"Nel pieno rispetto dei protocolli sanitari, al fine di garantire l'incolumità dei lavoratori ed evitare rischi di nuovi contagi, bisogna guardare avanti. La parola d’ordine è ripartire".
È questo il concetto che il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso durante la consueta videoconferenza agli altri Presidenti di Regione e al Governo nazionale. "Abbiamo condiviso con il Governo la necessità di avere delle linee guida comuni per tutto il territorio nazionale - ha aggiunto Marsilio - nel frattempo però la Regione Abruzzo non rimarrà a guardare. L'Abruzzo ha la necessità di ripartire, è un passaggio importante per l'intero Paese e per il nostro territorio. Non possiamo e non dobbiamo perdere importanti fette di mercato, il sistema economico che è in grande difficoltà, va aiutato. Fino ad oggi è stato fatto un importante lavoro con la Legge Regionale 9/720, con cui la Regione ha deciso di mettere in campo misure a favore delle famiglie e delle imprese, e altri interventi che sono al vaglio della giunta e del Consiglio. La migliore ricetta rimane quella di far riprendere le attività agli abruzzesi".
Non aspetteremo il 4 maggio con le braccia conserte, ha ribadito Marsilio; "vogliamo invece svolgere un ruolo da protagonisti con il Governo, fornendo una serie di contributi che provengono anche dalle associazioni di categoria, dagli imprenditori, dalle forze sindacali, che rappresentano eccellenze a livello nazionale e che tanto possono dare in termini di idee alla Regione".
Sin dalla prossima settimana l’Abruzzo sarà impegnato in un'importante campagna di confronto con i vari ambiti produttivi, sindacali e datoriali. Interventi che si articoleranno in due forme distinte; "la prima mediante incontri mirati e videoconferenze, mentre per la seconda utilizzeremo una formula già sperimentata con ottimi risultati in relazione alla programmazione europea: verrà istituita una piattaforma telematica, gestita sul sito istituzionale della Regione Abruzzo, con la quale tutte le attività economiche, dalla più grande alla più piccola, potranno, riempiendo l'apposito format, individuare le criticità e segnalare le possibili misure di contenimento e di distanziamento sociale relative al proprio ambito di riferimento. Tutti potranno fornire le necessarie proposte per il rilancio e la ripartenza del proprio ambito".
Il primo incontro è stato fissato con le rappresentanze sindacali e datoriali per martedì prossimo, 21 aprile, a cui seguirà un confronto su edilizia, automotive e sugli altri settori strategici dell'economia regionale. "Dobbiamo evitare che le peggiori previsioni che danno una perdita dal 8 al 12% del PIL si possano concretizzare. Oltre a questo l'intenzione della Regione è quella di individuare le opportune strategie per mettere nelle condizioni ideali gli operatori turistici al fine di preparare la stagione estiva".
Ridefinite zone rosse, restrizioni proseguono per Val Fino e per frazione Ortona
Marsilio ha ridefinito anche i confini della zona rossa abruzzese, in scadenza domani, prorogando le maggiori restrizioni solo per alcuni territori.
I divieti restano in vigore, dal 20 aprile e "fino a cessate esigenze", nei comuni della Val Fino, in provincia di Teramo - Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita e Montefino - e nella frazione Villa Caldari di Ortona (Chieti). Escono, invece, Elice, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona e Penne, nel Pescarese.
La decisione del governatore si basa sulle relazioni delle Asl. L'azienda sanitaria teramana, infatti, a proposito dei comuni della Val Fino, nel documento sottolinea, "a seguito del monitoraggio della situazione, l'importanza della prosecuzione delle misure ulteriormente restrittive, circoscrivendo la suddetta area, anche in riferimento alle situazioni in corso di accertamento ed alle attività territoriali di profilassi".
Per quanto riguarda la frazione Villa Caldari di Ortona, la Asl di Chieti scrive che "il tasso cumulativo di prevalenza pari n a 1441/100.000" è "superiore di oltre 10 volte il tasso di prevalenza dell'intero Comune di Ortona", che "considerando il periodo di incubazione, il focolaio epidemiologico della contrada Caldari di Ortona non può assolutamente definirsi spento". Di conseguenza "una intempestiva revoca delle restrizioni porterebbe con molta probabilità a riaccensioni e pericolose ulteriori diffusioni del Covid-19".
In merito al Pescarese, invece, la Asl del capoluogo adriatico afferma che "la valutazione del numero dei casi e dei trend ad essi associati nei vari comuni della provincia, relativa all'ultima settimana di osservazione, permette di evidenziare in senso generale un ulteriore rallentamento delle nuove diagnosi anche nelle zone urbane più popolose. Persiste il già osservato costante incremento dei casi a provenienza dalle strutture residenziali ed assistenziali territoriali si legge - Si ritiene pertanto non necessario il mantenimento delle ulteriori restrizioni nei centri oltre la suggerita scadenza del 19 aprile". Nella zona rossa sono in vigore maggiori restrizioni, a partire dal divieto di allontanamento e di accesso al territorio comunale.