Mercoledì, 15 Aprile 2020 15:49

Ospedale Covid di Pescara, il Pd: "Spesa enorme, qual è la strategia?"

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All’Abruzzo serve davvero un super ospedale Covid come quello che sarà allestito a Pescara?

A poche ore dalla chiusura della gara d’appalto lampo predisposta dalla Regione su decreto del presidente Marsilio, iniziano a chiederselo in molti.

Le opposizioni – Pd in testa - incalzano la giunta regionale per capire se la scelta di realizzare il nuovo ospedale faccia parte di una strategia più ampia, studiata per affrontare la cosiddetta fase 2, ossia il progressivo e graduale ritorno alla normalità con la riapertura di uffici, attività commerciali, scuole e università.

Ma anche all’interno del centrodestra gli animi non sono proprio sereni. C’è un certo imbarazzo – che filtra soprattutto attraverso il silenzio in cui si sono rinchiusi alcuni partiti - nel giustificare un investimento da 11 milioni di euro (7 provenienti dalla Protezione civile, 3 dalla Banca d’Italia e 1 messo a disposizione dalla Asl) per 214 posti letto, di cui 40 di terapia intensiva e 174 di degenza, concentrato sulla sola città di Pescara.

Qualcuno parla dell’ennesima decisione che rafforzerà la costa a discapito degli altri territori - aree interne in primis - qualcuno addirittura sospetta che il fine dell’operazione sia un altro, quello di preparare il terreno, quando si tratterà di rimettere mano alla riorganizzazione della rete ospedaliera, per il momento sospesa, all’istituzione del Dea di secondo livello pescarese.

Ieri Pierluigi Biondi, nel suo quotidiano punto stampa, ha detto che non è in atto nessun sbilanciamento in favore di Pescara perché anche all’Aquila – così come nelle altre 3 province, secondo quanto stabilito dal piano di emergenza regionale - si sta costituendo un hub Covid. Il primo cittadino ha elencato tutti i fondi che sono stati messi a disposizione o sbloccati sin qui dall’inizio dell’emergenza in favore del S. Salvatore ma va detto che alcuni di essi  – per esempio i soldi per il completamento del delta medico o quelli per la centrale unica del 118 – sono finanziamenti che erano già disponibili da anni.

La procedura per l’assegnazione dell’appalto per il nuovo ospedale - che sorgerà in una palazzina ex Ivap semi dismessa che si trova su via Rigopiano, collegata a un blocco dell’ospedale Santo Spirito ma da questo separata – è stata avviata dalla Regione con un decreto firmato da Marsilio venerdì santo. Una gara lampo, espletata nel bel mezzo delle festività di Pasqua, di cui però non si sa praticamente nulla: gli atti non sono reperibili sui siti istituzionali dell’ente, così come non c’è traccia del decreto firmato da Marsilio.  

Ci si chiede, inoltre, se i 40 nuovi posti letto di terapia intensiva che ospiterà il nuovo ospedale siano una dotazione necessaria, a fronte sia del fatto che in questo momento c'è un surplus sia soprattutto dell’andamento che l’epidemia sta avendo in Abruzzo. L’ultimo bollettino parla di 52 ricoverati nelle terapie intensive su un totale di 2245 contagiati. Numeri destinati probabilmente a scendere ancora, di qui a qualche settimana, quando l’ospedale Covid di Pescara dovrebbe essere ultimato (per la fine lavori si parla di giugno-luglio).

Il paragone più immediato è quello con l'ospedale Covid costruito a Milano. Ha aperto una settimana fa, è costato 21 milioni di euro e per ora accoglie solo dieci pazienti.

Se invece, afferma il Pd, "la scelta di ulteriori posti di terapia intensiva si basa su una previsione", magari relativa alla fase 2, allora sarebbe bene che la Regione comunicasse, attraverso i vertici degli organi istituzionali e tecnico-sicentifici, quali sono gli scenari attesi.

