Sabato, 23 Novembre 2019 12:27

Carta dell'Aquila: ecco il manifesto delle città delle aree interne

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Parte dall'Aquila, a dieci anni dal terremoto del 2009, la richiesta di maggior attenzione e di norme mirate per il rilancio delle zone più periferiche del Paese. 

Stamane è stata presentata la Carta dell'Aquila, il manifesto-appello delle città delle aree interne con cui viene sollecitato il legislatore nazionale a intervenire per dare nuovo impulso ad asset strategici di realtà che quotidianamente si confronto con i problemi legati all'orografia dei territorio o alla complessità di politiche di rinascita a seguito di calamità naturali. 

A lanciarla è stata il sindaco Pierluigi Biondi che ha voluto condividerla da subito con altri tre primi cittadini che hanno vissuto l'emergenza e che hanno saputo trovare una strada: Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno, Gianluca Festa, sindaco di Avellino, e Alberto Belelli, sindaco di Carpi, rappresentato dall'assessore alla ricostruzione Riccardo Righi.

L'iniziativa di presentazione si è svolta nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni ed è stata moderata da Antonio Noto, presidente dell'Istituto Noto Sondaggi. Vi hanno preso parte l'assessore regionale alle aree interne Guido Quintino Liris, il direttore dell'agenzia per la Coesione territoriale Antonio Caponetto; è stata realizzata in collaborazione con la fondazione Ifel e l'Ordine dei giornalisti abruzzesi. 

Cultura, formazione, innovazione e turismo: sono gli assi portanti del manifesto, hub di competenze sui quali programmare politiche di investimento e facilitare il passaggio da smart city a smart area delle zone appenniniche per attivare connessioni virtuose tra i comuni e renderli più attrattivi per famiglie ed imprese. 

"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, solo due giorni fa, nel corso dell'assemblea nazionale Anci, ha ricordato il valore dei municipi delle aree interne e montani. La Carta dell'Aquila è un punto di riferimento per le comunità dell'Italia in salita che quotidianamente sono alle prese con una sfida, che si chiami ricostruzione o spopolamento", ha sottolineato Biondi. "Formazione e innovazione sono temi centrali per sostenere il percorso di rinascita dopo il sisma 2009 e dimostrare come una terra ferita possa risollevarsi se trova il coraggio di scommettere su un diffuso sistema di competenze e sui propri talenti. Una città dei saperi, della conoscenza, ma anche dalla fertile e antica tradizione culturale". 

Stamane, ne scrive Giuseppe De Rita sul Corriere della Sera, sottolineando il ruolo delle città medie, della loro vivacità e creatività: "il manifesto è un appello per una governance a livello nazionale, cioé concentrare l'attenzione su quella cerniera che sta in mezzo tra le grandi aree metropolitane, già finanziate da un importante progetto Pom Metro e le piccole realtà delle aree interne, sostenute dalla strategia immaginata da Fabrizio Barca", ha aggiunto il sindaco dell'Aquila. "Chiediamo una attenzione alle città intermedie che possono diventare fondamentali per un percorso di coesione territoriale più reale. Da parte nostra, stiamo preparando una convenzone con il Gran Sasso Science Institute per lavorare ad una normativa sulle aree interne e sui sistemi territoriali della conoscenza; oggi abbiamo qui Invitalia e l'Agenzia della Coesione, nel corso dell'expo di Barcellona, con la città dell'Aquila che era l'unica città italiana presente con un proprio stand, abbiamo parlato con gli animatori del Pom Metro. Serve dare nuove opportunità alle città medie, serve fare investimenti importanti sullo sviluppo sostenibile, sulla mobilità, salvaguardando i servizi esistenti, per esempio la sanità".

Ha aggiunto il sindaco di Ascoli Fioravanti: "Le aree interne rappresentano il cuore del nostro paese; un cuore che, pur scalfito dal terremoto, non ha mai smesso di pulsare. E vuole tornare a battere più forte di prima. Una buona amministrazione deve fare squadra con la propria comunità e tener conto delle esigenze espresse, partendo da nuovi servizi e infrastrutture cruciali per constrastare lo spopolamento. Unendo le nostre forze, riusciremo a far sì che le aree interne tornino a essere motore trainante del nostro Paese". 

Carpi ha un filo in comune con L'Aquila, Avellino e Ascoli, quello del terremoto, il messaggio di Bellelli, sindaco di Carpi; "nel 2012, oltre ad essere stata distrutta e lesionata una parte importante del nostro tessuto storico e artistico, è stata messa a dura prova la tenuta di settori produttivi di primaria importanza. Ci siamo posti il tema di dare da subito segnali non solo di resistenza ma anche di ripresa. Per questo, abbiamo lavorato celermente per sistemare e mettere in sicurezza tutti i nostri edifici. Ma non abbiamo voluto disperdere il senso della nostra comunità, recuperando luoghi e spazi civici, come piazze ed edifici pubblici da sempre teatero di eventi strutturati come il festival della filosofia, la festa del racconto, le nostre notti bianche. La cultura è da sempre al centro delle nostre azioni".

Solo chi ha subito un evento sismico devastante per la propria popolazione può comprendere le ferite che esso lascia sul territorio, ha ribadito Gianluca Festa, sindaco di Avellino. "Solo chi lo ha affrontato, d'altro canto, può raccontare la forza d'animo, la volontà di non rassegnarsi, e la grande voglia di riscatto con cui ognuna di queste comunità è riuscita a rialzarsi e a riprendere il cammino più forte e motivata di prima. Le nostre città, seppur così duramente colpite, possono rappresentare un modello di buone pratiche, figlio delle esperienze territoriali più virtuose". 

