“La candidatura di Fabrizio Di Stefano a sindaco di Chieti credo sia un dato scontato, per due ordini di motivi: il primo, sono convinto che la Lega abbia offerto alla coalizione il miglior profilo possibile per vincere le elezioni e guidare la città. Di Stefano è un amministratore, ha già svolto il ruolo di consigliere comunale, è stato più volte consigliere regionale e più volte parlamentare: ha le caratteristiche giuste per essere una perfetta sintesi della coalizione di centrodestra ed aprire ad altre forze che guardano a noi con interesse. Il secondo motivo è squisitamente politico; in due anni e mezzo sono andati al voto tre capoluoghi di provincia: a L’Aquila e Teramo il candidato sindaco l’ha espresso Fratelli d’Italia, a Pescara Forza Italia e, dunque, è chiaro che a Chieti l'indicazione spetti alla Lega. Mi pare si sia raggiunta la perfetta coniugazione tra le legittime rivendicazioni politiche e la scelta di uno dei migliori uomini del centrodestra”.
Luigi D’Eramo, deputato, coordinatore regionale della Lega, non intende fare passi indietro: a Chieti, il candidato sindaco della coalizione di centrodestra dovrà essere Fabrizio Di Stefano. E sul punto, non ci sono spazi di trattativa: se Fratelli d’Italia e Forza Italia dovessero mettersi di traverso, le ripercussioni minerebbero il difficile equilibrio raggiunto all’Emiciclo.
D’Eramo tende a ridimensionare i dissidi dei mesi scorsi, ma lancia messaggi piuttosto chiari nell’intervista rilasciata alla trasmissione Polis, su laQtv: “Stiamo attuando ciò che gli elettori ci hanno chiesto, accordandoci il 28% delle preferenze: imprimere, cioè, un passo particolarmente veloce rispetto ad una serie di temi che abbiamo voluto approfondire nei primi mesi di legislatura per poi presentare delle proposte di legge, sei delle quali già finanziate in legge di bilancio; altre saranno presentate nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Abbiamo assunto degli impegni con gli abruzzesi e vogliamo mantenerli. Mi rendo conto che qualcuno possa soffrire la velocità dell’azione legislativa della Lega, ma siamo una coalizione forte e responsabile e, seppure c’è stata qualche difficoltà di rapporti, sono convinto che le criticità siano state superate e i problemi risolti. D’altra parte, siamo la prima forza politica in Abruzzo, la prima forza in termini di rappresentanza elettiva all’interno del Consiglio: spetta a noi portare il carico e il peso della responsabilità, spetta a noi realizzare le aspettative degli abruzzesi”.
Parole che suonano come un avvertimento, l’ennesimo, al governatore Marco Marsilio. E non soltanto al presidente della Giunta, evidentemente. Il prossimo banco di prova sarà il voto consiliare sulla figura da indicare come membro non togato della Corte dei Conti: “In più di una circostanza abbiamo mostrato perplessità sulla procedura adottata per la nomina di Paolo Gatti; lo ribadiamo, il problema non è il nome - non abbiamo nulla contro Gatti - bensì la procedura che è stata seguita: detto questo, siamo convinti che ogni qual volta si dia la possibilità al Consiglio di potersi esprimere si fa la cosa giusta. Dunque, dovrà essere il Consiglio regionale a dare l'indicazione. Il voto della maggioranza sarà unanime: se il profilo indicato sarà quello di Gatti convergeremo su di lui, se emergeranno altri profili li valuteremo”.
Dai livelli regionali a quelli locali, D’Eramo torna sulla crisi della maggioranza di centrodestra alla guida del Comune dell’Aquila, con la Lega che ha disertato i lavori del Consiglio per l’approvazione del bilancio di previsione: “Abbiamo inteso manifestare le nostre perplessità sull’azione amministrativa non presentandoci alla seduta dell'assise che, giusto ribadirlo, era di prima convocazione: la seconda era fissata il 30 dicembre, nei termini previsti dalla legge, e figuriamoci se non avessimo proseguito sulla strada della buona azione amministrativa che abbiamo intrapreso. Va ricordato, altresì, che il bilancio di previsione si è potuto chiudere con mesi d’anticipo rispetto agli anni passati per i 20 milioni di euro – 10 milioni per il 2020 e 10 milioni per il 2021 – assicurati al Comune da un emendamento voluto e sostenuto dalla Lega a copertura delle maggiori spese e delle minori entrate sofferte dall’Ente per gli effetti del sisma del 2009”.
