"Oggi come allora e in questi undici anni, il Partito Democratico è accanto all'Aquila e agli aquilani. Non è una questione di vicinanza e solidarietà: dalla rinascita del capoluogo dipende una porzione consistente del rilancio dell'Abruzzo".
Lo dichiarano Michele Fina, Francesco Piacente e Emanuela Di Giovambattista, rispettivamente segretario regionale, provinciale (L'Aquila) e comunale (L'Aquila) del Pd.
"Oggi è il giorno del ricordo e del raccoglimento, è il momento del dolore. Quella tragedia cambiò profondamente la vita di molti di noi, coloro che persero dei cari. A loro va la nostra più sincera e commossa vicinanza. L'Aquila, molti paesi del suo comprensorio vennero distrutti, ed è cominciato un lungo cammino di battaglie, di sofferenza, ma anche di passione e di progetti. Un cammino che presto L'Aquila e gli aquilani potranno rivendicare di fronte a tutta l'Italia".
Secondo Fina, Piacente e Di Giovambattista, "la ricostruzione è giunta a una fase avanzata, sebbene quella pubblica, e in particolare delle scuole, rimanga un nodo da sciogliere, su cui tuttavia a livello governativo sembrano essere stati messi in campo giusti impegni e premesse. Senza alcuna presunzione, ma con la consapevolezza di potere dire di avere fatto il nostro dovere, il Pd può dire di non avere mai abbandonato L'Aquila: con i suoi esponenti locali che sempre, a cominciare dalla difficilissima prima fase, hanno giustamente messo davanti le esigenze dell'Aquila e degli aquilani, anche a costo di ingaggiare scontri con i propri riferimenti nazionali. Un atteggiamento utile, perché se il cratere aquilano oggi ha a disposizione la mole adeguata e continuativa di risorse, è per il fondamentale impegno del Pd a livello di governo nazionale. Infine L'Aquila è diventata orgogliosamente un laboratorio, di misure e progetti, perché la tragedia di un terremoto che ha colpito così profondamente una città così importante e un centro storico così vitale non hanno precedenti nella storia nazionale recente. Di accompagnare la ricostruzione edilizia con misure che dessero il giusto contributo al rilancio economico e sociale è stata una giusta intuizione del Pd, che ha raccolto le spinte e i suggerimenti del tessuto cittadino, ed è anche grazie a quest'assillo che L'Aquila può dirsi una città viva, che guarda avanti, che è sì ancora al lavoro per rimarginare le ferite di quella tragica notte ma anche per costruire nuove opportunità, un'identità in movimento".
I tre segretari del Pd concludono: "L'Aquila è un cantiere, a tanti livelli. Fermarsi e ricordare il 6 aprile 2009 è per il Partito Democratico il modo migliore per guardare al futuro, anche oggi, nel pieno dell'emergenza che stavolta tutto il Paese sta attraversando. L'Aquila e gli aquilani possono offrire un contributo nuovo al dibattito sul dopo, in questo senso, possono con cognizione di causa affermare che è possibile, da una crisi, rimboccarsi le maniche, ricostruire tenendo presente l'orizzonte di un futuro migliore. E' una lezione che il Pd non dimentica".