"Con tre assessori su nove, il gruppo consiliare più numeroso e ben due presidenze di Commissioni consiliari, la Lega rappresenta il primo partito all'interno dell'amministrazione comunale dell'Aquila. La denuncia di immobilismo da parte del suo esponente di punta può essere letta dunque solo in due modi: come un imbarazzante tentativo di scrollarsi di dosso responsabilità ormai oggettive o come incapacità politica da parte della Lega di determinare l'agenda amministrativa della città".
L'affondo è dei consiglieri d'opposizione Stefano Palumbo, Stefano Albano (Pd), Paolo Romano, Americo Di Benedetto, Antonio Nardantonio, Elia Serpetti, Emanuela Iorio (Il passo possibile), Elisabetta Vicini (Democratici Socialisti per L'Aquila e le frazioni), Giustino Masciocco (Mdp - Articolo1) e Angelo Mancini (L'Aquila Socurezza Lavoro), all'indomani del clamoroso strappo della Lega che ha minacciato la sfiducia al sindaco Pierluigi Biondi denunciando la paralisi dell'amministrazione.
"In entrambi i casi - sottolineano i consiglieri del centrosinstra - è semplicemente ridicolo che a farlo sia proprio D'Eramo, che della giunta Biondi è stato assessore per ben 2 anni, annoverando tra i risultati raggiunti, stante lo stallo totale sul percorso di redazione del nuovo PRG, solo l'avvio dell'iter per la realizzazione di nuovi centri commerciali. D'Eramo, accusando l'amministrazione a trazione leghista di inerzia e di mancanza di strategia, non fa altro che confermare quanto fondate siano le nostre continue denunce, dimenticando però di aggiungere alla lunga lista di fallimenti quelli relativi alla variante al PRG per la ricostruzione delle frazioni e all'incuria in cui le stesse sono abbandonate, o alla mancata realizzazione del sistema di videosorveglianza con i fondi a disposizione dal giorno del loro insediamento, problemi incredibilmente afferenti a deleghe appannaggio della Lega".
"Ci aiuti piuttosto D'Eramo, visto l'epilogo di ASM e considerato che l'AMA è guidata da un tecnico indicato dalla Lega, a capire qual è la strategia con cui si intende salvare l'azienda municipalizzata per i trasporti da una situazione divenuta ormai allarmante", hanno aggiungo le opposizioni; "non vorremmo che lo strappo della Lega sia il preludio dell'ennesimo scaricabarile tra le forze di governo cittadino. E se tutte le forze di maggioranza si dicono pronte a chiudere anticipatamente questa infelice esperienza, dimostrino allora il coraggio di farlo prima che sia Biondi ad abbandonare lo scranno da primo cittadino per una candidatura in Parlamento, data ormai per certa, non appena ce ne sarà l'occasione. Diversamente siamo solo di fronte all'ennesimo gioco di scacchi della peggiore politica, riconducibile solo alle spartizioni di potere sulle nomine ancora da assegnare, siano esse a livello regionale o comunale".