Verì: "La rete ospedaliera ha retto bene ma dobbiamo prepaparci a ogni scenario"

L’assessore alla Sanità Nicoletta Verì ha ripetuto più volte, l’ultima questa mattina, che la rete ospedaliera pubblica abruzzese ha retto bene, finora, l’urto dell’emergenza (ciononostante la Regione ha deciso di portare comunque, giorni fa, il livello di allerta da 3 a 4, il massimo possibile, dando il via libera alla possibilità di ricorrere anche alle strutture private per ospitare i malati Covid).

“Anche se i numeri sembrano fornire qualche spiraglio di speranza, dobbiamo essere pronti ad affrontare qualunque scenario, anche il peggiore, che speriamo non si prospetti mai, in totale sicurezza ed efficienza” afferma Verì “La rete di presidi ospedalieri dedicati al Covid che si sta delineando nella nostra regione, ci consente di iniziare a programmare un piano per la riapertura di tutti gli servizi sanitari, ripristinando l’assistenza che eravamo stati costretti a rimodulare per far fronte all’assistenza”.

Le 13 domande del Pd

Il Pd chiede spiegazioni più dettagliate su come la Regione ha intenzione di affrontare questa fase di transizione.

“Avvertiamo con dolore e con crescente preoccupazione” scrivono in una lettera aperta inviata a Marsilio, Imprudente, Verì e al commissario Albani Stefania Pezzopane, Massimo Cialente, Emanuela Di Giovambattista, Pierpaolo Pietrucci e Francesco Piacente “La mancanza di un quadro di riferimento e di una strategia nello gestire l'emergenza e programmare la fase 2. Abbiamo appreso dalla stampa la notizia di una velocissima procedura per allestire un ospedale Covid19 a Pescara con un ingente investimento di risorse pubbliche dello Stato, messe a disposizione su richiesta della Regione. Una spesa enorme, per allestire ulteriori 214 posti di cui 40 di terapia intensiva. Ma ci sfugge il quadro strategico entro cui si colloca questa impegnativa scelta”.

Vogliamo sapere che previsioni sono state sul contagio in Abruzzo e sui ricoveri. Se servono questi ulteriori posti di terapia intensiva, evidentemente le affermazioni rassicuranti sul contagio sono prive di base scientifica. Cosa sta davvero accadendo in Abruzzo? Cosa non sta funzionando nella azione di prevenzione della Regione e delle Asl?”.

“Stando agli atti ci sembra di capire che si prevedono tempi difficili nella nostra regione. Perché non lo dite a noi cittadini? O non è così, e tutto sta funzionando e quindi i ricoveri stanno diminuendo?”.

“Le scelte fatte finora fanno pensare che prevedete una situazione in crescendo, infatti: avete collocato l'Abruzzo nella fase 4, stesso livello attribuito a zone con numeri molto alti di contagi, e decessi; avete deliberato atti molto impegnativi che coinvolgono persino le cliniche private; avete promosso una procedura superveloce per allestire un nuovo ospedale Covid con ulteriori 214 letti e posti di Terapia Intensiva a Pescara. Sentiamo parlare di ulteriori terapie intensive negli ospedali di L'Aquila e non solo”.

