"La Commissione consiliare Territorio, in seconda convocazione e con una maggioranza politica di centrodestra ridotta per l'assenza dei gruppi di Forza Italia e dell'Udc, ha approvato la realizzazione di due nuovi parchi commerciali, assestando un colpo mortale ad uno sviluppo urbanistico e sociale lineare e pianificato e, soprattutto, alla rinascita del centro storico".
L'affondo è di Lelio De Santis, capogruppo di Cambiare insieme.
"Pur rispettando le legittime richieste di due imprenditori che intendono investire e fare il loro mestiere, l'Amministrazione comunale si assume una responsabilità pesante consentendo acriticamente la realizzazione di interventi urbanistici devastanti, come la variazione urbanistica di 40 mila mq. di territorio comunale 'da zona per attrezzature direzionali a zona per attività commerciali'. La zona ovest della città, già intasata da centri e strutture commerciali, si arricchisce di altri due centri commerciali: il primo, in località Centi Colella, adiacente al Centro di smistamento postale; il secondo, a Pettino, tra la Statale 80 e via Solaria, che si contenderanno la clientela di una città impoverita e spopolata, fregandosene dei tanti problemi, dal traffico all'inquinamento, che creeranno alla popolazione".
La decisione della Giunta comunale e della maggioranza politica presente in Commissione - aggiunge De Santis - "è molto grave perché:
- asseconda le richieste di insediamenti commerciali, prive di adeguati studi di fattibilità socio-economica e di sostenibilità ambientale;
- non tiene conto del quadro complessivo della presenza di strutture commerciali nella zona;
- non valuta attentamente il reale bisogno e le esigenze vere della popolazione;
- prescinde dalle scelte del Piano regolatore in itinere, la cui approvazione forse viene ritardata allo scopo;
- danneggia inesorabilmente la rinascita del centro storico, che solo a parole e con atti di indirizzo consiliari, l'Amministrazione comunale vuole perseguire.
Tutto questo avviene con una decisione assunta da una maggioranza di governo, divisa e cieca, che antepone ragioni di calcolo o di riposizionamento politico alla visione complessiva, all'interesse generale, al futuro della città".
Da tempo, conclude il consigliere d'opposizione, "ho richiamato l'attenzione della giunta comunale su questo tema delicato, nelle diverse sedi istituzionali, per evitare il rischio di un'occupazione selvaggia ed incontrollata del territorio, che può produrre solo speculazione e lasciare domani cattedrali nel deserto. Ma non tutto è perduto e la speranza è che il Consiglio comunale, a cui spetta l'ultima parola, abbia il coraggio di difendere il futuro della città e che i gruppi consiliari, assenti in Commissione, si assumano la responsabilità di un voto di chiaro dissenso".