"Si, è vero: c'è una divergenza di vedute tra me e l'amministratore unico di Ama, Gianmarco Berardi, su come affrontare il delicato momento che sta vivendo l'azienda".
Carla Mannetti rompe il silenzio; ai microfoni di newstown, l'assessore alla mobilità ribadisce con forza la sua contrarietà all'azzeramento della contrattazione di secondo livello: "credo sia possibile intervenire con un piano di razionalizzazione dei costi; in questo senso, abbiamo lavorato ad un piano, recepito per l'80% dall'amministratore unico di Ama, che sono convita possa evitare un intervento così pesante sulle retribuzioni dei lavoratori. Berardi la pensa diversamente: se ne discuterà in Commissione".
Di Ama, in queste settimane, ci stiamo occupando diffusamente; d'altra parte, parliamo dell'azienda partecipata del trasporto locale, un servizio indispensabile che deve restare pubblico. Purtroppo, la società versa in condizioni drammatiche, per ragioni che vengono da lontano: Ama chiuderà il bilancio 2019 con una perdita stimata di 728mila euro; l'azienda aveva già chiuso in rosso gli ultimi tre esercizi – 2016, 2017 e 2018 – accumulando perdite per 2 milioni di euro ed erodendo, di fatto, il capitale sociale.
Ad ottobre scorso, il Comune dell’Aquila ha provato a mettere una prima pezza, trasferendo 900mila euro a valere sul bilancio 2018 dell'azienda a compensazione dei tagli imposti dalla Regione. Non è bastato. E' stato approvato, dunque, un addendum al contratto di servizio: con la predisposizione del costo standard – fissato in 2,17 euro a chilometro – e del Piano economico finanziario, l'accordo è stato integrato per 1 milione e 200 mila euro l’anno, di qui alla scadenza fissata nel 2027, passando da 6.5 milioni a 7.7 milioni (iva compresa). Per il 2019, il milione e 200 mila euro era stato già riconosciuto con una variazione al bilancio.
Non si è riusciti, però, a riportare i conti in ordine.
"In questi anni, il Comune dell'Aquila è intervenuto pesantemente proprio per evitare che si toccasse la contrattazione collettiva; certo, i lavoratori erano stati informati che sarebbe stato chiesto loro un sacrificio per salvare l'azienda, ma non in questi termini: parliamo di un taglio di 800-900mila euro che, sommato ai 2 milioni già assicurati dall'Ente e alla ricapitalizzazione stimata tra il milione e 200 mila e il milione e 300 mila euro, significherebbe un intervento di circa 4 milioni di euro. E' vero che abbiamo ereditato una situazione disastrosa, è vero anche, però, che vanno contemperate le esigenze di tutti".
Berardi, in realtà, ha già formalizzato ai sindacati la disdetta dei contratti di secondo livello: stante le cose, dal 1° gennaio verrebbero azzerati. In questi giorni sono stati convocati dei tavoli con i sindacati per ricontrattarli. Ai nostri microfoni, l'amministratore ha chiarito che "il piano di razionalizzazione istruito ha già valutato i risparmi possibili a livello di carburante, accise, meccanica, officina, pezzi di ricambio e via dicendo. A leggere i futuri ricavi ipotizzati e i costi attuali, abbiamo necessità di recuperare ulteriori risorse tagliando la contrattazione di secondo livello", ha spiegato; aggiungendo che seppure l’azienda fosse stata in bonis, "sarebbe stato comunque opportuno rivedere la contrattazione; infatti, a novembre 2015 è stato firmato il nuovo contratto nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri che già norma gran parte della contrattazione di secondo livello di Ama. Non avrebbe senso tenere una normativa interna già assorbita dalla contrattazione nazionale. In più, la contrattazione nazionale dice che la contrattazione di secondo livello di tipo economico può essere applicata solamente riguardo il premio di risultato. Ecco il motivo per cui avremmo dovuto ritoccarli comunque, anche se non fossimo stati costretti, per allinearci alla normativa nazionale", le sue parole.