“Rispondeteci allora” continuano i dem “a queste 13 domande":
1) Cosa prevedete, e cosa avete previsto possa accadere in Abruzzo in termini di contagio da Covid19? La scelta di ulteriori posti di TI evidentemente si basa su una previsione di cui vorremo, dovremmo, venire a conoscenza
2) In particolare su cosa, quali calcoli, studi, analisi epidemiologiche si basano queste scelte? 3)Quanti posti di terapia intensiva e subintensiva abbiamo alla data di oggi e di quanti posti l'Abruzzo avrebbe ancora bisogno?
4) Quanti ricoveri prevedete nelle prossime settimane e mesi?
5) Ma soprattutto, che piano e quali metodi sono stati approntati per affrontare la fase 2?
6) A fronte degli 11 milioni impegnati per l'ospedale Covid19, quante risorse vengono impegnate per allestire e potenziare i laboratori, e nel caso dove, nei diversi territori della Regione Abruzzo?
7) Avete già deciso ed organizzato una campagna di tamponi su tutta la popolazione, a partire dal personale sanitario e coloro che stanno tornando al lavoro; non ritenete che questa sia una priorità? Quanti tamponi pensate di dover fare al giorno?
8) Quando inizia in Abruzzo la fase 2 sanitaria con i test seriologici?
9) Avete intenzione di organizzare una seria medicina del territorio in collaborazione con i medici di base per affrontare questa fase di prevenzione e di prossimità?
10) Quando sarà possibile prevedere come accade in altre regioni visite in casa?
11) Avete previsto, alla luce delle osservazioni ormai acclarate degli epidemiologi, come risolvere il problema del contagio domestico per i sospetti costretti in quarantena?
12) Non ritenete che il commissario Albani debba finalmente è quotidianamente riferire i dati riguardanti l'Abruzzo e le azioni conseguenti ai dati rappresentati, assumendosi le sue responsabilità tecniche?
13) Quali sono le scelte riguardanti l'ospedale dell'Aquila, a marzo indicato dall'assessore Liris come ospedale Covid, e quale la sorte degli ospedali della Asl della Provincia dell'Aquila e del resto della Regione?

La nota del consigliere regionale Sandro Mariani (Abruzzo in Comune)

"Marsilio e Sospiri con un colpo di mano e senza discussione alcuna, decidono a tavolino le sorti della sanità abruzzese. 7 milioni di euro verranno affidati, con gara bandita tramite piattaforma il giorno di Pasquetta e con chiusura prevista per questa sera, per realizzare a Pescara un lotto dedicato all'emergenza.  Il modello Veneto non ha insegnato nulla a chi governa l'Abruzzo: ad oggi non c'è un piano significativo di prevenzione e potenziamento  della medicina del territorio ma si spendono milioni per strategie che nulla hanno a che fare con il benessere dei cittadini. Dopo aver dato letteralmente i numeri nelle varie dichiarazioni pubbliche, "170 posti letto, 40 posti di terapia intensiva", oggi si scopre, in parte perché passaggi e documenti sono ancora avvolti da fitte nebbie, che i posti letto da realizzare nel quarto lotto del Santo Spirito di Pescara sono solo 98".

Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale di Abruzzo in Comune Sandro Mariani.

"Occorreranno due mesi per portare a termine i lavori del nuovo edificio, in un Ospedale, quello pescarese, che è già centro di riferimento Covid 19 regionale ma che avendo in sé tutti gli altri reparti, non sarà mai centro esclusivamente dedicato e sicuro".

"Una scelta miope e avventata che non prende in considerazione  minimamente  lo scenario futuro e la riorganizzazione sanitaria sul territorio regionale.  Si perde l'opportunità  di potenziare ospedali già completamente dedicati  al Covid, come quello di Atri, che nell'immediato, anche per la prossimità alle zone rosse, può essere punto di riferimento e vero Hub per l'emergenza e in futuro diventare centro d'eccellenza nell'ambito dell' infettivologia e della pneumatologia.
Siamo di fronte ad una decisione presa con i tempi e i criteri dell'emergenza, si affidano milioni di euro in un batter d'occhi,  ma che ha tutte le caratteristiche di una scelta politica che non vuole passare attraverso le ordinarie vie di dibattito e confronto: il centro destra, ancora una volta, investe solo su una parte del territorio regionale, quello pescarese, mortificando aspettative e crescita delle altre province e conseguentemente di tutto l'Abruzzo.  Ciò che Marsilio e Sospiri stanno delineando è una sanità regionale a due velocità in cui si insegue, anche usando l'emergenza, il Dea di secondo livello per Pescara mettendo completamente da parte una riorganizzazione e pianificazione sanitaria che guardi gli interessi dell'intera regione".

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Aprile 2020 21:43

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