Giovedì, 16 Gennaio 2020 13:41

Crisi di maggioranza, parla D'Eramo: "Dalla Lega senso di responsabilità, ora si intervenga con urgenza sul Gran Sasso"

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“Accogliamo con favore l’accordo di maggioranza che ridà slancio all’azione dell’amministrazione comunale di centrodestra all’Aquila. La Lega, come sempre accaduto sino ad ora, con spirito di responsabilità ha siglato senza indugi il documento. Ora si apre una nuova fase che, speriamo, marcherà un cambio di passo”.

Parole del coordinatore regionale della Lega, Luigi D’Eramo, che rompe così il silenzio degli ultimi giorni.

“La Lega rifugge sempre la logica della polemica politica e delle strategie di palazzo - ha aggiunto D’Eramo in una nota diffusa alla stampa - preferendo ad esse risposte sul campo, buona amministrazione e obiettivi di lungo corso, come testimonia il proficuo lavoro portato avanti dai propri assessori di riferimento all’interno della giunta. Continueremo su questa linea, pensando esclusivamente al bene della collettività e agli impegni presi in campagna elettorale. Auspichiamo che cessino immediatamente fughe in avanti e analisi sconclusionate, illogiche e prive di senso politico che pure hanno fatto seguito, incredibilmente, all’accordo di maggioranza".

Evidente il riferimento alla nota diffusa ieri dal capogruppo dell'Udc Luciano Bontempo che, a quanto si apprende, avrebbe mandato su tutte le furie gli esponenti del Carroccio che si sarebbero detti pronti a ritirare la firma sul documento che, di fatto, ha sancito la 'pace' in maggioranza. Bontempo, rivendicando l'accordo tra Udc e Forza Italia che ha rafforzato la posizione del vicesindaco Raffaele Daniele, aveva parlato, riferendosi alla Lega, di "incomprensibile e sterile atteggiamento di partner politici che nulla di concreto hanno a rivendicare se non una visibilità del tutto infantile e discutibile".

A questo punto, "l’avvio della seconda fase della legislatura - ha voluto sottolineare il coordinatore regionale della Lega - dovrà essere contrassegnato dal raggiungimento degli obiettivi. Primo fra tutti quello della salvaguardia e dello sviluppo del Gran Sasso. E’ inaccettabile che la montagna aquilana oggi sia morente, priva di servizi e senza una prospettiva immediata, bloccata dalle lungaggini burocratiche, dall’assenza di risorse certe e da sterili protezionismi che nulla hanno a che vedere con la tutela ambientale. Urgono risposte concrete nel più breve tempo possibile: basta riempirsi la bocca con concetti vuoti, è il tempo dei fatti”.

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