Un decreto “lacunoso”, che non risolve i problemi, in primis quello della restituzione delle tasse sospese, ma li rimanda, arrivando addirittura a fare quel che nessuna legge, in questi dieci anni di provvedimenti sul terremoto dell’Aquila, aveva mai fatto: togliere soldi alla ricostruzione per dirottarli su altre emergenze.
E’ una bocciatura totale e inappellabile quella che la deputata del Pd Stefania Pezzopane fa dello Sblocca Cantieri, il decreto dal quale erano attese diverse misure per L’Aquila e il Cratere su alcuni temi chiave quali la proroga delle tasse, il personale, la ricostruzione pubblica.
Il provvedimento, nei confronti del quale anche il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e il presidente della Regione Marco Marsilio sono stati piuttosto critici (Biondi lo ha definito, davanti al ministro Bussetti, “un’occasione persa”), è stato approvato dal senato giovedì e lunedì approderà alla Camera per la definitiva conversione in legge.
“Ripresenteremo nuovamente i nostri emendamenti, che vanno depositati entro le 15 di lunedì” afferma la Pezzopane “ma temo che sarà tutto inutile perché il governo porrà la fiducia o blinderà il testo, visto che i 60 giorni entro cui convertire il decreto scadono il 16 giugno”.
“Questo decreto non sblocca proprio niente, se non qualche imbroglio” attacca la Pezzopane “Do atto a Marsilio di aver sottolineato queste lacune. Il presidente della Regione aveva portato sul tavolo del governo e delle commissioni parlamentari le varie istanze del territorio, come il sottosegretario Crimi gli aveva chiesto di fare, con un mandato istituzionale fortissimo che gli veniva dalla Conferenza delle regioni, che aveva discusso e approvato gli emendamenti che avevamo selezionato e proposto. Il Senato li ha ignorati e falcidiati. La stessa proroga sulla restituzione delle tasse ha rischiato di saltare perché era stata bocciata in commissione in quanto priva della bollinatura della Ragioneria. E’ stata approvata in extremis e al cardiopalma solo in aula”.
“Peraltro” aggiunge la Pezzopane “la proroga arriva solo fino a fine 2019. Ne serviva una più lunga, così come noi avevamo chiesto, perché verosimilmente la nuova Commissione europea, con la quale bisognerà trattare, non si formerà prima dell’autunno. Il che vuol dire che a dicembre il problema si ripresenterà tale e quale e non potremo far altro che votare un altro rinvio nella legge di Bilancio. Ma chissà se potremo farlo visto che sarà una legge lacrime e sangue”.
Ma l’aspetto più grave dello Sblocca Cantieri, dice la deputata dem, sta nel fatto che 75 milioni destinati alla ricostruzione dell’Aquila e del Cratere sono stati dirottati verso altre emergenze, nello specifico Genova e Catania: “E’ un fatto gravissimo, non era mai accaduto in dieci anni. Si tratta di un vero e proprio scippo, che tra l’altro arriva proprio quando è stato lo stesso Biondi a dire che per completare la ricostruzione serviranno altri soldi, verosimilmente altri 5 o 6 miliardi. Il governo che fa? Con la scusa che la ricostruzione ha subito un rallentamento, prende quei soldi e li sposta altrove, come se L’Aquila fosse un bancomat. Anche i 10 milioni stanziati per il bilancio del Comune sono semplicemente soldi che erano già stati assegnati alla ricostruzione e che il decreto consente di utilizzare in altro modo. La misura, tra l'altro, è prevista solo per il comune dell'Aquila ma non per gli altri Comuni”.
Un’altra questione che il decreto lascia sospesa e irrisolta, secondo la Pezzopane, è quella della stabilizzazione del precari: “Nella precedente legislatura avevamo aperto un tavolo con l’allora ministro Madia, tavolo che poi con il nuovo governo è scomparso. Ci sono tutti i presupposti normativi per procedere subito alle stabilizzazioni, iniziando dalle maestre dei nidi e degli asili, ma anche in questo caso non è stato fatto nulla. Così come nulla è previsto nel decreto, a dispetto delle promesse fatte da Salvini in campagna elettorale e a Porta a porta, sulla ricostruzione dell’edilizia pubblica e delle scuole. Qui addirittura si è fatto un passo indietro, tornando al principio del massimo ribasso e allargando la maglia dei subappalti. Questo è lo sblocca corruzione”.
“E’ evidente” conclude la Pezzopane “che qui c’è un problema politico di impreparazione e incompetenza di una classe governativa che non si fa rispettare. Il sottosegretario alla Ricotruzione Crimi prima aveva promesso un decreto terremoti, poi aveva detto che nello Sblocca Cantieri ci sarebbero state soluzioni definitive e invece abbiamo solo norme transitorie e proroghe. A questo punto ritengo che dobbiamo interloquire direttamente con il premier Conte. Non possiamo essere ostaggio di continue e permanenti campagne elettorali”.