Giovedì, 22 Dicembre 2022 18:27

PD L'Aquila:“differenziata ancora al palo e Tari alle stelle. E il sindaco 'scarica' le responsabilità”

di  Redazione

Sulla problematica ASM - Cogesa, riguardante il rinnovo del loro contratto che scade il 31 dicembre, il Partito Democratico allarga l'analisi alla raccolta differenziata in città.

"Nei giorni scorsi, il sindaco Biondi ha adombrato “un inspiegabile clima anti-aquilano” denunciando le difficoltà nel rinnovo della convenzione con il Cogesa per il conferimento dei rifiuti indifferenziati a Noce Mattei (Sulmona). Biondi, che parla di “sterili campanilismi” quando si tratta di rendere conto dell’assurda disparità di trattamento tra le Asl regionali, con l’azienda sanitaria provinciale costretta a racimolare le briciole rispetto ai milioni di euro stanziati altrove, rispolvera proprio i campanili per provare a nascondere la polvere, anzi i rifiuti, sotto il tappeto. Ma cosa sta succedendo?

Succede che l’amministrazione comunale, in questi anni, è stata incapace di attivare un virtuoso servizio di raccolta differenziata, tant’è vero che L’Aquila occupa, malinconicamente, le ultime posizioni in Italia, con un tasso del 39% di rifiuti urbani differenziati a fronte di una media regionale che si attesta al 65%. Ciò significa un servizio pessimo per le cittadine e i cittadini a fronte della tassazione Tari ancora altissima.

Non torniamo sulle bizzarre modalità con cui l’amministrazione, nel 2018, ha dato il via libera ad Asm per entrare con una quota nel Cogesa; sta di fatto che, ad oggi, il Comune dell’Aquila occupa la metà dei conferimenti del sito di Noce Mattei. Dinanzi a questa situazione, il Cogesa ha approvato, per il 2021, una tariffa di 120 euro a tonnellata per il conferimento dei rifiuti aquilani, sebbene il contratto ne riportasse 110 (parliamo di 220mila euro in più su base annua), mostrandosi disponibile a ‘trattare’ per gli anni a venire. Asm, però, non intende riconoscere la maggiorazione e, per il futuro, non vorrebbe andare oltre i 117 euro chiedendo di bloccare la tariffa per 3 anni, sebbene già dal 2023 si dovrebbe arrivare a 136,5 euro, come Cogesa prevede per i soci non virtuosi che sono sotto la soglia del 65% di differenziata.

Biondi dovrebbe rispondere a questa domanda: come è possibile che, nonostante il trattamento vantaggioso offerto fino ad oggi dal Cogesa, la differenziata sia inchiodata ancora al 39% a fronte di una tassazione vessatoria per gli aquilani? Al contrario il sindaco, incapace di garantire un servizio fondamentale ai suoi cittadini, preferisce denunciare un “inspiegabile clima anti-aquilano” dinanzi alle richiestedell’azienda pubblica partecipata dai comuni del comprensorio. Ma si tratta davvero di un clima inspiegabile?

Trova giusto Biondi che un comune virtuoso, che magari ha portato la differenziata al 75-80%, sia costretto a pagare di più del comune dell’Aquila solo perché il sindaco del capoluogo, nel suo delirio, pensa di poter alzare la voce paventando il rischio fallimento per il Cogesa? E’ questo che sta succedendo.

Il Comune dell’Aquila, incapace di fare la raccolta differenziata, pensa di poter mettere sotto scacco l’azienda per strappare un prezzo inferiore facendo leva sulle difficoltà economiche della partecipata. Sarebbe già censurabile così, se non fosse che Biondi ha inteso chiarire di non avere difficoltà a trovare 7-800 mila euro l’anno per far fronte alle maggiori spese necessarie per smaltire i rifiuti altrove; e allora, ci chiediamo: a cosa è dovuta la volontà di mettersi di traverso alle richieste del Cogesa che peserebbero su Asm, per il 2021, 220mila euro circa? Si è pronti a dare 7-800mila euro in più ad altri, con ulteriore aggravio di spesa per i cittadini aquilani, e non a venire incontro ad una società totalmente pubblica del territorio, per una cifra inferiore?

Ci auguriamo si tratti soltantodi una misera prova muscolare di Biondi, che pure va denunciata con forza, altrimenti verrebbe da chiedersi se per caso c’è chi è già pronto a ricevere i rifiuti aquilani a prezzi maggiorati e a scapito dei cittadini. Che poi, c’è chi sostiene che una parte dei rifiuti venga già conferita a Lanciano: non vogliamo crederci, ma chiediamo rassicurazioni all’amministrazione comunale e ad Asm.

Ci sia concessa una riflessione, in conclusione: la capacità amministrativa non ha nulla a che fare con le ripicche ma è legata al saper dare ora, visti i problemi che sono stati generati, una prospettiva che dia certezze di un servizio che garantisca da parte di Cogesa l'idoneo trattamento meccanico biologico dei rifiuti al fine di conferire in discarica solo la parte residuale e da parte del Comune dell'Aquila l'impegno ad alzare la soglia della differenziata per raggiungere almeno quel 65% previsto da anni dalla normativa. In questo modo si dimostra di saper fare gli interessi della collettività.

Ultima modifica il Venerdì, 23 Dicembre 2022 11:54

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