"Biondi e De Angelis che, nel 2017, si erano intestati l'inizio della stagione delle vittorie del centrodestra in regione, conquistando alle amministrative rispettivamente L'Aquila e Avezzano, sono i primi a cadere in un domino che potrebbe avere anche per l'attuale governatore della regione conseguenze disastrose".
L'affondo è dei consiglieri comunali del Passo Possibile che sottolineano come "dal giorno della sua nomina a commissario provinciale di Fratelli d'Italia, con l'obiettivo di rifondare il partito sul territorio, Biondi ha inanellato solo divisioni e fuoriuscite nel gruppo consiliare del capoluogo e, non contento, anche nel consiglio comunale di Avezzano; malumori crescenti che poi hanno finito per portare alla sfiducia del sindaco Gabriele De Angelis".
La pesante ingerenza del sindaco dell'Aquila sull'amministrazione di Avezzano finirà per acuire ancora di più i campanilismi territoriali tra le due città, aggiungono gli esponenti del Passo Possibile, "mandando in frantumi quella che doveva essere la strategia unitaria delle aree interne, progetto che Biondi ha sempre sbandierato e mai realizzato. La fiducia che i cittadini avevano accordato al centrodestra nel 2017 era dovuta anche alla speranza di un riequilibrio politico tra l'area costiera e le aree interne: un progetto miseramente fallito a causa della sterile autoreferenzialità dei personaggi che lo hanno incarnato".
Dunque, la stoccata: "La verità è che sui destini della classe dirigente di FdI dell'Aquila come di Avezzano si è giocato solo l'obiettivo dell'elezione di un consigliere regionale e non quello di una programmazione che potesse garantire il rilancio dei territori. È oramai chiaro che la prima peculiarità del centrodestra è unirsi per la vittoria e litigare per la supremazia all'interno del gruppo, senza occuparsi minimamente di dare risposte agli elettori e, spesso, senza avere il coraggio di staccare la spina a situazioni fallimentari".