l’elezione diretta del presidente”.

Paolucci ha difeso anche l’operato della giunta D’Alfonso, di cui egli stesso era membro come assessore alla Sanità e al Bilancio: "Non condividiamo la lettura socio-economica che Marsilio fa dell'Abruzzo. Non siamo la Regione di Storace. Nella sanità abruzzese non c'è nessun disavanzo e per questo invito a leggere tutti i verbali dell'ultimo quinquennio. Per fare chiarezza sugli aspetti economico – contabili, è bene sottolineare che, al quarto trimestre, il risultato complessivo del sistema sanitario abruzzese fa segnare un utile di +0,4 milioni. Facilmente desumibile dai prospetti ministeriali, nel 2017, la gestione complessiva ha chiuso a    -13 milioni. Ricordo che il Piano di riqualificazione 2016/2018, approvato dal Consiglio dei Ministri, prevedeva per il 2017 una perdita di -23 milioni: è evidente che siamo dentro le previsioni, mentre per il 2018 abbiamo un utile di 2 milioni, e anche in questo caso siamo in linea con quanto stabilito. Le risultanze del 2017 – sottolinea infatti il capogruppo del Pd – fanno riferimento alle scritture extra contabili ovvero a rischi e relativi accantonamenti relativi al periodo 2007-2013 e proprio per questo la destra né è a conoscenza perché fanno riferimento al periodo in cui hanno governato”.

"Mi aspettavo un posizionamento del governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l'Abruzzo. Non linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Invece si è detto poco o nulla su temi fondamentali come la ricostruzione, la questione della sicurezza e dei pedaggi delle autostrade, l’autonomia regionale” ha affermato Giovanni Legnini (Legnini Presidente). “Per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni. Devo registrare che questo avvio di legislatura è un'occasione mancata per quanto riguarda l'individuazione delle priorità regionali. Finora si è trattato dell'esposizione di un esercizio retorico. Se voi non proporrete le soluzioni da parte nostra non tarderemo ad avanzare proposte. Ad esempio ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell'autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce" ha dichiarato Legnini.

Sara Marcozzi, nel suo intervento, più che parlare del programma di governo di Marsilio, ha attaccato soprattutto il governo D’Alfonso: “Con che faccia il centrosinistra viene qui a dare lezioni? Mi auguro che in questa legislatura non si ripeta quello che è accaduto in quella passata: che non si abbia un atteggiamento chiuso e sordo nei confronti del Movimento 5 Stelle e delle opposizioni, che si possa leggere, quando sarà ora di approvarla, tutta la legge di Bilancio, non solo i macro aggregati; che ci sia, infine, più rispetto delle donne”.   

Un’altra donna, Marianna Scoccia, è intervenuta per ribadire che, nonostante quello che è avvenuto in campagna elettorale pr le ben note vicende legate alla presentazione della lista dell'Udc, lei rimarrà saldamente nel centrodestra, “dove sono sempre stata convintamente. Sono un membro della maggioranza e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. Mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del Decreto Lorenzin affinchè si possa potenziare la medicina territoriale. Altre battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori".

Tra gli interventi, c’è stato anche quello dell’assessore Mauro Febbo, che è voluto intervenire l’ultima volta nelle vesti di consigliere visto che i consiglieri “surrogati” entreranno ufficialmente dalla prossima seduta: "Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027 l'Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi. Il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D'Alfonso dove si prometteva di tutto. Sull'agricoltura avete chiuso i centri di ricerca, mentre non avete fatto nulla sulla costruzione dei nuovi ospedali. Le poche cose che la precedente maggioranza ha approvato è per merito della responsabilità della nostra opposizione. Al contrario vostro abbiamo scritto un programma reale che non è un libro dei sogni".

La replica di Marsilio

In conclusione del dibattito il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio ha replicato: "Abbiamo presentato un programma ambizioso e mi rendo conto che non vinceremo tutte le sfide che ci siamo prefissati. Partiamo da condizioni difficili e capisco che chi avuto l'onere di guidare questa regione in precedenza senta l'esigenza di rivendicare il lavoro fatto. Se i conti della sanità si riveleranno buoni vorrà dire che non dovremo continuare ad operare tagli agli abruzzesi".

"Altra preoccupazione – ha precisato Marsilio - è legata all'agricoltura dove abbiamo rendicontato spese pari al 20 per cento, faremo il tifo affinchè questo capitolo trovi una soluzione. Sulla questione del terremoto ho annunciato più volte che è un'assoluta priorità. La tragedia della ricostruzione è sotto gli occhi di tutti, ho già pubblicato il bando per il nuovo direttore dell'USR. Ho un report sulle poche decine di pratiche fatte in questi anni, domani sarò a Teramo per incontrare i sindaci teramani e i tecnici dell'USR, per ricevere le loro segnalazioni. In merito ai presidi sanitari e sui punti nascita presenteremo un progetto al Ministero sperando di avere il Ministro Grillo dalla nostra parte. Così come speriamo di avere Toninelli dalla nostra parte sull'alta velocità Roma-Pescara, che l'ha definita una priorità nazionale. Potrei dire stessa cosa sulla salvaguardia dei tribunali con il Ministro Bonafede".

"Su tutte queste partite – ha aggiunto Marsilio -  auspico che tutti facciano la loro parte. Per la Zes e le autorità portuali percorreremo la strada nel rispetto delle norme, non posso non ricordare che chi ci ha preceduto aveva deliberato di fare una ZES con il Molise mentre la stessa regione si era accordata con la Puglia. Nelle Marche in questo momento si stanno preoccupando se l'Abruzzo se ne va con il Lazio. L'autonomia delle regioni (rispondendo a Legnini) ricordo che uno dei fautori è anche il governatore dell'Emilia Romagna, non sono solo i governatori della Lega ad averla chiesta. Su questo argomento ho detto più volte che non ho pregiudizi ma credo vada fatta in una cornice di solidarietà nazionale e con la dovuta perequazione e solidarietà".

"Dobbiamo fare i conti per capire se conviene agli abruzzesi avere un rapporto nuovo e diverso con lo Stato centrale – ha concluso il Governatore - considerando che non partiamo con le stesse condizioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi verranno date le dovute garanzie non avrò problemi ad intraprendere questo percorso".

Ultima modifica il Mercoledì, 20 Marzo 2019 15:18

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