"Mi vedete preoccupato? Assonnato sì, preoccupato assolutamente no".
Risponde con l'ironia il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, da qualche giorno papà per la seconda volta, al durissimo comunicato diffuso ieri dal vice segretario regionale della Lega, il deputato Luigi D'Eramo, che ha paventato la possibilità di una sfiducia del Carroccio al primo cittadino denunciando come l'amministrazione sia "completamente ingessata: siamo davanti ad un immobilismo politico che ci mette in difficoltà - l'affondo di D'Eramo, fino a qualche mese fa assessore comunale - mentre prosegue l’assordante mancanza di confronto e condivisione. Si continua a navigare a vista".
"Non sapevo nulla del comunicato, non c'erano state avvisaglie tant'è vero che è arrivato nel corso di una riunione di Giunta a cui stavano partecipando i rappresentanti della Lega", ha spiegato Biondi ai nostri microfoni; "non so da cosa derivi: tra l'altro, D'Eramo ha fatto parte dell'esecutivo comunale fino a qualche mese fa".
Dunque, la stoccata: "Ho lo stesso numero di telefono dal 1997: se vogliono un chiarimento sull'attività amministrativa, sono assolutamente dispobile; è naturale, però, che ognuno dovrà intestarsi la propria parte di responsabilità: non è che la Lega sia fuori dalla giunta, anzi, è stabilmente dentro l'esecutivo, ottimamente rappresentata da assessori validissimi con cui c'è piena collaborazione. D'altra parte, il gruppo consiliare si è sempre comportato in maniera inappuntabile in Consiglio. Insomma, se serve un chiarimento ben venga: tuttavia, ogni settimana gli assessori incontrano i capigruppo di maggioranza per mettere a fuoco le emergenze della città. Poi, se vogliamo dire che non sono stati ancora risolti tutti i problemi mi viene da rispondere che vorrei vedere: se l'avessimo fatto in due anni di amministrazione ora staremmo ragionando di elezioni per fare l'imperatore del mondo".
Stando ai rumors, tuttavia, la minaccia di strappo di D'Eramo attiene non solo ai problemi, innegabili, che la maggioranza in Comune pare incapace di risolvere, ma anche a ciò che sta accadendo in Regione, con l'esecutivo guidato da Marco Marsilio che fatica a muovere i primi passi anche per la 'distanza' del governatore dai problemi dei territori, col sindaco dell'Aquila che ha un forte ascendente sul presidente della Giunta e, stando alla Lega, starebbe esercitando indebite pressioni giocando un po' al ruolo di presidente ombra. Evidente come questo potrebbe avere, temono i salviniani, una ricaduta diretta anche sulle nomine attese per i prossimi giorni, ed in particolare su quella del manager della Asl L'Aquila-Sulmona-Avezzano.
"Non ho tempo, a momenti, nenache per dedicarmi a fare il padre, figuriamoci se mi dedico a fare il presidente ombra; è normale che con Marco Marsilio ci sia un confronto costante ma su questioni che riguardano la città dell'Aquila, non soltanto la sanità ma le infrastrutture, il rischio dell'aumento dei pedaggi autostradali, l'edilizia residenziale pubblica, i fondi per la ricostruzione. E' normale che da sindaco della città capoluogo di Regione mi confronti con il presidente della Giunta regionale: lo facevo con Luciano D'Alfonso, figuriamoci se non lo faccio con Marco Marsilio". E sulle nomine - ha aggiunto il primo cittadino - "la mia impostazione è chiara: non mi interessano i nomi, mi interessa ciò che andranno a fare le persone nominate. Di certo, la sanità è un'emergenza per questa città: se fate uno screening dei rappresentanti territoriali aquilani a qualsiasi livello, vedrete che colui che più spesso ha parlato di sanità è il sottoscritto. Sono convinto, infatti, che sia un tema centrale per la sopravvivenza dell'Aquila e delle aree interne, e credo possa rappresentare anche un importante occasione di sviluppo; ho riferito i dati sulla mobilità attiva: non è un caso che la maggior parte delle persone vengono dal Lazio a curarsi in Abruzzo, e che la maggior parte degli abruzzesi che scelgono di farsi curare fuori dai confini regionali, d'altra parte, guardi alle Marche. Evidentemente, c'è una particolare attrattività delle aree interne: dico cose che credo siano scontate, nell'interesse della classe politica, di centrodestra e centrosinistra".
"Penso alle cose da fare per L'Aquila", ha quindi ribadito Biondi; "penso alla Perdonanza, agli eventi, al percorso di trasformazione in meglio che sta facendo la città, a prescindere da ciò che dice l'opposizione e, a volte, qualche esponente della maggioranza. Concentriamoci sulla prossima Legge di Bilancio", l'altra stoccata al deputato D'Eramo - a breve scadrà di nuovo il termine di proroga per la restituzione delle tasse, c'è da perseguire la possibilità di spalmare la spesa del miliardo residuo per consentirci di organizzare al meglio il post 2020, vanno programmate le nuove risorse per il 4%, abbiamo ancora bisogno di fondi per lo sviluppo socio-economico. Su questo mi sto concentrando, sulla necessità di avere risposte sulla ricostruzione pubblica e privata: in questo senso, nei giorni scorsi ho scritto al Miur per avere altre risorse per l'edilizia scolastica".
Come a dire: D'Eramo pensi a ciò che può fare per la città e il territorio in Parlamento.
D'altra parte, ha concluso Biondi, "faccio politica per passione da molti anni: non mi sono mai candidato ad altre posizioni che non fossero in un Comune, il posto più difficile, e faticoso, dove mettere a disposizione le proprie competenze in favore del territorio. Se dovesse venir meno la fiducia, ci faremo da parte" la sfida lanciata al vice segretario regionale della Lega.