Mercoledì, 29 Aprile 2020 14:17

Passo Possibile: "Fondi Restart non ancora programmati siano messi a disposizione delle attività produttive"

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"Nell'ambito delle proposte per far ripartire la città, chiediamo con forza l’utilizzo dei fondi Restart non ancora programmati. È già da oggi possibile la ridefinizione di 50 milioni di euro che il Comune, intervenendo nell’ambito della cabina di Regia con la Regione Abruzzo, ha la possibilità di mettere a disposizione dell'imprenditoria locale".

Ad affermarlo sono Fabrizio Ciccarelli e Marcello De Carolis, rispettivamente presidente e responsabile Attività Produttive del Passo Possibile.

"È evidente l’urgenza di attuare un piano che consenta di individuare sovvenzioni dirette a fondo perduto che forniscano immediata liquidità a tutte i soggetti economici che oggi sono fermi. La vera sfida per la ripartenza sarà quella di dare i mezzi al tessuto produttivo della città e del territorio per mettere in campo tutti i cambiamenti necessari affinché possano tornare ad operare con serenità".

"Chiediamo quindi che il Comune tra le sue priorità ponga quella del confronto con le associazioni di categoria e con le parti sociali per porre in essere nel più breve tempo possibile la programmazione dei fondi necessari alla ripresa delle attività che non sia solo un'uscita dal confinamento. Tale piano dovrà essere ambizioso e dovrà essere capace di rimodulare i propri obiettivi non solo sulle risorse già oggi in disponibilità ma anche su quelle che saranno erogate dal governo per fronteggiare la pandemia".

"Riteniamo che aldilà delle misure di sospensione dei tributi e quelle necessarie per la protezione delle fasce più deboli già adottate, sia tempo di dotarsi degli strumenti necessari per dare dei soldi veri a tutte le attività produttive in modo da garantire l’uscita dalla crisi economica".

"L'Aquila nel contesto abruzzese e, forse con un pizzico di ambizione, in quello nazionale potrà avere un ruolo da protagonista nella ripartenza grazie alla capacità di resilienza sviluppata dopo il terremoto e all'uso oculato delle risorse del 4% della ricostruzione".

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