Ritirate le dimissioni e fatta la Giunta, i problemi per il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi non possono dirsi affatto risolti. Anzi.
Col Governo, passi in avanti concreti non ce ne sono stati: è stato ribadito che i 10 milioni per il riequilibrio del bilancio del Comune dell'Aquila arriveranno col Decreto Catania, e sul punto non ci sono dubbi, ma sarà necessaria una proroga per l'approvazione del bilancio preventivo, al 30 giugno prossimo stando alle indicazioni del deputato Luigi D'Eramo. Per ciò che attiene le ferite in seno al centrodestra cittadino, invece, il vero motivo che aveva portato il sindaco allo strappo con le dimissioni annunciate dodici giorni fa, di certo non sono rimarginate.
Con le sue scelte, e con le parole usate in conferenza stampa, Biondi ha rinsaldato, di fatto, i rapporti con la Lega, e non poteva essere altrimenti considerato il peso del Carroccio negli equilibri politici cittadini e, soprattutto, regionali. In sostanza, il sindaco si è limitato a sostituire i due assessori uscenti, Luigi D'Eramo e Emanuele Imprudente, con Daniele Ferella e Fabrizio Taranta che ne hanno ereditato le deleghe, come fossero 'cosa' della Lega, oltre le valutazioni politiche sulle competenze degli assessori chiamati a declinarle in pratica amministrativa. Inoltre, Biondi ha rafforzato l'asse con Fratelli d'Italia, in Regione, laddove governa Marco Marsilio - oggi presente in conferenza stampa - con l'assessore Guido Quintino Liris che detiene deleghe strettamente legate all'Aquila e alle aree interne, e in Consiglio comunale col passaggio a FdI, nei fatti, dell'assessore Monica Petrella e del consigliere Daniele D'Angelo.
Stante l'apporto di Udc e L'Aquila Futura, che esprimono in Giunta il vice sindaco Raffaele Daniele e l'assessore Francesco Cristiano Bignotti, le scelte del primo cittadino nella ricomposizione della Giunta, però, hanno lasciato ai margini, e con parecchio amaro in bocca, i tre quarti del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, e parliamo di Giorgio De Matteis, Berardino Morelli e Marcello Dundee che, oramai, possono considerarsi fuori dal partito, e così Forza Italia, rappresentata in assise dalla capogruppo Maria Luisa Ianni e dal presidente del Consiglio Roberto Tinari, e Insieme per L'Aquila che, a valle della scissione con gli azzurri, esprime nell'assise civica ben cinque consiglieri, Giancarlo Della Pelle, Vito Colonna, Ferdinando Colantoni, Leonardo Scimia oltre al capogruppo Roberto Jr Silveri.
Insomma, gli equilibri in seno alla maggioranza sono tutt'altro che definiti: il sindaco Biondi ha voluto forzare la mano sfidando, di fatto, i consiglieri mal pancisti sul piano della tenuta politica del governo cittadino. "Sfiduciatemi ora", è il senso del messaggio lanciato dal primo cittadino che si è costruito una Giunta di qualità e difficilmente contestabile, sul piano amministrativo.
Sul punto, Forza Italia si è già pronunciata: con una nota del coordinatore regionale Nazario Pagano, gli azzurri hanno chiarito che "il rapporto di fiducia col sindaco è giunto al capolinea". Una spaccatura, quella annunciata dal senatore forzista, che apre una questione enorme: che atteggiamento manterrà il presidente del Consiglio Roberto Tinari? Rassegnerà le dimissioni? Se non lo facesse, stante che senza i voti delle opposizioni la maggioranza non avrebbe i voti per sfiduciarlo, il primo cittadino potrebbe ritrovarsi con un presidente di minoranza. E verrebbe meno, inoltre, un voto sui provvedimenti, quello di Maria Luisa Ianni. A meno che Tinari e Ianni non decidano di 'sfilarsi' dal terreno del contendere, evidentemente. Tra l'altro, bocciate le proposte avanzate dagli azzurri - i nomi sul tavolo erano quelli di Stefano Morelli e Maria Pia Mazzocco - Biondi ha provato a neutralizzare Forza Italia nominando in Giunta Fausta Bergamotto che era stata proposta mesi fa dal deputato Antonio Martino, a seguito della cacciata di Anna Lisa Di Stefano. A questo punto, c'è da chiedersi: a nome di chi parla Pagano?
E che dire del gruppo 'sfiduciato' di Fratelli d'Italia che, nei mesi scorsi, aveva già mostrato di poter mettere in difficoltà la Giunta facendo mancare il supporto su alcuni provvedimenti? Stante il passo di lato di Alessandro Piccinini, messo nel mirino in questi mesi, i rapporti con l'esecutivo e il sindaco potranno rinsaldarsi? E su che basi?
C'è poi il gruppo di Insieme per L'Aquila che, dal rimpasto di Giunta, non ha ottenuto nulla, pur avendo proposto i nomi del capogruppo Roberto Jr Silveri e di Vito Colonna. Domattina, Silveri terrà una conferenza stampa a Villa Gioia. "Quanto accaduto stamane, dal punto di vista politico, non è una stata una bella pagina per la maggioranza; mi auguro possa rappresentare una bellissima pagina per la città", le sue parole. "Abbiamo assistito alla presentazione di una Giunta fatta di alcuni profili assolutamente autorevoli, e voglio augurargli buon lavoro; tuttavia, è venuto meno un metodo di lavoro, di squadra. Avevamo iniziato le consultazioni in un certo modo, e ci aspettavamo - senza grosse pretese - che si andassero a definire gli equilibri tra le forze politiche con le stesse modalità. Invece, abbiamo assistito alla presentazione della Giunta come se fossimo degli estranei. Non c'è stata alcuna condivisione".
Silveri non ha nascosto che, queste, "sono ore di profonda riflessione. Si tratterebbe di avallare un metodo, accettare cioé l'idea dell'uomo solo al comando piuttosto che proporre un modello alternativo, capace di dare maggiore risalto alla partecipazione consiliare", ha chiarito il capogruppo di Insieme per L'Aquila. "Ripeto, sono ore delicate: prenderò il tempo utile per riflettere fino a domattina. Non oltre. La città di tempo ne ha perso fin troppo. Entro domattina andrà fatta una scelta".