E' stato anche questo il senso della giornata: ciascun rappresentante istituzionale delle quattro città ha scelto uno dei cardini del manifesto declinandolo attraverso il racconto di quattro esperienze positive di altrettanti operatori, imprenditori e professionisti che rappresentano un'eccellenza nelle rispettive realtà, a dimostrazione di come sia possibile investire e fare impresa anche in luoghi apparentemente meno vantaggiosi purché i talenti, le competenze e le intelligenze siano messi nelle condizioni di poter operare. 

E dunque, L'Aquila ha scelto la formazione, proponendo l'esperienza del Dante Labs, laboratorio per lo studio del genoma, con l'intervento di Andrea Riposati e Mattia Capulli; Ascoli ha puntato sul turismo, portando il racconto di Carlo Bachetti Doria. Carpi si è concentrata sulla cultura, invece, con il direttore scientifico del festival della filosofia. Avellino, infine, ha portato l'esperienza di Michele Santoro, digital strategist di Acca Software, per parlare di innovazione. 

Alla giornata ha contribuito anche il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, con un messaggio video nel quale ha sottolineato l'importanza dell'appuntamento. 

Il manifesto-appello, ha tenuto a chiarire Biondi, è a disposizione di amministratori ed enti locali che si riconoscono nei valori contenuti, e verrà attivato un percorso di sensibilizzazione finalizzato ad una sua ampia diffusione. 

La Carta dell'Aquila

Le città intermedie rappresentano per i territori periferici un riferimento fondamentale non solo come luogo in cui si concentra l'offerta dei servizi di rango superiore, ma anche come punto di accesso e competenze avanzate, nonché come hub di condensazione e rappresentanza delle identità socio culturali. Le città, infatti, anche in funzione dei processi storici di urbanizzazione, hanno assunto nel tempo la funzione di centro di accumulazione di abilità e di generazione di valore, prendendo su di loro anche il fondamentale ruolo di facilitatori e produttori di innovazione per il territorio.

Per rivitalizzare le aree interne, le città appenniniche devono far gemmare nel contesto territoriale di riferimento un'innovativa Smart Area e offrire ai comuni limitrofi servizi tecnici e amministrativi, ottimizzando le risorse, unendo le forze, accompagnando lo spirito di iniziativa delle nuove generazioni. 

Il ruolo della città quale hub di competenze a servizio dei territori può articolarsi su quattro assi principali: cultura, formazione, innovazione e turismo.

La Carta dell'Aquila individua politiche e azioni, da condividere con i diversi livelli istituzionali, per attivare una rete di costante collaborazione tra città delle aree interne e generare un nuovo protagonismo. Per invertire i fenomeni di depauperamento demografico e socio economico dei territori le città chiedono: 

1) Politiche e interventi mirati a sostegno del sistema città - aree periferiche in grado di contribuire ad arrestare l'esodo e incentivare il ritorno anche alle nuove generazioni sui territori attraverso:

  • una fiscalità di vantaggio a sostegno delle imprese e delle famiglie
  • politiche economiche e sociali a sostegno delle nuove generazioni
  • iniziative di welfare per le categorie più svantaggiate e per gli anziani
  • interventi di work-life balance per compensare il costo opportunità degli spostamenti per pendolarismo
  • misure per rigenerare l'immenso patrimonio pubblico e valorizzare il sistema delle acque interne e delle foreste

2) Valorizzazione del rapporto città - aree periferiche nell'ambito della programmazione 2021/2027 per:

  • promuovere uno specifico programma nazionale e specifici assi nei programmi regionali
  • concentrare l'azione di policy e le relative risorse su interventi di riconoscimento e valorizzazione del ruolo delle città per i territori di riferimento
  • migliorare la capacità di attrazione di fondi comunitari attenuando il gap che oggi si registra tra le aree interne appenniniche e le aree metropolitane e costiere

3) Nuove e più efficienti infrastrutture per la mobilità, per avvicinare l'Appennino alle coste, rilanciare i collegamenti tra il Mar Adriatico, il Mar Tirreno e il Mar Ionio e rafforzare le connessioni sulla dorsale appenninica:

  • su ferro, potenziando linee strategiche esistenti e rilanciando le connessioni trasversali e longitudinali, anche in alta velocità
  • su gomma, migliorando le infrastrutture esistenti, anche dal punto di vista della sicurezza e sbloccando le opere incompiute

4) La promozione di centri di competenza di livello nazionale, anche in collaborazione con le Università e i centri di ricerca per:

  • sostenere il nuovo protagonismo delle città e del loro territorio fondato sulle specifiche competenze e vocazioni
  • valorizzare le esperienze comuni su temi strategici e trasversali (dalle calamità al dissesto idrogeologico passando per turismo e beni culturali)
  • rafforzare i settori a forte vocazione territoriale e favorire la generazione di imprese 4.0, per offrire nuove opportunità occupazionali di qualità per le fasce di popolazione in possesso di formazione superiore e arginare il fenomeno della emigrazione intellettuale.

Il documento è consultabile sulla pagina facebook dedicata e sul sito istituzionale del capoluogo abruzzese. (https://www.facebook.com/events/2606862032682576/ oppure www.comune.laquila.it).

 

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