Giovedì, 12 Settembre 2019 11:17

Festival degli Incontri, scontro su Saviano e Zerocalcare: le reazioni del mondo politico

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Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo politico allo scontro tra il sindaco Pierluigi Biondi e Silvia Barbagallo, direttrice artistica del Festival degli Incontri, sulla presenza di Roberto Saviano e Zerocalcare, col primo cittadino che ha chiesto un "bilanciamento politico del programma", con nomi a lui graditi.

Dopo gli interventi del Ministro ai Beni culturali Dario Franceschini e dell'ex sottosegretario al Mibac, Giancluca Vacca, che hanno parlato di "ingerenza inaccettabile da parte del sindaco Biondi", anche il Circolo Sinistra Italiana e Articolo Uno criticano duramente le dichiarazioni del primo cittadino, tacciandolo di "revisionismo" e di appartenere "ad una politica fortemente di destra, persino in odore di illegalità costituzionale".

Il Pd dell'Aquila, arriva a chiedere le "dimissioni immediate" di Biondi, mentre Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, sottolinea come per fare manifestazioni a L'Aquila con i soldi del Ministero dei beni Culturali sia necessario "passare al vaglio della censura. Roba da Minculpop".

"Il tempo dirada la nebbia e porta alla luce ciò che L’Aquila avrebbe dovuto avere e che, purtroppo, non ha", le parole amare di Americo Di Benedetto (Il Passo Possibile), candidato sindaco di centrosinistra alle ultime elezioni amministrative. "Non è questione di ragione o di torto. È questione di metodo. Di stile. Tutti contro tutti e i problemi lì, che ci osservano in attesa di un cenno di riscontro. La nostra città, culturalmente metropolitana, perde in ogni occasione. E di volta in volta la fatica di rialzarsi è sempre più pregnante. Fin quando resisteremo non lo so. So solo che ognuno di noi, che ha la presunzione di rappresentarla, dovrebbe prima verificare quanto deve alla stessa città e ai sui cittadini. Si accorgerebbe che deve, avrebbe dovuto dare, molto. Molto di più di quanto ognuno di noi crede di dare, per l’appunto. Che è molto, molto meno, di quanto L’Aquila e gli aquilani, avrebbero il diritto di meritare".

Circolo Sinistra Italiana L'Aquila: "Non riusciranno a mettere il bavaglio alle idee e alla libertà"

"Quello che sta accadendo a L'Aquila con l'approssimarsi del Festival Internazionale degli Incontri 2019, cartellone di eventi finanziato con 700mila euro dal Ministero dei Beni culturali per il decennale del terremoto, che ricordiamo sarà gestito, come stabilito dal Mibac, dall'Istituzione Sinfonica Abruzzese ha un unico, grande precedente, che risale al celeberrimo editto bulgaro di Berlusconi, con il quale furono banditi dalla Rai Biagi, Santoro e Luttazzi. Così allo stesso modo il sindaco Biondi ha bandito dal capoluogo artisti a lui non congeniali, come Saviano e Zerocalcare, farneticando motivazioni di bilanciamento politico del programma, con nomi a lui graditi, esercitando così di fatto una censura politica sugli indirizzi culturali. Comunque vada, dopo più di 15 anni la cultura e il libero pensiero appaiono ancora totalmente schiavi ai venti della politica".

Lo afferma in una nota Pierluigi Iannarelli, segretario del Circolo Sinistra Italiana L'Aquila.

"Il sindaco Biondi - sottolinea Iannarelli - dopo aver mostrato la sua "indole", come lui stesso la definì, in varie occasioni, tra le quali, non senza imbarazzo, ricordiamo la rissa in piazza nel giorno della visita di Salvini tra le bancarelle della Fiera dell'Epifania, dopo essere stato beccato a chattare su Whatsapp in un gruppo dei consiglieri di maggioranza contrassegnato da un particolare inquietante, la bandiera della Repubblica di Salò nell'immagine e dopo aver tentato goffamente, con argomentazioni alquanto revisioniste, di ripercorrere gli anni di piombo e le violenze che ci furono in quel periodo, il primo cittadino prova in tutti i modi di trasformare la nostra città come una sorta di memorabilia del ventennio, proprio come il tristemente noto stabilimento balneare di Chioggia".

"Bene hanno fatto la direttrice artistica Silvia Barbagallo e l'ideatrice del Festival degli incontri, Annalisa De Simone a denunciare l'ingerenza della peggiore politica su eventi che dovrebbero essere gestiti con la massima libertà e discrezione dagli organizzatori".