Una presa di posizione che non è affatto condivisa dall'assessore alla mobilità del Comune dell'Aquila.
Mannetti ha inteso anche chiarire che cosa è accaduto al tavolo sindacale la mattina di lunedì: "Innanzitutto, sono intervenuta in riunione chiamata dai lavoratori. E poi, è vero: mi sono scontrata con il consulente dell'azienda su una errata interpretazione dell'addendum al contratto di servizio: in sostanza, il consulente sosteneva che il contributo del Comune era pari a 700 mila euro, in realtà è di 1 milione e 200 mila euro, detratta l'Iva di 1 milione e 100 mila euro. Mi sono risentita, precisando che il consulente non stava affermando il vero".
Mannetti nega, però, di aver mai denunciato atteggiamenti e comportamenti poco chiari da parte del vertice aziendale. "I sindacati hanno un poco 'pompato' la vicenda. Non condivido affatto questo atteggiamento: dovrebbero difendere i lavoratori, dire se sono d'accordo, o meno, con l'azzeramento della contrattazione di secondo livello, non alimentare polemiche per far vedere che ci sono contrapposizioni politiche. Hanno parlato di spartizione di posti di potere: qui non c'è niente da spartire, si tratta piuttosto di capire se è il caso di azzerare la contrattazione e, dunque, mettere la mani in tasca ai lavoratori o se è possibile, come credo, trovare soluzione diverse".
A questo punto, non si dovesse trovare la quadra - ed è davvero difficile si possa arrivare ad una sintesi - sarà il Consiglio comunale ad esprimersi. Mannetti è convinta ad andare fino in fondo: "Abbiamo convinto i lavoratori a non perseguire la fusione con Tua, abbiamo preso degli impegni: certo, Berardi all'epoca non c'era, l'amministratore era Agostino Del Re che sosteneva la posizione dell'amministrazione comunale. L'attuale amministratore, invece, la pensa diversamente. Non posso che prenderne atto. Di certo, ci sarà un confronto: personalmente, resto coerente ai miei intendimenti".
La vicenda si sposta ora su un piano politico, con ripercussioni difficili da prevedere per la Giunta di centrodestra. "E' chiaro che la Lega approva la linea del suo amministratore; il mio partito, Fratelli d'Italia, non è uscito ufficialmente. La mia è una posizione di coerenza rispetto agli impegni presi con i lavoratori due anni fa: non mi rimangio la parola e sono disposta a tutto, anche a rimettere il mandato nelle mani del sindaco. Lo ribadisco: esprimo una posizione personale, non del partito".
E' chiaro che dovrà essere il sindaco Pierluigi Biondi, finora rimasto silente, a trovare una sintesi; da una parte, o dall'altra, si dovranno fare dei passi indietro, e non saranno indolori.
De Santis: "Basta polemiche, la Lega lavora per risolvere i problemi"
"La Lega - sottolinea il capogruppo in Consiglio comunale Francesco De Santis - lavora e continua a lavorare per risolvere i problemi creati da altri. E' questo il metodo che ci siamo dati dal primo giorno di amministrazione e continueremo a farlo per il bene del Comune e, in questo momento particolare, dell'Azienda per la Mobilità Aquilana. Gianmarco Berardi, amministratore unico dell'Ama, sta lavorando quotidianamente per trovare una soluzione definitiva alle gravi vicende che vedono la società di trasporto pubblico locale in una condizione di crisi permanente, e sarà oggetto dei prossimi giorni di un sistematico confronto con dipendenti e sindacati".
L'obiettivo è uno solo: "risanare l'Azienda e mettere al centro del lavoro la difesa e la dignità economica dei dipendenti. Proprio ieri la Giunta, Sindaco compreso, ha approvato la ricapitalizzazione dell'Ama, mettendo al sicuro i bilanci aziendali e salvando 140 posti di lavoro. Questo si è reso possibile grazie al lavoro che da più di un anno tutti insieme stiamo portando avanti".
"Ci dispiace assistere a polemiche strumentali e politiche su un argomento così delicato e serio", conclude De Santis.