L'accordo politico non è stato trovato. Dunque, per la scelta dei candidati consiglieri regionali aquilani alle elezioni del 25 maggio, via libera alle primarie, da farsi tra due settimane, il 30 marzo.
E' quanto emerso al termine di un vertice provinciale di partito che si è tenuto nella tarda serata di ieri a Scoppito. Saranno Pierpaolo Pietrucci e Alfredo Moroni a contendersi la candidatura. Giovanni Lolli ha ribadito ancora una volta che non correrà. Esce definitivamente di scena anche Pietro Di Stefano. Al contrario, Emilio Nusca dovrebbe accasarsi in una lista civica d'appoggio a D'Alfonso.
Il secondo candidato, come vuole lo statuto del partito, sarà invece una donna: il nome che è circolato di più in queste settimane è quello di Gilda Panella che, però, ha seccamente smentito sulla pagina Facebook di NewsTown. "Non sono stata, non sono e non sarò candidata. La fonte che ritiene d'informarvi con notizie false è chiaramente inaffidabile", ha sottolineato Panella. "Il mio nome non è mai stato in lizza per le prossime regionali".
Sarà, dunque, una partita a due tra Pietrucci e Moroni. Pierpaolo Pietrucci, ex capo di gabinetto di Massimo Cialente, forte della sua età (è sotto ai 40), come Renzi punta a impostare una campagna elettorale basata sull'idea che il partito necessiti di un rinnovamento e di un ringiovanimento della propria classe dirigente. Dalla sua, Pietrucci ha anche i trascorsi politici, l'essere stato un militante del Pds prima e dei Ds poi, l'area dalla quale proviene la maggior parte degli iscritti e degli aderenti al Pd. Alfredo Moroni ha invece un passato politico ondivago (prima nei Socialisti, poi nei Verdi, poi, per un periodo, anche nell'Udeur di Clemente Mastella) e ha aderito al Pd senza aver mai militato né nei Ds né nella Margherita.
Sulle regole e le modalità di voto, si deciderà questo pomeriggio. Alle 17, è previsto un incontro nella sede comunale del Pd di viale della Croce Rossa: l'intenzione è che siano primarie aperte a tutti, iscritti e non iscritti, per aumentare al massimo la partecipazione dopo il flop 'aquilano' delle primarie per la scelta del candidato presidente.