Per Sinistra Italiana è dunque necessario "rievocare un monito che resta incomprensibile ai più e che a L'Aquila, come nel resto del Paese puntualmente diventa ancor più oscuro quando certi venti politici si affacciano, la cultura può funzionare solo se resta intatto il principio del libero pensiero e se a determinarne il destino sono professionisti che non hanno nulla a che fare con la politica".

"Censurare persone come Saviano, che a causa delle sue denunce ha rinunciato da anni a vivere una vita normale, equivale a schierarsi dalla parte delle mafie, per questo noi del Circolo di Sinistra Italiana L'Aquila esprimiamo la massima solidarietà allo scrittore, invitandolo sin da ora nella nostra bellissima città a tenere una dibattito insieme a Zerocalcare, proprio sulla libertà di espressione. Si rassegnino - conclude la nota - non riusciranno a mettere il bavaglio alle idee e alla libertà.

Articolo Uno L'Aquila: "Solo i regimi hanno paura del confronto "

"Deve essere molto nervoso il sindaco Biondi. Questo suo aspetto caratteriale, palesatosi già in diverse occasioni, se fosse sostanziato da buone pratiche amministrative per la comunità che dovrebbe rappresentare nella sua interezza, con il suo ruolo, farebbe tenerezza. Purtroppo invece fa rabbia, perché si esplica in vacuità e assenza di amministrazione politica cittadina e ribadisce, come unica caratteristica e senza alcuna discrezione, la sua appartenenza ad una politica fortemente di destra, persino in odore di illegalità costituzionale. L'ultimo esempio è recentissimo: l'ingerenza, mascherata da volontà di confronto sul programma del "Festival degli incontri", che si svolgerà all'Aquila".

E' il commento di Articolo Uno L'Aquila, che sottolinea come l'evento culturale stabilito dal MiBAc e, per volontà del Ministero gestito dall'Isa, sia "finanziato con una bella somma gestita dal Comune dell'Aquila. La casa di tutti i cittadini. La casa dove ospiti sgraditi al sindaco, ai suoi sodali e ai suoi capi romani, non possono entrare. Pena la mancata erogazione dei danari. Ad innervosire il sindaco sono Roberto Saviano e Zerocalcare".
 
"Nel 1931 - si legge ancora nella nota a firma di Aricolo Uno - l'allora Ministro dell'Istruzione, chiese ed ottenne che tutti i docenti universitari italiani prestassero giuramento di fedeltà al regime fascista per regio decreto, pena la perdita della cattedra di insegnamento. Certamente le condizioni in cui si verificò tale vergogna erano storicamente differenti, diverso era il contesto politico. Ma l'atteggiamento culturale resta lo stesso. I regimi hanno paura del confronto, l'ostacolo da abbattere era e resta il livello culturale e critico di un paese, il controllo passa meglio e meglio si adagia su teste irreggimentate e poco pensanti. Berlusconi e Salvini ne sono esempi recenti. E il nostro sindaco, figlio fiero di quella scuola, adotta lo stesso modello. Saviano e Zerocalcare sono di sinistra, non sono amati a Roma, non li ama quindi neppure lui.

"Peccato che la direzione artistica del Festival, cui va il nostro appoggio, a differenza dei docenti universitari del 1931, per fortuna rivendica chiaramente e fermamente l'autonomia della cultura sulla politica, e quindi la libertà di scelta, impoverendo il ricatto del primo cittadino. Anche se sarebbe divertente avere in quell'occasione un pubblico confronto, magari fra Saviano e Feltri o Meloni e Zerocalcare".

"Ci permettiamo di suggerirlo", conclude la nota.

Rifondazione Comunista - Sinistra Europea: "Biondi è un fascista e si vede"

"Il ricatto del sindaco dell'Aquila Biondi che condiziona l'approvazione di una delibera alla esclusione di due intellettuali e artisti dal programma di un Festival è inaccettabile. Il sindaco senza alcun pudore esige che siano esclusi Saviano e Zerocalcare perchè sono schierati su posizioni politiche che non gradisce. Per fare manifestazioni a L'Aquila con i soldi del Ministero dei beni Culturali bisogna passare al vaglio della censura. Roba da Minculpop".

Lo scrive, in una nota, Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

"Biondi è un fascista e si vede. Ex-Casa Pound, ora milita nel partito di Giorgia Meloni. E' ridicolo che parli di "profittatori della tragedia" visto che non era sulle barricate quando i comitati contestavano gli affari sul terremoto".

