Oltre quattro ore di Consiglio comunale sullo sviluppo del Gran Sasso, aperto agli interventi del vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente, del presidente del Parco nazionale del Gran Sasso, l'avvocato Tommaso Navarra, dell'amministratore unico del Ctgs Dino Pignatelli, di Fausto Tatone dell'associazione Progetto Montagna / Save Gran Sasso, della referente Federalberghi Ada Fiordigigli a nome degli imprenditori e degli operatori della montagna e dell'avvocato Gianluca Museo, delegato di Regione Abruzzo al Collegio nazionale dei maestri di sci. Assenti le associazioni ambientaliste che, a quanto si apprende, non sono state invitate: si tratta di un segnale nient'affatto edificante.
Una assise voluta dal gruppo di Forza Italia, in particolare dal capogruppo Giorgio De Matteis e che, di fatto, ha reso evidente come il progetto di sviluppo del Gran Sasso sia ancora all'anno zero, per responsabilità diffuse che vengono da lontano e che non possono essere imputate solo e soltanto alle amministrazioni comunali, quella passata e quella attuale, sebbene si sia perso tempo, e tanto, ed ora è tempo di provare a rincorrere per mettere le pezze ad una situazione che, ad oggi, non può che dirsi sconfortante.
E' emerso altro, stamane: innanzitutto, la mancata concertazione, in questi anni, tra Comune, Regione, Parco nazionale del Gran Sasso e Comunità del parco; in secondo luogo, una strisciante contrapposizione politica tra forze di maggioranza, con Forza Italia che, di fatto, ha sottolineato come oggi, e non ieri, vi siano gli strumenti adeguati per avviare la progettazione degli interventi per il rilancio economico della montagna, se è vero che, finalmente, si è arrivati all'approvazione del Piano del Parco dentro cui è stato calato il Piano d'Area, e la Lega dall'altra che ha sposato la causa portata avanti negli anni da Progetto Montagna / Save Gran Sasso - e ribadita stamane da Fausto Tatone - per la ridefinizione dei confini di sic, siti d'interesse comunitario, e zps, zone a protezione speciale.
In questo senso, la notizia è che il 28 gennaio scorso il vice presidente della Giunta, Emanuele Imprudente, ha preso carta e penna e inviato una lettera al Ministero dell'Ambiente sottolineando come non ci sia stata la dovuta pubblicizzazione e pubblicazione sul Bollettino ufficiale al momento della definizione dei confini, nel 2004, così come previsto dalla legge; la Regione avrebbe trasmesso al Ministero una nota spiegando di non aver dato seguito alla prescritta pubblicazione ma di aver organizzato sul territorio momenti di consultazione ed assembleari per favorire la richiesta partecipazione delle comunità territoriali. Della nota, però, non c'è più traccia. E per questo, Imprudente ha chiesto al Ministero di aprire un tavolo di confronto e di concertazione per rivedere i confini, a saldo zero, liberando aree già antropizzate e sottoposte a vincolo e mettendo sotto tutela altre zone di pregio.
L'assessore regionale con delega ai Parchi ha lasciato intendere che l'Ente potrebbe andare fino in fondo, impugnando l'attuale definizione dei confini di sic e zps, qualora il Ministero dovesse mostrarsi sordo alle richieste; tuttavia, l'auspicio di Imprudente è che si possa aprire un confronto per addivenire ad una rivisitazione che, comunque, dovrebbe poi essere vagliata e approvata dalla Unione Europea.
Un iter nient'affatto semplice, e tanto meno scontato, che potrebbe durare anni.
E' per questo che De Matteis, e così il consigliere d'opposizione Stefano Albano (Pd), hanno insistito affinché, intanto, si proceda avviando gli investimenti previsti. Tuttavia, e sul punto è tornato proprio Albano, va prima costruita un progetto capace di delineare, fuori dagli steccati ideologici e studi alla mano, con approfondimenti scientifici e analisi di mercato ed economiche qualificate, uno sviluppo possibile, e sostenibile, della nostra montagna, intesa come Gran Sasso e territorio circostante, che passi da un rilancio dei borghi e dalla de-stagionalizzazione dell'offerta che non significa, certo, lasciare indietro lo sci da discesa e l'alpinismo. Anzi.
