Giovedì, 08 Agosto 2019 16:27

Regione, Lega chiede verifica programmatica. Marsilio convoca vertice per lunedì

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A sei mesi dalla vittoria delle elezioni regionali, la Lega punta i piedi e detta un ultimatum preciso al governatore Marco Marsilio: "Annunciamo che la Lega chiede al presidente Marco Marsilio e alle forze politiche di coalizione l'apertura di una verifica programmatica: fino a quando non verrà avviata, i nostri quattro assessori non parteciperanno alle sedute di Giunta se non per l'approvazione di atti indifferibili".

Lo ha annunciato il vice segretario regionale Luigi D'Eramo, responsabile Enti locali del Carroccio, nel corso della conferenza stampa convocata nel pomeriggio a Pescara, a qualche ora dall'arrivo in città del leader della Lega Matteo Salvini che terrà un comizio attesissimo alle 21. Si va verso le elezioni, "il più presto possibile" si apprende da fonti del Carroccio e, in questo clima, la Lega ha inteso 'suonare' la sveglia anche in Abruzzo: "ma non stiamo aprendo una crisi", è stato specificato.

"Autonomia differenziata, aree interne e costiere, sicurezza, sviluppo economico, detassazione: sono questi i temi su cui vogliamo confrontarci con le forze di maggioranza, calendarizzando le iniziative legislative in Consiglio, così da poter dire agli abruzzesi come e quando attueremo i punti programmatici. Vogliamo dare risposte immediate in tempi certi", l'affondo di D'Eramo.

Ed è il primo avvertimento lanciato a Marsilio; il secondo è che "c'è una scissione netta tra il dover moltiplicare i consensi del proprio partito e il governo della Regione: il popolo abruzzese ha chiamato gli eletti a governare e non a fare i segretari di partito". Lo stesso messaggio che la Lega ha inteso lanciare, in queste ore, al sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi.

Il vice segretario regionale della Lega ha tenuto a precisare, però, che la presa di posizione del Carroccio non è legata alla recenti nomine dei direttori generali delle Asl di Avezzano-Sulmona-L'Aquila e Vasto-Lanciano-Chieti: "Qualcuno ha voluto lasciarlo intendere in modo subdolo; vero è che le nomine le abbiamo apprese dalle agenzie dopo che l'ufficio stampa del presidente ne aveva dato comunicazione. Ma sia chiaro: non ci interessano le poltrone, ci preme governare. In questo senso, ci saremmo aspettati che venissero approvati prima gli obiettivi da assegnare ai futuri manager delle aziende, definiti in base alle particolari esigenze dei territori a valle di un confronto in maggioranza; fatto ciò, avremmo potuto scegliere i profili più adatti, per competenze e preparazione, a realizzarli. Scegliere i nomi prima di definire gli obiettivi ci pare un percorso anomalo, poco intelligente da un punto di vista politico e amministrativo".

Dunque, D'Eramo ha ribadito che "la maggioranza non può stare sulla falsariga del centrosinistra ma è a trazione Lega: se qualcuno se lo è dimenticato, è bene che inizi a ricordarselo. Abbiamo assunto impegni precisi con gli abruzzesi per portare la rivoluzione del buon senso anche nella nostra Regione, spezzando con forza metodologie che appartengono al passato e che non possono riprodursi in un progetto che guarda al futuro. Registriamo che si sta venendo meno agli impegni stessi; ecco, l'obbligo della prima forza politica di coalizione e della Regione è di rimetterli al centro dell'agenda politica, di riavviare una metodo di governo collaborativo, frutto del confronto, che sappia dialogare e fare sintesi tra le forze politiche guardando all'interesse degli abruzzesi".

Concetti che era già stati espressi dal segretario regionale Giuseppe Bellachioma che ha aperto la conferenza stampa: "Contestiamo il venir meno della condivisione iniziale; siamo la forza politica determinante, in Consiglio e in Giunta: così come abbiamo sempre rispettato chi guida la Regione, pretendiamo di essere rispettati. Vogliamo essere parte fondante di un processo politico che porti un reale cambiamento, deve essere concesso alla Lega di incidere, di dire la sua sulle questioni cruciali della vita politica e amministrativa. Al contrario, la gestione si sta concentrando nelle mani di poche persone e questo non possiamo permetterlo: da domani, bisogna cambiare metodo".

