Mercoledì, 27 Marzo 2019 15:07

Silveri lascia Insieme per L'Aquila e va al gruppo misto: "Crisi c'era e ci sarà"

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“E’ stata varata una Giunta autorevole, con profili di spessore cui auguro di fare il meglio per la città; tuttavia, è una Giunta che non mi rappresenta che, come maggioranza, non abbiamo avuto modo di condividere e che, di fatto, è stata calata dall’alto”.

All’indomani della presentazione dell’esecutivo comunale, Roberto Jr Silveri mantiene il punto e, come aveva anticipato ieri, ribadisce in conferenza stampa le sue dimissioni da capogruppo di ‘Insieme per L’Aquila’: “passo nel gruppo misto”, ha spiegato. D’altra parte, “mi sono candidato con una squadra che era spinta dalla voglia di imporre un cambiamento vero, reale, dal basso verso l’alto, restituendo dignità ai cittadini lasciati ai margini dal passato governo comunale che imponeva scelte dettate da forze che non rispondevano ad una maggioranza consiliare”.

Un mandato politico tradito dalle decisioni assunte dal sindaco Pierluigi Biondi.

“La scelta di dimettermi da capogruppo di ‘Insieme per L’Aquila’ è maturata nei giorni scorsi, allorquando il primo cittadino ha iniziato ad essere sfuggente rispetto alle istanze di interlocuzione del gruppo. Si è capito che si stava andando in una certa direzione; di certo, non immaginavo che avremmo appreso i nomi degli assessori da una conferenza stampa che ci era stata annunciata poco prima tramite un sms”. Dunque, l’affondo: “La crisi di maggioranza non si è affatto risolta, anzi; c’era, c’è e ci sarà. E lo dice chi a questa maggioranza, e al sindaco Biondi, ha dato tutto sé stesso. Immagino anche altri consiglieri di maggioranza possano essere delusi come me”. Il riferimento è agli esponenti di quelle forze che “non hanno più una rappresentanza in Giunta”.

Accettare ciò che è accaduto – ha aggiunto Silveri – significherebbe “accettare un commissariamento di fatto, è come se il sindaco avesse azzerato i gruppi di maggioranza; accettare scelte calate dall’alto significherebbe accettare un metodo, un modo di fare, che domani potrebbe riguardare questioni strategiche per il futuro della città, magari l’autorizzazione ad un nuovo centro commerciale piuttosto che la realizzazione di una infrastruttura. La maggioranza consiliare dovrebbe incidere sulle scelte: in questo modo, siamo impossibilitati a farlo”.

Silveri lo dice chiaramente: “per me, gli assessori che non sono espressione di un gruppo consiliare, del voto degli elettori, non sono assessori bensì consulenti tecnici del sindaco”.

L’oramai ex capogruppo di ‘Insieme per L’Aquila’ non passerà all’opposizione che “non è mai esistita e addirittura si è liquefatta nei giorni scorsi”; piuttosto, “giocherò una partita coraggiosa, in solitaria, lavorando su alcuni obiettivi importanti, offrendo la mia collaborazione ai componenti della maggioranza e al presidente del Consiglio Roberto Tinari, qualora decidere di tornare a ricoprire il suo ruolo” la stilettata: “è più di un mese che non si svolge attività consiliare”.

E il resto del gruppo? “Il gruppo consiliare ha deciso di prendersi altro tempo: d’altra parte, la scelta è veramente difficile. Non posso decidere per loro: li rispetto così tanto che non ho voluto alcuna ingerenza”.

Silveri non ha nascosto che, in questi giorni, ha condiviso riflessioni e pensieri con altri esponenti della maggioranza: “ci siamo sentiti, certo, c’è smarrimento. Si è persa la bussola. C’è sconforto”. Eppure, al momento l’unica voce ‘contro’ dalla maggioranza è la sua: in silenzio il gruppo di Insieme per L’Aquila che, stamane, ha lasciato solo l’oramai ex capogruppo, sulla difensiva gli esponenti di Forza Italia che non hanno seguito il coordinatore regionale Nazario Pagano sulla linea della sfiducia al sindaco, in silenzio il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che pure aveva lanciato un duro monito al primo cittadino poco prima della conferenza stampa di presentazione della Giunta. In silenzio pure l’assessore regionale Guido Quintino Liris, già vice sindaco della città, ispiratore del gruppo consiliare di Insieme per L’Aquila allorquando ha deciso di rompere con Forza Italia e candidarsi alle regionali con Fratelli d’Italia in quota Direzione Italia. Silveri, però, difende Liris: “Siamo usciti da Forza Italia perché il nostro gruppo umano è stato ampiamente tradito”, le sue parole; “anzi, se non fosse stato per Guido che ha provato ad arginare i nostri malumori saremmo usciti anche prima. Di fatto, Forza Italia a L’Aquila non esiste più come partito: resta una scatola vuota, con 2 o 3 coordinatori e 2 o 3 linee politiche diverse. Oggi, Liris è assessore regionale, non ha più ruoli nell’amministrazione comunale e non deve certo fare da baby sitter al gruppo: non gli abbiamo chiesto di farlo e lui ha rispettato la nostra indipendenza pur essendo rimasto al nostro fianco. Come gruppo consiliare abbiamo dato ampio margine al sindaco per le sue scelte: abbiamo messo sul tavolo profili politici e tecnici di spessore. Evidentemente, non c’era la volontà di lavorare insieme”.

Si tratta di una lettura politica che sta poco in piedi. E’ chiaro che il sindaco Biondi non avrebbe potuto 'far fuori' un gruppo consiliare di cinque persone se non fosse stato certo che non ci sarebbero stati contraccolpi per la maggioranza in Consiglio comunale; in questo senso, l'atteggiamento del gruppo di Insieme per L’Aquila e di Guido Quintino Liris che, di quel gruppo politico, è il leader indiscusso sta a significare che la linea dettata dal capogruppo non era affatto condivisa. E la sensazione è che Silveri, che doveva essere uno dei profili espressi in Giunta dal gruppo, sia stato ‘sacrificato’ in un accordo politico più ampio. E che guarda anche e soprattutto all’Emiciclo.

Ultima modifica il Mercoledì, 27 Marzo 2019 15:44

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