Di fatto, va profilandosi una 'corsa a due', l'ennesimo scontro (l'ultimo?) tra l'ex governatore di Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso e l'ex vice presidente del Csm, capo dell'opposizione di centrosinistra in Consiglio regionale, Giovanni Legnini che, in queste ore, si stanno giocando un incarico nel governo Conte bis.
Ieri, vi avevamo spiegato come avesse preso quota la candidatura di D'Alfonso, tra i papabili per un incarico di prestigio; in serata, tuttavia, è arrivata la netta presa di posizione di Sara Marcozzi, consigliera regionale dei 5 Stelle, due volte candidata alla presidenza della Regione e assai vicina al leader politico del Movimento, Luigi Di Maio: "Mi auguro, per il bene dell’Italia e del nostro Abruzzo, che Luciano D’Alfonso non venga nominato sottosegretario ad alcunché", le sue parole affidate a Facebook.
Parole che peseranno, c'è da giurarci.
Ecco il motivo per cui si è fatta largo, nelle ultime ore, l'ipotesi Giovanni Legnini che, tuttavia, accetterebbe soltanto una 'posizione' di peso, un incarico da vice ministro della Giustizia o dello Sviluppo economico, come pare più probabile.
A spingere per l'ex vicepresidente del Csm è il segretario dem Nicola Zingaretti: dunque, la scelta dell'uno o dell'altro, di D'Alfonso o Legnini, starà dentro una logica di equilibri tra correnti, di pesi e contrappesi tra la segreteria e i renziani che mantengono il 'controllo' dei gruppi parlamentari dem. Pare definitivamente fuori dai giochi, invece, la deputata aquilana Stefania Pezzopane; di certo, l'Abruzzo avrà un solo sottosegretario o vice ministro in quota democratici.
Incassata ieri la fiducia del Senato, l'obiettivo della maggioranza giallorossa è di trovare in fretta la quadra, per permettere ai nuovi sottosegretari e vice ministri di giurare entro l'inizio della prossima settimana.