Domenica, 15 Marzo 2020 18:10

Coronavirus Abruzzo, Verì: "Situazione critica ma sistema finora ha retto bene"

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La situazione è critica, inutile nasconderlo. Il nostro sistema sanitario regionale, però, sta reagendo bene all’emergenza e come assessore, oltre che come cittadina abruzzese, voglio ringraziare tutti gli operatori delle 4 Asl che da giorni stanno lavorando ininterrottamente per garantire la presa in carico e l’assistenza ai malati nelle nostre strutture”.

Lo sottolinea l’assessore alla salute, Nicoletta Verì, che commenta l’evoluzione della diffusione dei contagi nella nostra regione.

“In pochi giorni – continua – abbiamo assistito a un aumento notevole del numero dei contagi, che hanno portato a un corrispondente aumento di coloro per i quali è stato necessario il ricovero in terapia intensiva. Ad oggi sono 28 in tutta la regione, ma si tratta di un dato destinato purtroppo ad aumentare. All’ospedale di Pescara, ad esempio, il livello dell’emergenza ha raggiunto il valore 3 su una scala di 4. Siamo però riusciti, grazie anche ai provvedimenti che hanno sospeso i ricoveri e gli interventi programmati, a recuperare diversi posti di rianimazione che sono stati messi a disposizione dei pazienti contagiati dal Covid 19, in un’ottica di rete di presidi hub e spoke che interagiscono tra loro. In questo quadro si inserisce la riattivazione dei posti nel presidio G8 all’Aquila, come deciso nelle riunioni del Crea (il comitato regionale emergenze) che come assessore ho fortemente sostenuto insieme ai vertici della Asl, e che saranno a disposizione delle necessità di tutti gli ospedali abruzzesi”.

“A breve – aggiunge la Verì – saranno pronti altri posti nelle strutture pubbliche riconvertite temporaneamente per far fronte all’emergenza, in cui verranno trasferiti quei pazienti che non hanno bisogno di essere ricoverati in locali a pressione negativa, perché il loro quadro clinico consente questo regime di degenza in assoluta sicurezza”.

L’assessore rimarca come tutti gli attori coinvolti nella gestione della crisi, dalla Protezione Civile ai Servizi del Dipartimento Sanità, monitorano costantemente l’evolversi della situazione in collaborazione con le Asl.

“Tutte le Asl collaborano tra loro – spiega – per adeguare il piano di emergenza regionale a quelle che sono le esigenze del momento. E’ uno sforzo senza precedenti, perché non è affatto semplice spostare degenti da un ospedale ad un altro, liberando interi reparti in poche ore. Un modello flessibile, che finora ha dimostrato di essere in grado di reggere all’urto dell’epidemia. Questa emergenza sta dimostrando che l’Abruzzo è veramente uno, dal Gran Sasso all’Adriatico, ed è unito per combattere una battaglia senza precedenti, in cui ogni ospedale, ovunque si trovi, è parte di un sistema ed è pronto ad accogliere in ogni momento pazienti con esigenze cliniche diverse”.

“Da domani – conclude la Verì – sarà inoltre implementato un sistema che potenziare il flusso informativo tra Asl e Comuni, così da garantire anche la gestione del tracciamento dei contatti e degli isolamenti domiciliari”.

D'Alessandro (Italia Viva): "Ai medici e al personale sanitario subito i tamponi"

"Sono passati troppi giorni, non voglio fare polemica, ma denunciare con fermezza, che è scandaloso  che, ad oggi, medici e personale sanitario, ospedalieri, medici di base e pediatri che sono il front office con  il virus siano lasciati soli, non solo senza mascherine, ma senza che abbiano di diritto, per loro e per la sicurezza delle loro famiglie, per la sicurezza del loro lavoro, di effettuare il tampone per certificare le proprie condizioni, senza aspettare sintomi che, una volta manifestatatisi, sarebbe troppo tardi".

Ad affermarlo, in una nota, è il deputato abruzzese di Italia Viva Camillo D'Alessandro.

"Non possiamo ringraziarli ogni giorno e poi lasciarli solo senza concedere loro neanche il diritto ad eseguire con urgenza il tampone. Qual è la differenza tra Marsilio, che giustamente ha avuto diritto al tampone, per un solo contatto certificato avuto con un positivo (Il presidente della regione e segretario nazionale del PD Zingaretti), mentre a chi ha contatti, ogni giorno, con positivi e con centinaia di persone potenzialmente positive non viene riconosciuto lo stesso diritto?".

"Se la Regione vuole si può fare, dando immediato indirizzo alle Asl, che già avrebbero potuto agire in tutela del personale sanitario, ma non l'hanno fatto. Se le Asl non lo faranno,anche in modo programmato, mi vedrò costretto a portare la questione ad ogni livello. Non mappare il personale sanitario potrebbe avere conseguenze negative da ogni punto di vista. Se vohliamno ringraziare i nostri eroi quotidiani, il perosnale sanitario, non facciamolo a chiacchiere, almeno garantiamo il minimo supporto per farli operare in condizione di sicurezza per loro e per le loro famiglie".

Ultima modifica il Lunedì, 16 Marzo 2020 11:11

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