"Biondi è un sindaco che si è già contraddistinto nel recente passato per aver aggredito fisicamente alcuni suoi cittadini che manifestavano contro la presenza di Salvini in città, un sindaco che non si presenta alle celebrazioni delle stragi nazifasciste del territorio aquilano in nome di un inaccettabile revisionismo storico, un sindaco che non ha mai richiamato alcuni sui consiglieri di maggioranza che si sono macchiati più volte di nostalgici richiami al fascismo. Va da sé che pensi di poter decidere anche chi abbia diritto di fare conferenze in città".   

"La concezione della cultura di questi soggetti si vede dalla manifestazione costata 200.000 euro che la Regione Abruzzo e il Comune di Pescara targati destra in questi giorni hanno dedicato al centenario della Fiume dannunziana. Neanche un intellettuale di sinistra o almeno non di destra -conclude Acerbo - invitato a parlare".

Pietro Di Stefano: "Saviano è cittadino onorario dell'Aquila"

"Nell’ormai lontano 2008, prima che le nostre vite cambiassero, fui proprio io che proposi all’attenzione del Consiglio Comunale la delibera per conferire a Roberto Saviano la cittadinanza onoraria che il Consiglio Comunale approvò all’unanimità. Successe a L’Aquila come in tanti comuni italiani, perché l’autore di Gomorra, minacciato di morte dalla camorra, era costretto a lasciare l’Italia".

Lo afferma in una nota Pietro Di Stefano, presidente provinciale Pd ed ex assesspre alla ricostruzione del Comune dell'Aquila, che ricorda come "attorno a Saviano si "creò, in modo naturale, una rete solidale, al di là delle appartenenza politiche o, peggio, partitiche; al di là delle convenienze. Era una battaglia di tutti contro la camorra, era la determinazione ferma a liberare il paese dal ceppo della criminalità organizzata".

"La cittadinanza onoraria la conferì anche Gianni Alemmano, all’epoca sindaco di Roma e a L’Aquila la propose anche Roberto Santangelo quale consigliere di Circoscrizione e presidente del circolo territoriale di AN. Oggi Santangelo siede tra i banchi del consiglio comunale e regionale e mi aspetto un gesto di coerenza e di distanza dalla follia del primo cittadino che ci oggi tocca leggere sulla stampa nazionale".

"Saviano, che pure venne a L’Aquila nei drammatici giorni del sisma a portare la sua vicinanza, è oggi, suo malgrado, oggetto di scontro da parte di un sindaco che con la sua ottusa miopia sta isolando la città", sottolinea Di Stefano che ricorda come sia già accaduto "col Festival della Partecipazione e con quello della Montagna e accade di nuovo oggi con l’assurda pretesa di mettere le mani su ogni cosa traspiri libertà culturale, quasi che Biondi la temesse, come teme ogni cosa, persino ogni associazione locale che dimostra autonomia e libero pensiero: basta ricordare le associazioni che vivevano dentro Murata Gigotti al servizio della comunità intera".

"Un ripetersi costante di un ostruzionismo mirato alla censura quando in gioco non c’è la personale politica convenienza".

"George Orwel ha scritto: Per vedere quello che abbiamo davanti al naso, serve uno sforzo costante. In realtà non servirebbe neppure sforzarsi tanto per capire che davanti a noi abbiamo il destino di una città che si sta risollevando dal sisma nella sua ricostruzione materiale e che questi eventi, finanziati dalla comunità italiana attraverso fondi statali, sono l’indispensabile benefico per la sua ricostruzione sociale", conclude Di Stefano.

Lelio De Santis: "La città dell’Aquila ha bisogno di cultura e non di scontri politici"

"Il sindaco vorrebbe mettere il becco nelle scelte culturali della manifestazione prima di dare il supporto operativo dell’amministrazione comunale: legittimo essere informato, meno legittimo voler censurare scelte culturali di un evento, pensato e finanziato altrove e dedicato alla città. Con i tanti problemi e le tante emergenze amministrative da fronteggiare, forse il sindaco farebbe bene a non distrarsi in azioni a gamba tesa su una manifestazione che può solo dare lustro e prestigio alla città, la cui comunità vuole ascoltare anche personaggi portatori di valori e di istanze lontani dalla sensibilità politico-culturale del primo cittadino".

E' il commento di Lelio De Santis, capogruppo in Consiglio comunale di Italia dei Valori- Cambiare insieme.

"La verità è che, come diceva Camilleri, colui che fa cultura è sempre imprevedibile, può risultare pericoloso, ma noi amministratori della cosa pubblica, caro sindaco, non dobbiamo avere paura delle idee diverse dalle nostre e dobbiamo consentire a tutti di esprimerle -conclude De Santis - soprattutto nel campo delle manifestazioni culturali".

 

Ultima modifica il Venerdì, 13 Settembre 2019 12:17

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