Raddoppio del suolo pubblico e sospensione, per tutto il 2020, di Tari e Cosap, con restituzione in 120 rate a partire da gennaio 2021.
Sono le proposte avanzate dalla Lega per ridare slancio alle attività produttive aquilane nella cosiddetta fase 2.
Per illustrare il proprio pacchetto di misure, il Carroccio sceglie di non fare dirette su piattaforme virtuali ma di organizzare una conferenza stampa all’esterno della sede comunale di Villa Gioia. Quasi a voler rimarcare la necessità che l’assemblea civica - dopo lo spettacolo non proprio esaltante offerto nelle tre sedute in videoconferenza svoltesi questa settimana – torni a lavorare nei modi e nei luoghi che le sono abituali.
Un modo per compensare la riduzione delle superfici utilizzabili all'interno dei locali che il distanziamento sociale renderà inevitabile - hanno spiegato l’assessore comunale all’Urbanistica Daniele Ferella, l’assessore e vice presidente della Regione Emanuele Imprudente e il coordinatore regionale del Carroccio, il deputato Luigi D’Eramo - potrebbe essere quello di raddoppiare, per chi già ne usufruisce, i metri quadri di suolo pubblico in cui allargarsi, senza, però, aumentare la tassa di occupazione (Cosap).
“Per l’occupazione di suolo pubblico” ha osservato Ferella “abbiamo un regolamento comunale che prevede un limite alle concessioni. Noi proponiamo di raddoppiare le metrature massime mantenendo, però, il canone fermo, quindi, di fatto, facendo pagare la metà. Da abbinare a questa misura c’è poi la sospensione del pagamento di Cosap e Tari per tutto il 2020. A farsi garante delle mancate entrate sarebbe il Comune, che potrebbe usare, per garantire comunque la liquidità, una parte della propria capacità di indebitamento, tramite la tesoreria o ricorrendo a qualche prestito bancario. La restituzione scatterebbe a partire da gennaio 2021, in 120 rate. Naturalmente sono proposte rivolte a quelle attività che sono state costrette a chiudere a causa dell’emergenza Covid, non a quelle che hanno continuato a lavorare”. Concedere più spazi esterni a ristoranti, bar e negozi significherebbe, però, sacrificare pezzi di vie, strade e piazze. In centro storico potrebbero sorgere dei problemi di convivenza con i cantieri, per non parlare delle conseguenze che una misura del genere avrebbe sulla mobilità.
“Ne siamo consapevoli” afferma Ferella “così come siamo consapevoli del fatto che bisognerà lasciare comunque spazio per il passaggio dei mezzi di soccorso. Per questo la nostra proposta non vuole essere chiusa. Siamo pronti a confrontarci con le associazioni di categoria e le altre forze politiche”.
A margine della conferenza stampa, D’Eramo ha bocciato l’ordinanza firmata dal sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi per disciplinare la riapertura dei cantieri: “Così com’è, di fatto, è inapplicabile, perché non è stata condivisa con gli altri Comuni. Ci sono aziende che spostano uomini e mezzi da un comune all’altro, perché magari hanno più cantieri dislocati sul territorio. L’ordinanza andrà emendata”.