Partiamo dalla fredda cronaca: con 12 voti favorevoli dei commissari consiglieri che rappresentano i gruppi di Lega, Fratelli d’Italia e L’Aquila futura e 2 contrari (quelli del gruppo Misto, rappresentato da Roberto Jr Silveri), la Commissione Territorio ha approvato, stamane, due distinte delibere riguardanti altrettante richieste di cambio di destinazione d’uso.
Gli esponenti delle forze d’opposizione presenti - Pd, Il Passo Possibile, Coalizione sociale, L’Aquila sicurezza e lavoro, Cambiare Insieme - hanno abbandonato l’aula al momento del voto.
Il primo provvedimento prevede la rotazione da ‘zona per attrezzature direzionali’ a ‘zona per attrezzature commerciali’ di un compendio immobiliare di proprietà della ditta ‘Ventino srl’ di Francesca Specchio, sito in località Centi Colella, accanto al centro smistamento di Poste Italiane e confinante con il progetto speciale territoriale di Colle Macchione.
In sostanza, il privato intende realizzare una media struttura di vendita - così viene definita da progetto - non lontano dal centro commerciale 'L'Aquilone', dal 'Globo' e dal compendio 'Gran Panorama'; parliamo di un manufatto a sviluppo quadrangolare, su un unico livello, distinto in due settori, in maniera da configurare spazi di differenti superfici.
I locali sarebbero vocati ad accogliere locali commerciali per 2.500,00 mq, con servizi di vicinato per 600 mq e superfici destinate a bar per uno sviluppo di circa 200 mq. In cambio, la società proprietaria dei terreni s'impegnerebbe a realizzare parcheggi pubblici sul lato sud-est, su una superficie di 4.348,00 mq, a confine con l'area di sedime del centro di smistamento postale, e verde pubblico attrezzato con giochi ed elementi di arredo sul lato nord, su una superficie di 3.680 mq a confine con il pst di Collle Macchione, oltre a parcheggi pertinenzialiper 1.400 mq sui lati nord ed ovest, e ulteriori stalli a sud, nella zona già destinata a viabilità e parcheggi.
La seconda delibera, invece, prevede la rotazione da "attrezzature generali direzionali" ad "attrezzature generali commerciali" di 18.690 metri quadrati di un lotto sito in località Pettino, tra la strada statale 80, via Solaria e via Caduti sul lavoro. Il soggetto proponente, l’impresa Saeco, autorizzata dalla banca Bper proprietaria dei terreni, vorrebbe realizzare un insediamento commerciale su due distinti immobili, destinati ad ospitare tre attività di media distribuzione di differenti dimensioni, fisicamente e strutturalmente indipendenti, per una superficie coperta di 6.534 mq.
Il planivolumetrico prevede, altresì, opere di urbanizzazione primaria e secondaria, "necessarie a rendere completamente autonomo e fruibile l'insediamento commerciale". In particolare, 2.595 mq del lotto di cui si è chiesta la rotazione verrebbero destinati a verde pubblico, a monte, su via Solaria; 7.512 mq, invece, a viabilità e parcheggi. A sfogliare il progetto, si evince che gli accessi al lotto sono immaginati da via Salaria, con fronte unitario, e dalla strada statale 80, sdoppiato con una bretella in entrata e una in uscita. Verrebbe realizzata, altresì, una rotatoria in corrispondenza dell'incrocio tra la statale e via Solaria.
Ora, entrambe le delibere - presentate dall’assessore con delega all’Urbanistica Daniele Ferella (Lega) - dovranno essere discusse in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.
Fatta la cronaca, le valutazioni politiche.
Innanzitutto, va sottolineato che se non ci fossero state assenze tra i banchi dell’opposizione – non erano presenti il capogruppo di Italia Viva Paolo Romano che poteva esprimere due voti, il suo e quello di Elisabetta Vicini, e il capogruppo di Articolo 1 Giustino Masciocco – le minoranze avrebbero avuto i numeri per mandare sotto la maggioranza, se è vero che Roberto Jr Silveri, capogruppo del Misto e portatore, come detto, di due voti, ha votato avverso i provvedimenti di variazione di destinazione d’uso.
Questo per dire che la maggioranza di centrodestra, di nuovo, non aveva i numeri per licenziare le delibere: in effetti, oltre al voto contrario di Silveri va chiarito che ai lavori non ha partecipato il gruppo di Forza Italia, e si tratta di una scelta politica considerata l’assenza di tutti gli esponenti delegati a rappresentare gli azzurri in Commissione, e così il capogruppo dell’Udc Luciano Bontempo che ha lasciato l’aula anzitempo pur avendo risposto all’appello. Assente anche il capogruppo di Benvenuto presente, Daniele D’Angelo.
Non solo.
A nome di Fratelli d’Italia, il consigliere Leonardo Scimia ha inteso chiarire che il gruppo nutre “più dubbi che certezze” sui provvedimenti: il voto favorevole di stamane si spiega con la “volontà di dare seguito ad un iter amministrativo iniziato più di un anno fa”, anche per rispetto agli imprenditori proponenti che hanno pieno diritto di legge a presentare istanza di variazione d’uso dei terreni di loro proprietà; tuttavia, “non è affatto detto” che Fratelli d’Italia, in Consiglio, voterà a favore.
Se i meloniani dovessero votare contro, stante i mal di pancia di Forza Italia e la posizione contraria delle opposizioni, in aula la maggioranza di centrodestra non avrebbe i numeri per approvare le delibere, a meno che non venga meno il numero legale e si vada in seconda convocazione.
Lo sottolineiamo, questo passaggio, e c’è un motivo: la sensazione, in realtà, è che in pochi – Silveri è una eccezione, avendo avuto il coraggio di ribadire la sua ferma posizione contraria alla realizzazione di nuove superfici commerciali - vogliano assumersi pienamente la responsabilità di una decisione, in un senso o nell’altro.
E’ vero, le opposizioni stamane avevano l’occasione di fare uno sgambetto alla maggioranza e l’hanno persa; tuttavia, è la maggioranza che deve indicare una posizione chiara che attiene, più in generale, all’idea di sviluppo della città: al contrario Forza Italia non ha partecipato ai lavori di commissione, Fratelli d’Italia non ha voluto assumere una posizione chiara e la Lega, il partito che esprime l’assessore all’urbanistica, si è limitata a ribadire come le norme impongano alla Giunta di portare in Consiglio le proposte di variazione di destinazione d’uso – ed è vero – demandando all’assise la possibilità di accoglierle o respingerle.
Manca la visione politica: oltre gli aspetti amministrativi, la maggioranza di centrodestra - chiamata a guidare la città - è favorevole o contraria all’insediamento di nuovi parchi commerciali? Ravvede nelle proposte sottoposte dai privati l’interesse pubblico che dovrebbero sottendere all’accoglimento delle varianti urbanistiche? E qual è la strategia che sta ispirando il piano del commercio che dovrebbe essere in fase di stesura? Quale intendimento sta guidando il lavoro d’istruttoria del nuovo piano regolatore che la città aspetta da anni, tra una richiesta di variazione di destinazione d’uso e l’altra?
E’ su questo che si misura l’azione di governo, è a queste domande che in Consiglio comunale bisognerà dare una risposta chiara, possibilmente unitaria se una maggioranza unitaria ancora c’è; il resto, sono ‘giochetti’ d’aula che lasciano la città nell’indeterminatezza del progetto di sviluppo che si sta perseguendo, se di progetto si può parlare.