E' questo che manca, ancora oggi. E' su questo che si deve lavorare, da domani; d'altra parte, le risorse economiche ci sono.
Dunque, a conclusione dei lavori il Consiglio comunale ha approvato un documento - col voto contrario del solo Giustino Masciocco (Articolo 1), il Pd non ha partecipato al voto - che, tra l'altro, impegna il sindaco e la giunta comunale "ad attivare le procedure per la predisposizione dei progetti per le infrastrutture utili per una maggiore fruibilità ai fini turistici e ricettivi dell'area del Gran Sasso, così da avviare le necessarie istruttorie da parte degli Enti preposti per la loro approvazione" e a "promuovere l'istituzione di un tavolo di confronto con l'Ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga e gli altri portatori di interesse per la definizione di poche ma chiare norme condivise, tali da rendere il Regolamento del Parco strumento agile di sicuro sostegno allo sviluppo economico e sociale del Gran Sasso".
La mozione riguardante le azioni per lo sviluppo del Gran Sasso era firmata dai capigruppo Lancia (Fdi), De Santis (Lega), D'Angelo (Benvenuto Presente), De Matteis (Fi) ed è stata integrata dagli emendamenti presentati dal gruppo "Il Passo Possibile"; altre modifiche proposte dai gruppi Pd e Italia Viva non sono stati approvati.
Biondi "Amministrazione dalla parte della montagna"
"L'amministrazione comunale è dalla parte della montagna aquilana, di chi vive quei luoghi, degli operatori, del territorio. Sviluppo è e sarà se tutti i soggetti realmente interessati saranno capaci di confrontarsi anteponendo l'interesse comune all'individualismo e all'autoreferenzialità che sino ad oggi hanno ostacolato un percorso di rilancio atteso e mai concretizzato".
Lo ha dichiarato il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, nel corso del Consiglio comunale straordinario di oggi incentrato sulle problematiche e le prospettive del Gran Sasso.
Il primo cittadino ha fatto il punto sia sugli aspetti normativo/regolamentari che insistono sul bacino sciistico di Campo Imperatore sia sulle risorse finalizzate alla realizzazione degli interventi per il suo potenziamento. "La bozza di regolamento del Parco Gran Sasso-Monti della Laga così com'è scritta è difettosa e deve essere rivista affinché i territori interessati possano applicarlo piuttosto che subirlo - ha esordito il sindaco - Apprezzo la disponibilità che il presidente del Parco, Tommaso Navarra, ha manifestato nel concedere un differimento dei termini per la sua approvazione, affinché possa essere il più possibile condiviso e partecipato, chiarendo che si tratta di una prima ipotesi di studio che non comporta l'applicazione delle norme di salvaguardia".
Ad oggi le risorse disponibili ammontano a poco meno di 13 milioni complessivi di euro, non 40 come è stato detto in passato. "Abbiamo richiesto un ulteriore finanziamento di 9 milioni di euro al Comitato d'indirizzo sui fondi ReStart, sul quale c'è già il parere positivo del gruppo tecnico, ma che non si riunisce da maggio 2019, nonostante le mie continue sollecitazioni. Mi sembra, spero, che con la guida di Fabrizio Curcio qualcosa stia cambiando. Come amministrazione abbiamo promosso uno studio per un piano d'interventi sul Gran Sasso, con cui non vogliamo né sostituire né rivedere ciò che è stato programmato. L'obiettivo è, semmai, completare ciò che è stato iniziato, colmarne i limiti affinché si possa progettare un futuro realizzabile e sostenibile".
"Come amministrazione ci siamo attivati per recuperare i 3 milioni di fondi regionali stanziati nel 2004 per la cabinovia di Montecristo che rischiavamo di perdere, e siamo pronti a collaborare con tutte le istituzioni e gli enti competenti affinché si possano attuare le azioni contenute nel Progetto speciale territoriale, approvato 16 anni fa in Regione".
