Mercoledì, 09 Aprile 2014 14:04

Europee, la mossa di Renzi: cinque donne capolista. Sud: c'è un solo abruzzese

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Si è riunita la direzione nazionale del Partito Democratico per discutere delle liste per le prossime elezioni europee. Non sono mancate le sorprese. "Il Pd avrà per le candidature alle Europee cinque donne, credo sia la migliore risposta a chi mi ha accusato di scarsa sensibilità sul tema", aveva annunciato Matteo Renzi a margine del Vinitaly. Il premier aveva lamentato che nonostante il suo sforzo nella formazione della compagine di governo, che vede otto donne e otto uomini ministri, nella società serva ancora "un impegno culturale su questo tema".

Dalle parole, ai fatti. Spazio a cinque giovani donne che saranno capolista in tutti e cinque i collegi italiani.

Il colpo a sorpresa è la candidatura della deputata toscana (renziana doc) Simona Bonafè, che scalzando l'ex volto del Tg1 David Sassoli (ex franceschiniano) dovrebbe essere capolista nel collegio dell'Italia centrale (Toscana, Lazio, Marche, Umbria). L'operazione “quote rosa” prosegue anche nel collegio del Nord-Est, dove in cima alla lista ci sarà un altro volto noto: la deputata vicentina Alessandra Moretti. Nel collegio del Nord-Ovest spazio, invece, alla lettiana Alessia Mosca. Al Sud - la circoscrizione dell'Abruzzo - toccherà con ogni probabilità alla deputata Pina Picierno, membro della segreteria nazionale del Pd dove si occupa di legalità. Nel collegio delle isole, infine, spazio a Caterina Chinnici.

Con questa mossa, il presidente del Consiglio e segretario del Pd punta a rendere le Europee un banco di prova per il suo Governo. "Non cinque bandierine - ha chiarito - ma cinque persone che per la loro esperienza e storia personale possono dare un contributo all'Europa. Il 40 per cento delle liste è composto da donne", ha aggiunto poi il vicesegretario Lorenzo Guerini, che si scusa con la platea per il ritardo nella diffusione degli elenchi completi dei candidati a causa del forfait, all'ultimo momento, di Guido Milana, europarlamentare uscente della circoscrizione Centro.

Nelle liste, approvate all'unanimità dalla direzione, si segnalano anche l'ex ministro Cecile Kyenge, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini e l'ex governatore Renato Soru. Nel Nord Ovest, dopo la capolista Alessia Mosca, ci sono Mercedes Bresso e Sergio Cofferati; al Nord Est, dopo Alessandra Moretti capolista, Paolo De Castro e Cecile Kyenge; al Centro, dopo Simona Bonafè, David Sassoli e Roberto Gualtieri; al Sud, dopo Pina Picierno, Michele Emiliano e Gianni Pittella, che ha ottenuto la deroga della direzione al limite dei 3 mandati; alle Isole, dopo Caterina Chinnici capolista, Renato Soru e Giusy Nicolini.

Ecco la lista completa della circoscrizione Sud: 

  • Pina Picierno, deputata;
  • Michele Emiliano, sindaco di Bari e segretario regionale Pd Puglia;
  • Gianni Pitella, vice presidente uscente del Parlamento Europeo;
  • Anna Petrone, consigliere regionale Campania;
  • Elena Gentile, consigliere regionale Puglia; 
  • Andrea Cozzolino, eurodeputato uscente, Campania;
  • Pino Arlacchi, eurodeputato uscente, Calabria;
  • Massimo Paolucci, deputato, Campania;
  • Mario Pirillo, eurodeputato uscente, Calabria;
  • Giuseppe Ferrandino, sindaco Ischia;
  • Mario Serpillo, presidente Unione Coltivatori Italiani;
  • Nicola Mattoscio, docente università di Chieti e Pescara;
  • Roberta Capone, vicepresidente Iusy;
  • Mario Maiolo, consiglio regionale Calabria;
  • Milena Miranda, avvocato;
  • Rosaria Leserri, direttivo circolo di Ginosa (Taranto);
  • Nicola Caputo, consigliere regionale, Campania.

Evidente la scarsissima influenza del partito abruzzese. Nelle liste del Pd, la nostra regione sarà rappresentata dal solo Nicola Mattoscio, dodicesimo in lista, con pochissime possibilità di essere eletto. Una occasione persa. Se è vero che l'Abruzzo - in una circoscrizione così vasta come quella Sud - difficilmente può contare su voti sufficienti per eleggere un suo rappresentante, è vero anche che sarebbe stato comunque importante avere una voce 'forte' della nostra Regione per discutere - almeno in campagna elettorale - delle 'questioni' abruzzesi. 

Un discorso che vale ancor di più per L'Aquila e la difficile ricostruzione: l'amministrazione attiva ha spesso sottolineato la necessità di una forte battaglia a Bruxelles per vincere le resistenze dell'Unione allo sforamento del tetto del 3% nel rapporto tra deficit e pil, almeno per le catastrofi naturali già riconosciute. Sforamento che permetterebbe di trovare i soldi per la ricostruzione nella Cassa depositi e prestiti. Senza candidature forti e credibili del nostro territorio, però, è difficile far luce sulle pur importanti richieste del cratere. 

 



 

 

 

Ultima modifica il Venerdì, 18 Aprile 2014 12:13

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