Che le tensioni in seno alla maggioranza di centrodestra non fossero affatto risolte, a valle del rimpasto di Giunta, era parso piuttosto evidente; stamane, però, in sede di IIa Commissione 'Gestione del territorio', riunita per l'elezione del presidente, vista la nomina nell'esecutivo di Raffaele Daniele che aveva guidato l'assise nei primi 20 mesi di legislatura, è emerso plasticamente come la maggioranza sia spaccata in due, con la Lega e il gruppo consiliare di Fratelli d'Italia (sostanzialmente fuori dal movimento di Giorgia Meloni) che si sono posti come contrappeso al sindaco Pierluigi Biondi e al gruppo di Insieme per L'Aquila, ispirato dall'assessore regionale Guido Quintino Liris.
In sostanza, il messaggio politico che stamane è stato recapitato al primo cittadino è che ci sarà da confrontarsi, d'ora in avanti, su ogni singolo provvedimento che arriverà in Consiglio; come a dire, non creda il sindaco di poter fare e disfare come crede. Altro che pacificazione, insomma.
Ma andiamo con ordine.
Stante la nomina in Giunta di Daniele, il sindaco Biondi aveva 'indicato' come presidente della Commissione territorio Vito Colonna, consigliere di Insieme per L'Aquila, anche per 'risarcire' il gruppo della mancata attribuzione di un assessorato in fase di rimpasto. Tuttavia, il capogruppo di Fratelli d'Italia Giorgio De Matteis, trovando sponda nella Lega, ha lavorato ad una candidatura alternativa, quella di Luca Rocci (L'Aquila futura). E dunque, la maggioranza si è spaccata.
Ad infilarsi nelle crepe del centrodestra hanno provato le forze di opposizione che, in modo compatto, hanno proposto il nome di Paolo Romano, capogruppo del Passo Possibile: ebbene il 'golpe' della minoranza non è riuscito per un solo voto.
Come noto, i membri delle diverse Commissioni esercitano il loro voto per conto del gruppo; per fare un esempio, il gruppo del Passo Possibile conta in Consiglio di cinque consiglieri: in Commissione, i voti sono esercitati da Americo Di Benedetto (2), Antonio Nardantonio (2) e Paolo Romano (1). Vale per ogni altro gruppo, evidentemente: stando alla maggioranza, Maria Luisa Ianni di Forza Italia vota per sé e per il presidente del Consiglio Roberto Tinari, eletto con gli azzurri, che non è tra i membri della Commissione. Chiarito questo, ad imporsi è stato Luca Rocci con 14 voti; Paolo Romano ne ha ottenuti 12, con Vito Colonna che si è fermato a 7. Rocci ha avuto le preferenze dei gruppi di Lega (5 voti), Fratelli d'Italia (5 voti), L'Aquila Futura (2 voti) e Forza Italia (2 voti); Colonna ha strappato soltanto i voti di Insieme per L'Aquila (5, compreso il dissidente Roberto Jr Silveri), Udc (1) e Benvenuto presente (1).
Il paradosso è che il sindaco Pierluigi Biondi, che figura formalmente nel gruppo di Fratelli d'Italia, non ha potuto votare il candidato indicato; anzi, il suo voto - esercitato dal gruppo, dissidente rispetto alla linea del partito - di fatto è andato allo sfidante, Luca Rocci appunto.
Insomma, un messaggio politico piuttosto chiaro al primo cittadino che, d'ora in avanti, dovrà maneggiare con cura una maggioranza consiliare intenzionata a far sentire la propria voce. E non è una prospettiva rassicurante per la tenuta del centrodestra.