Domenica, 01 Settembre 2019 20:25

Verso il governo M5S-PD, Di Maio 'isolato': "Rinunci alla carica di vicepremier"

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A pochi giorni dalla deadline per la formazione del nuovo esecutivo - il premier incaricato Giuseppe Conte ha detto che martedì, massimo mercoledì scioglierà la riserva - cresce il pressing nei confronti di Luigi Di Maio per convincerlo a rinunciare alla poltrona di vicepremier, il nodo ancora da sciogliere per la formazione dell'esecutivo M5S-PD.

Un pressing che arriva non solo dal Partito Democratico, che con Dario Franceschini ha proposto di eliminare entrambi i posti di vicepresidenti del Consiglio; la tensione è palpabile soprattutto in seno al Movimento 5 Stelle e nelle chat di whatsapp frequentate dai parlamentari grillini c'è chi chiede esplicitamente al capo politico di fare un passo indietro.

I messaggi, svelati dall'agenzia di stampa adnkronos, spaziano dall'irritazione all'insofferenza per lo stallo politico creatosi. "Se hai incaricato Conte, lo lasci lavorare e non lo indebolisci così. Ha ragione chi pensa che vogliano sabotare tutto per i propri interessi personali...", attacca un eletto riferendosi a Di Maio e al suo 'cerchio magico'. Molto critico il commento di una deputata, che chiede: "Alle mie domande di ieri non ho ricevuto risposta. Ci riprovo oggi: il nodo per cui rischia di spezzarsi la corda (e la posta in gioco è la vita di chi abita questo Paese) è la vicepresidenza? Perché la chiediamo a tutti i costi se abbiamo già il nostro premier? E chiediamo la vicepresidenza per Luigi oltre a un ministero?".

"So di essere impopolare - le fa eco un'altra esponente 5 Stelle - però se Conte fa il primo ministro e Di Maio ha un ministero ed è anche capo politico del Movimento, penso possa bastare. Noi eravamo sempre quelli contro i tanti incarichi, ora invece ne vogliamo sempre 3 o 4 per la stessa persona".

Nella stessa chat, un altro deputato indica Conte come unico punto di riferimento nel confronto con i dem. "Il sì del Pd a Conte - scrive - è evidente e pubblico. Credo che lui ora debba essere il garante rispetto alla trattativa".

Certo, non manca chi difende a spada tratta l'atteggiamento del capo politico in questa delicata fase politica, sposando la linea tenuta finora; tuttavia, è evidente come la presa di posizione di Di Maio nasconda la preoccupazione per la crescente visibilità che sta acquisendo il premier incaricato, persino a livello internazionale, che potrebbe mettere in dubbio la leadership politica del Ministro dello Sviluppo economico. D'altra parte, le parole di Beppe Grillo che, in un video, si è detto "esausto" per il dibattito "su posti e punti" hanno il sapore di un affondo al leader politico pentastellato, che appare sempre più isolato. "Questa è un'occasione unica", ha aggiunto il garante M5S provando a scaldare la base dem.

Parole, quelle di Grillo, accolte con favore dal segretario dem Nicola Zingaretti e dal premier incaricato: "Il suo intervento è condivisibile per quanto riguarda l'impostazione, la visione. In quella carrellata fantastica ha disegnato il futuro e quindi ci invita a guardare in avanti, in visione prospettica, è un'impostazione molto bella", ha detto Giuseppe Conte. Tace, almeno per ora, Di Maio. 

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