Tinari: "Rilancio e sviluppo del Gran Sasso cruciali per l'economia del territorio"
“Il rilancio e lo sviluppo del Gran Sasso sono temi cruciali per l’economia del nostro territorio: ora è venuto il momento di pianificare progetti sostenibili di sviluppo e di investimento sulla montagna abruzzese, anche alla luce dell’approvazione del Piano d’area da parte delle Regioni dal Parco nazionale del Gran Sasso. Il Gran Sasso e il suo territorio vivono anche dei loro borghi tra i più belli d’Italia per i suoi prodotti tipici e nelle sue caratteristiche peculiari e uniche come flora e fauna”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari che ha ribadito come occorra “chiunque nella condizione di vivere le nostre montagne e di pensare anche agli impianti di risalita, ma non solo a quelli; bisogna ragionare su uno sviluppo sano, sostenibile. Lo dobbiamo alla città, al futuro dei nostri giovani, a coloro che in montagna vivono e lavorano. Come accade altrove, la nostra montagna deve diventare un motivo di orgoglio, una fonte di reddito e di lavoro, un patrimonio naturalistico, ben gestito in modo sinergico da amministratori, imprenditori, associazioni di categoria ed Ente parco. Questo il modello al quale noi dobbiamo aspirare”.
Sinistra Italiana: "Ennesima ed inutile presa in giro verso la collettività"
"Il Consiglio Comunale di oggi è l'ennesima ed inutile presa in giro verso la collettività".
Lo scrivono in una nota Enrico Perilli e Pierluigi Iannarelli di Sinistra Italiana. "In primis, stigmatizziamo come siano state invitate le Associazioni portatrici di interesse, meglio note come associazioni 'sviluppiste, ma non le associazioni ambientaliste. Questo è un vulnus, in quanto nei Consigli Direttivi dei Parchi, a norma di legge, è garantita una rappresentanza delle associazioni ambientaliste. Il paradosso è clamoroso, nel momento in cui si discute di aree protette, a dimostrazione della faziosità di questa Amministrazione. Siamo in presenza di un Consiglio fondamentalmente inutile, una mera prebenda pagata all'associazione sviluppista 'Save Gran Sasso', oramai ufficialmente braccio 'armato' della Lega locale e questo deve essere un monito anche per gli esponenti di centrosinistra che in passato hanno flirtato con quel mondo, amante del cemento".
Nel merito -aggiungono gli esponenti di Sinistra italiana - "si è discusso, come sempre negli ultimi trent'anni, di vincoli, aree protette e impianti di risalita, attribuendo in maniera assolutamente miope la responsabilità dello spopolamento e del mancato sviluppo, al Parco e ai vincoli ambientali. Basta spostarsi di qualche chilometro e si scopre che il Parco e i vincoli ambientali sono un enorme volano turistico e di sviluppo. La verità è che si è incapaci di pensare ad un modello integrato, olistico, di un turismo per 365 giorni rispettoso dell'ambiente, facendosi beffa dei cambiamenti climatici e dell'impatto economico che sarebbe enorme, assolutamente non redditizio e tutto a carico del Comune e dello Stato (si propone un modello antiquato)".
Di volta in volta le varie amministrazioni si impossessano di questo terreno, per meri scopi elettorali. "Per l'ennesima volta sarà solo una passerella che servirà al politico di turno a prendere qualche voto in più ma non cambierà assolutamente nulla. Noi di Sinistra Italiana sosteniamo da sempre la necessità di un modello integrato che tenga conto del rispetto dell'ambiente, del rispetto dell'economie, anche se sono soldi pubblici, e che possa introdurre una mentalità nuova. L'ordine del giorno della maggioranza contiene l'ennesimo tentativo di togliere tutela ad aree di grande pregio ambientale, portando a riferimento uno studio, per la verifica delle matrici ambientali, che sarà presentato a breve, chiaramente capzioso, in quanto di parte e finanziato con soldi pubblici. La maggioranza e i consiglieri di opposizione che hanno votato insieme alla maggioranza, puntano a rimuovere il SIC per favorire lo sviluppo dello sci da discesa, svelando una miopia clamorosa che per i prossimi venti anni produrrà un immobilismo totale; un pensiero unico su questo argomento che ha animato la Città per molti, troppi anni, per fortuna che ci sono stati consiglieri, come Giustino Masciocco, che hanno portato finalmente un nuovo punto di vista".