E’ sul rilancio del Gran Sasso che si sta ‘giocando’ l’ultimo braccio di ferro tra le forze di centrodestra che guidano il Comune dell'Aquila, ne scrivevamo nei giorni scorsi: se la Lega, oramai isolata in maggioranza sebbene sia stata siglata una sorta di tregua a valle della crisi aperta sul bilancio di previsione, per bocca del coordinatore regionale Luigi D’Eramo ha annunciato l’istituzione di una task force, preannunciando l’arrivo in città, nel mese di febbraio, del presidente dell’ottava commissione della Camera ‘Ambiente, territorio e lavori pubblici’ Alessandro Benvenuto, dell’europarlamentare Massimo Casanova e dell’ex sottosegretario all’ambiente Vannia Grava “per imprimere una accelerazione concreta, a partire dal processo di verifica e di rimodulazione di Sic e Zps”, le altre forze di maggioranza stamane, in conferenza stampa, si sono presentate, di fatto, come una task force già costituita.
Intorno al tavolo, il gruppo consiliare di Forza Italia col capogruppo Giorgio De Matteis, il consigliere provinciale con delega ai parchi Berardino Morelli, la presidente della Commissione ‘Politiche sociali, culturali e formative’ Chiara Mancinelli, il presidente della Commissione ‘Affari istituzionali’ Marcello Dundee, il capogruppo dell’Udc e presidente della Commissione speciale d’inchiesta sui fondi del 4% Luciano Bontempo, il capogruppo di Benvenuto presente e delegato al Parco del Comune dell’Aquila Daniele D’Angelo, esponente di Fratelli d’Italia.
De Matteis ha anticipato una notizia attesa da anni: “nel 2003, la Giunta regionale approvò il Piano d’area del Gran Sasso, per intenderci il piano regolatore della montagna, lo strumento urbanistico che prevedeva una serie di interventi; lo rivendico con orgoglio, avendoci lavorato in prima persona. Dal 2004, si è lavorato – con estrema lentezza – al Piano del Parco, lo strumento all’interno del quale andava calato il Piano d’area: ebbene, il provvedimento è stato trasmesso per la definitiva approvazione alle Regioni entro cui sono ricompresi i confini del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: l’Abruzzo lo ha approvato, il Lazio lo ha approvato e la notizia è che finalmente è arrivato il via libera anche delle Marche”.
Dunque, “finalmente possiamo iniziare a parlare di sviluppo reale del Gran Sasso, possiamo iniziare a ragionare di investimenti. E’ un passaggio fondamentale”, ha tenuto a ribadire De Matteis. Che ha invitato il governatore Marco Marsilio a farsi parte diligente affinché Fabrizio Curcio, da novembre a capo della struttura tecnica di Palazzo Chigi per il coordinamento dei processi di ricostruzione e sviluppo delle aree terremotate, convochi finalmente il tavolo trasferendo al Comune dell'Aquila i 9 milioni di fondi Cipe destinati, appunto, allo sviluppo del Gran Sasso.
“E’ un messaggio che lanciamo alla città e agli operatori economici del Gran Sasso, in particolare: è tempo di agire per rilanciare la nostra montagna. Qui ci sono competenze di carattere politico, amministrativo e tecnico” ha tenuto a ribadire De Matteis, con un filo diretto tra Comune e Provincia che, finalmente, viaggiano nella stessa direzione. Tra l’altro, il Direttivo del Parco verrà rinnovato a breve e, dunque, ci auguriamo che l’assemblea dei sindaci e il Ministero siano rapidi e concreti auspicando, altresì, che il presidente Tommaso Navarra si dia finalmente una smucchiata”.
Il tavolo riunito stamane ha già indicato la rotta: la priorità è investire sulle infrastrutture di risalita, realizzando, in particolare, il così detto ‘secondo arroccamento’ – “la funivia di Fonte Cerreto è sottodimensionata, c’è bisogno di nuovi impianti a fune, moderni e veloci, capaci di garantire una portata di almeno 2000 persone l’ora”, ha sottolineato il capogruppo Udc Luciano Bontempo – spingendo sull’innevamento artificiale: “come Commissione speciale sui fondi del 4%, intendiamo dare l’indicazione chiara di utilizzare le risorse per lo sviluppo per sostenere le progettualità che il Centro turistico del Gran Sasso saprà mettere in campo; i fondi per l’innevamento artificiale ci sono, insomma: bisogna agire”.
D’altra parte, ha aggiunto Daniele D’Angelo, “le minime registrate da novembre a maggio sul Gran Sasso indicano che sulla nostra montagna si può sciare per 8 mesi l’anno, unica località in Italia. Finalmente, il Parco non potrà più mettere lacci e lacciuoli ad un serio programma di sviluppo della nostra montagna”.
In questo senso, “è chiaro che il programma redatto da Invitalia andrà rivisitato, sta nelle cose, ma bisogna avere le idee chiare su come intervenire concretamente” hanno chiarito gli esponenti della maggioranza di centrodestra. Significa pensare anche al turismo estivo, ha proseguito D’Angelo: sull’arco alpino sono stati realizzati sentieri percorribili da chiunque; sulle cime di Lavaredo è stata realizzata una strada per portare i disabili in quota, oltre i 3mila metri; i così detti ‘quattro Passi’ sulle Dolomiti sono stati collegati con una pista ciclabile lunga 148 km. E’ in questa direzione che bisognerà andare: se ne parlerà agli Stati generali della Montagna che Fratelli d’Italia ha organizzato a Roccaraso, dal 31 gennaio al 2 febbraio”.
“Gli intenti lasciamo ad altri”, ha aggiunto il consigliere provinciale con delega ai Parchi Berardino Morelli; “noi intendiamo promuovere progetti concreti, sostenere le realtà produttive che vogliano investire sulla nostra montagna, in un’ottica d’insieme che non guardi solo al Gran Sasso ma all’appennino centrale, a creare le condizioni affinché si sviluppi un indotto economico”.
I consiglieri presenti stamane non hanno voluto alimentare polemiche con la Lega: “si stanno concentrando sulla rimodulazione del Sic e, ovviamente, siamo perfettamente in linea con loro; d’altra parte, non si tratta di una novità: se ne sta discutendo da anni. E’ un problema che esiste e che va risolto. Noi stiamo lavorando, invece, per sostenere l’economia del territorio, non fossilizzandoci sui vincoli: era necessario avere uno strumento urbanistico, economico e finanziario. Ora ce l’abbiamo. Si tratta, però, di due binari che corrono paralleli”.
Certo è che rappresenta un messaggio politico piuttosto chiaro agli alleati del Carroccio, e cioè che non vi è alcuna intenzione di lasciare l’argomento in mano alla Lega come strumento di pressione sulla maggioranza. A dire che, oltre le parole, la spaccatura resta ed è sempre più evidente. Così come è evidente un asse che va consolidandosi tra De Matteis e il sindaco Biondi in chiave anti-Lega, come si sussurra da tempo nei corridoi di Palazzo Fibbioni.