Martedì, 25 Febbraio 2014 11:06

Luciano D'Alfonso, il Renzi d'Abruzzo

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Quando sentii Renzi nel confronto diretto con gli altri contendenti alle primarie del Pd, poi vinte da Bersani, pensai fosse capace di comunicare ad un altro livello.

E’ la stessa cosa che ho pensato ieri ascoltando Luciano D’Alfonso a L’Aquila, in viaggio a vele spiegate e col vento in poppa verso la leadership della coalizione di centrosinistra alle elezioni regionali di maggio.

D’Alfonso comunica in maniera efficace e coinvolgente, sa bene a chi sta parlando e cosa dire. Come Renzi, ha una gran voglia di vincere, forse nel suo caso dettata - oltre che dall’ambizione - anche dalla forza del riscatto. A differenziarlo da Renzi, come dalla maggior parte dei politici, un sostrato culturale davvero notevole, a volte addirittura inadatto ad un uomo politico che vuol parlare alla gente: sin troppo sofisticato, intellettualista, alto.

Ma D’Alfonso sa come sfruttare le sue lauree per toccare le corde degli elettori. Se Renzi punta sulla narrazione del coraggio, D’Alfonso fa qualcosa di simile ma in maniera più nutrita: al centro della sua storia ci sono la Regione intesa come comunità (“ovunque” dice lo slogan) e il fiume che la unisce (un po’ come per l’Apocalipse now di Francis Ford Coppola).

In realtà, il fiume in piena è lui stesso. L'ex sindaco di Pescara trasla la sua personale voglia di riscatto con quella di una regione intera, “finora senza una classe dirigente degna di questo nome”, a cui promette di donare un'inedita fattibilità anche se “da sempre bloccata nel dualismo tra le principali città”.

Un nuovo “uomo del fare” insomma, che come Renzi annuncia - prima di tutto - un cambiamento radicale di ciò che è stato. Chi lo voterà alle primarie e il prossimo maggio dovrà fidarsi di questo slancio, come ha fatto chi crede nel governo Renzi, il cui “cambiamento” sarà tutto da verificare nei prossimi giorni.

Ah, D’Alfonso come uomo politico ha in evidenza una caratteristica in più rispetto all’attuale primo ministro: è un fervente credente-praticante. Caratteristica che sembra confidargli una fiducia in sé stesso davvero superiore alla media. Come Renzi.

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