Immediata la risposta del governatore Marco Marsilio che, a stretto giro, ha convocato per lunedì mattina, alle ore 10, una riunione con gli assessori, i consiglieri della maggioranza e i dirigenti dei partiti che formano la coalizione, "per dare avvio alla verifica sull’attuazione del programma a gran voce richiesto dalla Lega. L’Abruzzo non può restare fermo un solo minuto", le parole del governatore.

La riunione sarà l’occasione per dare modo al Presidente e a tutta la Giunta di "relazionare sullo stato di attuazione del programma e di capire insieme se e quali argomenti siano stati trascurati o diversamente interpretati nell’azione di governo. La Giunta, già convocata nella stessa mattinata, è stata posticipata al pomeriggio, al termine della riunione".

Anche il segretario regionale di Fratelli d'Italia, Etel Sigismondi, ha aperto alla verifica pur dicendosi "stupito oltre che amareggiato per critiche ingenerose che cercano di sminuire il ruolo e le prerogative, nonché l'enorme lavoro svolto, peraltro portato avanti con determinazione dall'intera coalizione (compresi gli uomini e le donne della Lega) che in Giunta regionale, Consiglio e Commissioni consiliari si sono impegnati con grande spirito di collaborazione e piena sintonia, segnando sin da subito una netta inversione di tendenza".

L'amministrazione comunale di L'Aquila, prima, e la Regione appena dopo - ha aggiunto Sigismondi - "due enti guidati da uomini di Fratelli d'Italia in un clima di sostanziale armonia con la coalizione di centrodestra, sono stati fatti oggetto di critiche per certi versi pretestuose nel merito di alcuni argomenti, da parte dei vertici regionali della Lega".

Legnini: "Crisi grave e conclamata, Abruzzo senza guida"

"La crisi della maggioranza è grave e conclamata".

Così il consigliere Giovanni Legnini. "Dopo solo sei mesi dalle elezioni regionali e cinque dall'insediamento, la Giunta Marsilio non soltanto non ha adottato alcun provvedimento utile per gli abruzzesi, ma mostra già di essere allo sbando, senza guida, assente ed inefficace sui grandi temi e sulle urgenze dell'economia e della comunità regionale. La levata di scudi della Lega, oltre a ricordare al Presidente Marsilio e alla maggioranza chi 'comanda' in Regione, certifica l'inconsistenza e l'inconcludenza della compagine di Governo, sottolineando sempre di più la lontananza del Presidente Marsilio dai problemi degli abruzzesi e persino dai suoi alleati".

L'unica preoccupazione emersa finora – prosegue Legnini - sembra essere quella di fare incetta di poltrone, "con spartizioni vergognose e senza precedenti, annotate su pizzini, trattative paralizzanti e violazione delle procedure. Nel frattempo le urgenze della nostra regione attendono invano risposte che non arrivano: la ricostruzione post sisma continua ad essere bloccata, sul lavoro e sulle crisi aziendali c'è latitanza, nessun cantiere infrastrutturale è partito benché le risorse siano disponibili e consistenti, l'aumento insopportabile delle tariffe autostradali non trova copertura finanziaria, il piano di riordino della rete ospedaliera è in alto mare e la minaccia dell'autonomia differenziata rischia di impoverire ancora di più la nostra regione".

"Li incalzeremo su tutto per evitare il caos, come abbiamo già fatto in questi mesi sui dossier più importanti conclude Legnini - sulle poche e pasticciate leggi regionali e sulle grandi emergenze della nostra regione che per il centrodestra sono state solo oggetto di propaganda elettorale prima del voto". 

Paolucci: "Dalla giunta lenta alla giunta ferma"

"Dopo i treni più  cari ma non più veloci, dopo il volo per Milano che rischia di saltare, dopo il caos sui trasporti, dopo l'incertezza sulle tariffe autostradali, ora é direttamente la giunta regionale a fermarsi".

Ad affermarlo è il capogruppo del Pd Silvio Paolucci che commenta così le dichiarazioni del vertici della Lega Abruzzo.

"Dopo le incertezze sul piano sanitario – prosegue Paolucci - la bocciatura sui trabocchi, la fragile  gestione delle crisi industriali, la Lega non lega più  e si arena sull'unica attività di questi mesi: la spartizione delle nomine. Per la precisione quelle pesanti per individuare i vertici della sanità regionale. Avevamo già detto nei mesi scorsi che una coalizione costruita per fare più uno elettoralmente non avrebbe significato una coazione coesa di governo. Tant'è – conclude Paolucci – siamo passati  da una giunta lenta a una giunta ferma".

Ultima modifica il Giovedì, 08 Agosto 2019 23:49

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