A dire che la Lega ha inteso mandare un messaggio politico chiaro al sindaco Biondi e alla maggioranza, ma non si sarebbe sottratta al voto sul bilancio in seconda convocazione. “Avevamo già ribadito la necessità di specificare meglio quale fosse la navigazione amministrativa e politica da seguire, avevamo chiesto si stabilissero dei punti programmatici da cogliere, con l’impegno a verificare il lavoro fatto ogni 5 o 6 mesi: purtroppo, non è avvenuto. Così come avevamo chiesto di fare il punto su questioni che riteniamo importanti, dal piano del commercio allo sviluppo del Gran Sasso, temi fondamentali rispetto ai quali, in campagna elettorale, avevamo assunto degli impegni con il nostro elettorato. Se si deroga agli impegni presi, e può accadere per mille motivi, o si spiegano le ragioni alla città o si rischia di essere tacciati di incoerenza”.
Per questi motivi, la Lega ha inteso lanciare un messaggio politico chiaro. Una scelta politica forte – riconosce D’Eramo – “come quella di aprire ad una forza di minoranza”, aggiunge, facendo riferimento al ‘sostegno’ arrivato al sindaco Biondi dal Passo Possibile che, stando in aula, ha assicurato il numero legale consentendo l’approvazione del bilancio. “Non stiamo certo dicendo che l’opposizione non possa condividere il contenuto di una proposta di bilancio: la condivisione, però, non può passare dall’approvazione di emendamenti che vanno a modificare il provvedimento, il più politico tra gli atti che una maggioranza è chiamata a licenziare”.
E poi, prosegue D’Eramo, “da troppo tempo c’è un chiacchiericcio, al quale non ho mai voluto credere e a cui continuo a non credere, su una presunta ‘simpatia’, definiamola così, tra una parte della maggioranza e il gruppo del Passo Possibile. Credo che la maggioranza uscita vincitrice dalle elezioni debba fare cose concrete: se una parte dell’opposizione intende condividere l’azione amministrativa, non può che farci piacere. Tuttavia, non possiamo rinunciare agli impegni assunti con i nostri elettori per costruire vie di uscite consiliari che non hanno alcun senso politico e amministrativo”.
Tra le questioni sollevate dalla Lega, il rilancio del Gran Sasso con D’Eramo che, nei giorni scorsi, ha annunciato di voler dar vita ad una task force: “in campagna elettorale, il sindaco ha sottoscritto la 'Carta dell’Aquila' redatta dal comitato spontaneo SaveGranSasso; in quel documento, ci sono risoluzioni chiare da assumere che, d’altra parte, come opposizione di centrodestra all’esecutivo guidato da Massimo Cialente avevamo sostenuto, fino a raccogliere e autenticare le firme sulla proposta di referendum lanciata dal comitato. Ci sono forze politiche che, probabilmente, hanno cambiato idea, ed è legittimo; la Lega resta ferma sui punti condivisi in campagna elettorale: confronto serrato con l’Europa, rimodulazione di sic e zps, possibilità di sviluppare impianti e così via. E’ l’impegno che abbiamo assunto, come coalizione, due anni e mezzo fa. La task force è un tentativo per accelerare rispetto ad una situazione che sembrerebbe stagnare, anche dal punto di vista del decisionismo politico e amministrativo. Vi pare normale che nel 2020 si vada a rubare il gasolio da una cisterna a Campo Imperatore e che il furto possa mettere in tale difficoltà il Centro turistico del Gran Sasso da pregiudicare il pagamento degli stipendi ai lavoratori? Per sbloccare una situazione che sta condannando a morte il Gran Sasso è necessario assumere scelte forti e coraggiose proseguendo sulla strada tracciata”.
D’Eramo non si sottrae ad una domanda sul taglio di alcune corse sulla tratta L’Aquila-Roma deciso da Tua, la società del trasporto pubblico regionale guidato da un alto esponente della Lega, Gianfranco Giuliante: “Ho sollecitato il presidente di Tua e il nostro capogruppo in Consiglio regionale a fornirmi tempestivamente la documentazione relativa alla procedura messa in atto; cercherò di comprendere con loro cosa può essere fatto a tutela di un servizio fondamentale per la nostra città. Sono convinto che saremo capaci di dare le risposte attese in pochi giorni”.