Nasce il Conte bis.
Il presidente della Repubblica ha ricevuto Giuseppe Conte stamane, alle 9:30, conferendogli l'incarico di formare il nuovo Governo, accettato come da prassi con riserva. Un governo "per" e non "contro" nel segno della novità - ha tenuto a chiarire Conte - che metterà in primo piano la difesa dell'ambiente, il lavoro, l'uguaglianza, il rispetto delle istituzioni, la difesa degli interessi nazionali ma in un quadro di multilateralismo.
Oggi stesso il premier incaricato avvierà le consultazioni con "con tutti i gruppi parlamentari che hanno manifestato di essere disponibili a sostenere questo progetto politico".
Diversi gli spunti nel discorso tenuto da Conte subito dopo il conferimento dell'incarico da parte del Capo dello Stato. Per prima cosa, il premier incaricato ha tenuto ad evidenziare la difficile congiuntura economica, "con diverse incognite", che esige - ha chiarito - una manovra "che contrasti l'aumento dell'Iva e che tuteli i risparmiatori con solide prospettive di sviluppo sociale"; poi, ha sottolineato il ruolo dell'Italia nel contesto europeo: "Dobbiamo consentire all’Italia di svolgere in Ue il ruolo che merita. Il paese ha l’esigenza di procedere speditamente".
Non sarà semplice la missione di Conte. Dovrà 'cucire' le esigenze di M5S e PD, alle prese con profonde spaccature interne; a quanto si è potuto apprendere, il premier incaricato sarebbe orientato verso un unico vice, espressione del Partito Democratico, o addirittura a rinunciarvi, spegnendo così le ambizioni di Luigi Di Maio che, in queste ore, avevano portato ad un passo dalla rottura delle trattative per la formazione del nuovo governo. Ma si dovranno attendere alcuni giorni per capire la composizione del Governo: Conte potrebbe sciogliere la riserva ad inizio settimana.
Sta di fatto che, ieri, al termine delle consultazioni, pur non avendo ancora trovato una quadra, M5S e PD si sono detti disponibili a dar vita ad una rinnovata maggioranza parlamentare.
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti aveva già comunicato al Quirinale l'appoggio ad un governo guidato dal premier dimissionari, a patto che non si trattasse di una semplice staffetta, bensì un nuovo inizio. Una decisione accolta positivamente da Matteo Renzi - "questo Governo nasce sulla base di una emergenza: evitare che le tasse salgano e che l'Italia vada in recessione. È un atto di servizio al Paese, innanzitutto" - e che ha spinto invece alle dimissioni dalla Direzione nazionale di Carlo Calenda. Poco dopo, uscendo dalla stanza vetrata, il capo politico del M5s Luigi Di Maio ha confermato l'accordo: "C'è l'intesa politica con il Pd su Conte per provare a formare un governo di lungo termine. Il suo ruolo ci fa sentire garantiti per le politiche che vogliamo fare".
Il colloquio tra la delegazione dem e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è durato poco più di mezz'ora. Al termine, Zingaretti ha chiarito che "alla luce degli equilibri parlamentari, abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del presidente del Consiglio dei ministri". Ha dunque aggiunto: "Abbiamo altresì confermato risolutamente l'esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità". Per poi ribadire: "Non c'è alcuna staffetta da proseguire e nessun testimone da raccogliere, semmai una nuova sfida da cominciare". E ha concluso: "Amiamo l'Italia e pensiamo valga la pena provare questa esperienza: sottrarsi alla responsabilità del coraggio di tentare è l'unica cosa che non possiamo permetterci: intendiamo mettere fine alla stagione dell'odio, del rancore e della paura".
Sulla stessa lunghezza d'onda Luigi Di Maio: "Si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona e mi ha sorpreso che in una fase così delicata qualcuno abbia pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese" ha dichiarato, negando, di fatto, di aver posto un ultimatum sul suo nome in un futuro esecutivo. "La Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale. Li ringrazio con sincerità ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese e a non me". Poi ha aggiunto: "Il riconoscimento ricevuto ieri (da Conte ndr) dal presidente Trump ci indica che siamo sulla strada giusta". E ha concluso: "Non rinnego il lavoro fatto con la Lega. Chiederò che si parta dal programma e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a definire le politiche concordate".
Sul piede di guerra il centrodestra. Se Giorgia Meloni ha chiamato gli italiani in piazza, Silvio Berlusconi si è detto "preoccupato per il pericoloso scenario che sta delineandosi" ribadendo la necessità di "ridare la parola agli italiani" per evitare "un governo debole nato da manovre di Palazzo". Furioso Matteo Salvini che ha espresso lo "sconcerto di milioni di italiani di fronte all'indecoroso teatrino della guerra delle poltrone che si sta verificando da giorni". E ha proseguito: "Il presidente del Consiglio l'hanno trovato a Biarritz su indicazione del G7. E sta arrivando il Monti bis. Non ci hanno permesso una manovra coraggiosa fondata sulla flat tax". Dunque, l'affondo a Pd e M5s: "L'unica cosa che hanno in comune è l'odio contro la Lega. Litigano già prima di governare, meglio votare subito". In serata, il leader del Carroccio ha ammesso ai microfoni del TG1 che il suo errore è stato quello di "non considerare il gesto dei parlamentari renziani, che invece di andare alle elezioni avrebbero votato anche per il governo di Pippo e Topolino".