Dopo averlo approvato in Giunta, ora il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente fa marcia indietro sul Piano industriale dell'azienda dei trasporti (Ama). Il punto 5, che prevede l'aumento dei biglietti del 20% (da un euro a 1,20) - e in virtù del quale l'azienda del Comune avrebbe incassato 360mila euro in più all'anno - verrà cancellato: "Non posso aumentare le tasse né tantomeno il biglietto che incide nelle tasche delle famiglie e delle fasce sociali più deboli", ha dichiarato Cialente nel corso della riunione della prima Commissione Consiliare. All'ordine del giorno, il rinnovo del contratto di servizio con l'Ama.
Sono stati ascoltati a tal proposito anche il direttore generale e il presidente dell'Azienda municipalizzta, Angelo De Angelis e Agostino del Re, il sindacalista della Filt Cgil Domenico Fontana e il rappresentante dell'Unione degli Universitari Mattia Scarsella (video).
E proprio durante la commissione sono arrivate le sette lettere di licenziamento ai dipendenti del CTA (Consorzio trasporti e autotrasportatori) che ha in sub-affidamento le corse marginali che la legge permette di appaltare alla municipalizzata.
Nel programma di riorganizzazione delle corse, infatti, vengono tagliate per 180mila km (su 500mila in totale) proprio quelle con domanda debole che vengono appaltate. Ma se le corse sono marginali il taglio sembra essere letale dato che in sette sono stati licenziati.
Possono farlo? "No - secondo il sindacalista Fontana - Al Cta sono affidatari di un servizio pubblico e hanno violato le normative previste nel settore e cioè che in costanza con la procedura attivata non vi siano azioni unilaterali. Chiediamo che gli sia rescisso il contratto di affidamento".
Alla commissione erano presenti anche i giovani dipendenti del Cta a cui è arrivata la lettera di licenziamento. Non sono mancati momenti di tensione legati al dramma di perdere il lavoro in una città ultra precaria dove l'occupazione è cosa rarissima. Domani è previsto un altro incontro tra le parti, il Sindaco e il Prefetto.
Al dramma della disoccupazione va affiancato il pessimo stato di salute in cui versano il Comune dell'Aquila e le sue municipalizzate, non che nel resto d'Italia le cose vadano molto meglio. Solo che il capoluogo abruzzese, in conseguenza delle scelte politiche prese per ricostruire dopo il sisma, sembra davvero poco sostenibile.
Nella città che si è espansa, i km annui di percorrenza dei bus pubblici sono passati da 3milioni e 200mila a più di 4milioni. Molti vengono percorsi per così dire a vuoto, lungo quartieri inabitati a seguito del sisma. Il terminal di Collemaggio non è (più) il baricentro della città e far incontrare le coincidenze lì produce costi ulteriori. Di fronte a tutto ciò viene prospettato un taglio delle corse quando il servizio di trasporto pubblico diventa sempre più importante e non solo per gli studenti. Contestualmente il Comune sceglie di investire 600mila euro per lo sviluppo dell'areoporto dei Parchi.
"Stiamo rinnovando i contratti di servizio con tutte le municipalizzate e allo stesso tempo dobbiamo chiudere un bilancio di previsione con tagli fino a 9 milioni", annuncia Cialente. E' necessario fare in modo che il servizio sia più efficiente possibile, al di fuori di questo non possiamo più ragionare. La vera questione è mantenere i livelli occupazionali e i dipendenti: tra tutte le aziende sono 476. Le passate amministrazioni hanno lasciato contratti che prevedevano norme di passaggi a tempo pieno e aumenti graduali di categorie che stanno portando a grandi sofferenze".
In altri termini il Comune cercherà di garantire a tutti il lavoro, anche se meno.
Gli stessi tagli al personale previsti nel Piano Industriale dell'Ama sono diventati "prepensionamenti con incentivi e blocco del turn over" che comunque non rallegra i giovani in cerca di lavoro. Ma la sorpresa più grande è che Del Re e De Angelis hanno fatto meglio i calcoli e hanno annunciato che la perdita di bilancio dell'Ama da 1milione e 100mila si è ridotta a 800mila euro.
Il vero nodo per molti resta quello del contributo regionale per Km, che per i parametri attraverso i quali viene redistribuito svantaggia l'Ama che prende solo 2,05euro a Km mentre la Sangritana per esempio 9.
Le preoccupazioni degli studenti: Mattia Scarsella audito in rappresentanza dell'Unione degli Studenti, ha espresso la contrarietà degli studenti all'aumento delle tariffe, apparentemente scongiurato, e la diminuzione delle corse universitarie in particolare verso il Polo di Roio: "Capiamo le problematiche che sta attraversando l'azienda, anche oggi siamo venuti qui per sentirle, ma per quanto riguarda la non diminuzione delle corse universitarie vogliamo garanzie".